Sap: un 2011 di crescite a doppia cifra. E ora le sfide database e cloud

Nel bilancio dell’anno scorso spiccano gli incrementi di licenze software (25%), fatturato (14%) e utile operativo (88%). E per il 2012 aperti due nuovi fronti: per uno si punta su Hana come vera piattaforma, per l’altro sull’acquisizione SuccessFactors.

Pubblicato il 06 Apr 2012

Nonostante la crisi economica, Sap si avvia a compiere 40 anni archiviando un 2011 di crescite a doppia cifra in tutte le principali voci di bilancio, tra cui spiccano il +25% per le licenze software (4 miliardi di euro) e il +14% sia per le entrate da supporto e manutenzione (7 miliardi) che per il fatturato totale (14,2 miliardi). Il profitto operativo è quasi raddoppiato (+88% a 4,9 miliardi) ma su questa voce incide anche l'annullamento del risarcimento a Oracle di 1,3 miliardi di dollari per la causa TomorrowNow (violazioni di copyright): il processo dovrà ricominciare da capo. Il business Emea di Sap (7 miliardi di euro) rappresenta la metà di quello totale ed è cresciuto del 12%: nel report 2011, l'Italia figura come settimo Paese Emea per ricavi dopo Germania, UK, Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Russia.

Il fornitore tedesco ha dato poi altri segnali forti al mercato, tra cui il dividendo quasi doppio rispetto al 2010 (1,1 euro per azione, con una quota speciale di 35 cent per celebrare il quarantesimo compleanno della società), l'aumento dei dipendenti (+4%, ora sono quasi 56.000) e soprattutto le proiezioni per il 2012, anno da cui i due CEO Bill McDermott (nella foto sopra a destra) e Jim Hagemann Snabe (nella foto sopra a sinistra) si aspettano una crescita del 10-12% della parte software e supporto (l'80% del business Sap), e un profitto operativo tra 5,05 e 5,25 miliardi di euro.

Dalla mobility 100 milioni di euro

Quanto alle strategie, i due CEO intendono rafforzare la posizione nei mercati “tradizionali” enterprise application, analytics e mobility e investire per ampliare la presenza in altri due comparti in cui Sap è appena entrata: database e cloud computing. Mentre il mercato enterprise application è quello originario di Sap e in quello analytics/business intelligence il fornitore tedesco gioca un ruolo di primo piano derivatole dall'acquisizione di Business Objects (2007), in quello mobility è entrato in forze comprando Sybase (2010), e nel 2011 ha fatturato circa 100 milioni di euro: l'idea è rendere fruibili le sue soluzioni da qualsiasi dispositivo, nonché di fornire app verticali e specialistiche proprie e di partner tramite uno store online sul quale oggi ne sono disponibili circa 1200. Ma se l'obiettivo è di diventare “la Apple delle app per il business”, la sfida, dicono gli analisti, è trovare la proposizione giusta per creare un ecosistema di partner e soprattutto di sviluppatori.

“Hana è un vero e proprio database”

Quanto al mercato database, Sybase ha portato in eredità le piattaforme Ase e Iq, ma l'asset principale è Hana, la soluzione Sap di in-memory computing lanciata lo scorso giugno. La proposizione di Hana è evidentemente già stata recepita dalla base clienti Sap, visto che la soluzione in soli sei mesi ha fruttato 160 milioni di euro contro i 100 previsti. Ma ora Sap non la vede più solo come un'appliance: “Hana è una vera e propria piattaforma database”, ha detto il CTO di Sap Vishal Sikka. Oltre a fare da motore di una serie di applicazioni di pianificazione e reporting, gradualmente Hana supporterà come database tutte le principali soluzioni Sap, sia analitiche sia transazionali. La prima è stata Business Warehouse, poi ne sono seguite altre fino al modulo Erp della Sap Business Suite, ma l'intenzione è di coprire l'intera Business Suite. “L'obiettivo finale è che Hana sostituisca Oracle come database transazionale principale dei clienti Sap”, dice Boris Evelson, analista di Forrester Research. Un obiettivo molto ambizioso: Oracle è infatti il database a cui fa capo il 60% delle installazioni Sap, ma si parla di investimenti molto impegnativi, soprattutto in un momento economico come questo.

Le molte sfide in campo cloud

Infine l'ambito cloud. Sap conta su Business ByDesign, un Erp completo software-as-a-service per ora disponibile solo in 11 Paesi (ma non in Italia) e su alcune soluzioni verticali come Sales OnDemand. Nel 2012 il fornitore punta a creare una forza vendita solo per le soluzioni cloud, per la quale assumerà 500 persone, e soprattutto sulla recente acquisizione di SuccessFactors, specialista di soluzioni cloud di Human Capital Management, per cui ha offerto ben 3,4 miliardi di dollari. L'obiettivo, ha detto il co-CEO Hagemann, è di realizzare nel cloud 2 miliardi di euro nel 2015. Gli analisti però evidenziano le molte sfide che attendono Sap in questo campo, tra cui la non primaria significatività di SuccessFactors (3500 aziende utenti e circa 330 milioni di dollari di fatturato contro le 90.000 aziende clienti e gli oltre 2 miliardi di Salesforce.com), e la necessità di integrare tecnologie e modelli di go-to-market. E' vero che c'è l'opportunità dell'upselling di SuccessFactors alla grandissima base clienti Sap, ma si tratta di una proposizione (un servizio in abbonamento) completamente diversa dalle tradizionali licenze software per la quale Sap deve trovare un modello di commercializzazione che assicuri buoni margini a se stessa, alla propria forza vendita e ai partner.

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