Smart City ed Energia: gli italiani chiedono efficienza e servizi digitali

Estra presenta i risultati della ricerca “Opinioni e attitudini degli italiani verso le smart city” commissionata all’Istituto di ricerca Piepoli per analizzare le opinioni degli italiani sul tema Smart City e sul ruolo delle aziende energetiche per rafforzarne la diffusione in Italia

Pubblicato il 10 Mar 2020

Estra e Istituto Piepoli Indagine Smart City

Oltre la metà dei cittadini italiani (51%) ha sentito parlare di smart cityma la definizione di cosa sia risulta ancora vaga e indefinita. La maggioranza identifica questo termine con una città innovativa, interconnessa e a basso impatto ambientale, in cui la tecnologia determina un miglioramento nella qualità di vita dei cittadini e in cui i servizi pubblici sono ottimizzati e rinnovati.

Si tratta di una connotazione estremamente positiva, che evidenzia come gli italiani vivano favorevolmente la smart city, da cui si aspettano una riduzione dell’inquinamento (40%) e degli sprechi di energia e risorse (34%) mediante la gestione intelligente di rifiuti, acqua e la costruzione di edifici basati su criteri di efficienza energetica.

Seguono il miglioramento della qualità di vita con servizi sanitari più efficienti; e ancora, una maggiore sicurezza e nuove forme di Risk management grazie a videosorveglianza e a tecnologie di controllo cittadino compresi i sistemi di regolazione del traffico. Di minore importanza per i cittadini, gli aspetti legati alla comunicazione, ossia il 5G e l’utilizzo di apparecchi connessi grazie all’IoT.

La ricerca di Estra sulle opinioni degli italiani sul tema “Smart City”

Sono questi alcuni dei risultati che emergono dall’indagine “Opinioni e attitudini degli italiani verso le smart city” realizzata da Estra, tra gli operatori di riferimento nel Centro Italia nel settore della distribuzione e vendita di gas naturale, attivo anche nella vendita di energia elettrica, e commissionata all’Istituto di ricerca Piepoli con l’obiettivo di analizzare le opinioni degli italiani sul tema Smart City e sul ruolo delle aziende energetiche per rafforzarne la diffusione in Italia.

Sono state svolte 525 interviste telefoniche per ricostruire le opinioni e i comportamenti del complesso della popolazione italiana. Il campione è stato strutturato rispettando la stratificazione proporzionale, costruito con
uso delle variabili regione, ampiezza centri, genere ed età. Le interviste sono state svolte con metodologia CATI/CAWI nel periodo dal 18-27 novembre 2019.

Francesco Macrì, Presidente di Estra commenta “I risultati dell’Indagine Piepoli confermano il ruolo strategico che il nostro Gruppo, come multiutility integrata, interpreta sui territori in sinergia con le amministrazioni comunali offrendo servizi innovativi, interconnessi e rispondenti alle aspettative dei cittadini. Le iniziative poste in campo da Estra negli ultimi anni, in particolare la sperimentazione del 5G e il cablaggio a banda ultra larga FTTH, confermano che stiamo andando nella direzione del cambiamento contribuendo allo sviluppo dell’Italia del futuro.”

I servizi più apprezzati della smart city sono anche legati ai rischi più temuti

In cima ai servizi di interesse della smart city del futuro, per 9 italiani su 10, si posizionano i servizi sanitari con la prenotazione di visite ed esami medici tramite internet/app per smartphone (87% del campione). Se nel Nord e Sud Italia l’interesse prioritario ricade sui servizi medici, il Centro esprime invece una netta preferenza per la gestione efficiente dell’energia e dei rifiuti considerate priorità nell’identikit ideale di una smart city.

Se da una parte, reti internet wireless gratuite e app smartphone sui servizi cittadini sono annoverate tra i servizi di maggiore interesse della smart city (85% e 86% del campione), dall’altra sono considerate all’origine della “dipendenza da tecnologia” (42%) e “da connessione” (36%), i due principali rischi insiti nella smart city secondo gli italiani. Un’opinione che emerge con maggiore evidenza nel Sud Italia in cui la tecnologia rappresenta il principale rischio della città intelligente, ma anche un elemento positivo in grado di ridurre le distanze economiche tra classi sociali.

Le smart city sono ancora lontane, ma le multi-utility hanno il ruolo di apripista

Il divario tra modello di smart city e realizzazione concreta sul territorio è ancora ampio. Per 4 italiani su 5 le città 4.0 ancora non esistono nel nostro Paese. Comunque, alla smart city, si accostano di più i grandi centri urbani con Milano in testa, seguita da Torino e Roma.

Nella costruzione di città del futuro, una responsabilità di primo piano viene attribuita alla sfera pubblica (amministrazioni comunali, Stato e Regioni) che ha il compito di porre in campo iniziative e strategie di rinnovamento delle città in ottica smart city. Inoltre, per gli Italiani il processo di modernizzazione dovrebbe essere guidato prioritariamente dai Comuni assieme alle aziende multi-utility (47%).

Nella guida al cambiamento, le società che forniscono energia elettrica avranno per il 92% degli italiani un ruolo di primissimo piano partecipando alla costruzione della smart city al fianco dei Comuni. Tra i contributi principali delle aziende energetiche per gli italiani: l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, lo sviluppo di tecnologie per l’efficienza energetica degli edifici e il miglioramento e potenziamento delle reti elettriche.

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