La School of Management del Politecnico di Milano è tra le migliori 80 Business School al mondo: la conferma arriva dai ranking 2019 del Financial Times sull’Executive Education, recentemente pubblicati. Più nel dettaglio, il quotidiano economico inglese distingue due differenti ranking relativi all’offerta per executive: il primo riguarda i programmi ‘custom’, cioè quelli ideati appositamente per le specifiche esigenze delle aziende ed erogati alle loro persone, manager, quadri o impiegati ad alto potenziale. In questo particolare ambito la School of Management del Politecnico di Milano vi compare per il nono anno consecutivo, nonostante la lista degli ammessi al ranking si sia ridotta di 10 posizioni, migliorando peraltro la propria performance. Il secondo ambito è relativo ai programmi ‘open’, rivolti invece a manager e professionisti che scelgono individualmente il proprio percorso formativo e di crescita all’interno delle proposte della Management Academy di MIP. La SoM è entrata nel ranking per la prima volta due anni fa e oggi si posiziona nella “top ten” delle Università tecniche d’Europa.
Il ranking del Financial times è basato su numerosi parametri (ad esempio la relazione con le imprese per la progettazione e valutazione del percorso formativo, o l’internazionalizzazione della faculty) e si basano sul giudizio diretto dei partecipanti, oltre su quello dei CEO e dei Direttori HR delle aziende che hanno fruito della formazione.
“I nostri programmi executive sono allineati alle aspettative del mercato, sempre alla ricerca di elementi formativi che aprano la mente sulle nuove potenzialità date dall’evoluzione delle tecnologie e dei modelli di business – dichiarano Andrea Sianesi, Dean di MIP Politecnico di Milano, e Alessandro Perego, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale -. Il mercato ci riconosce di avere la competenza e la metodologia, proprie del Politecnico, per cogliere i trend del momento e preparare i manager a governare la trasformazione digitale nelle imprese, ridefinendo processi aziendali e ruoli. Proprio la vicinanza al mondo delle imprese e l’attenzione ai temi dell’imprenditorialità ci hanno fatto guadagnare l’apprezzamento sia delle aziende che dei manager – continuano Sianesi e Perego -. Un altro elemento vincente è stato scommettere sul digital learning: permettere la fruizione a distanza dei corsi, secondo il modello dello smart learning, ha avvicinato chi aveva sempre rinunciato per la difficoltà a gestire il tempo”.