BOLOGNA – Lo scorso giugno lo storico Hotel Portici di Bologna ha ospitato la tappa italiana di JasperWorld European Tour, evento itinerante che dopo le città di Francoforte, Londra e Parigi si chiuderà a settembre con Madrid. L’incontro si è svolto a sole sei settimane di distanza dall’acquisizione della società da parte di Tibco (vedi riquadro in basso), un fatto che, a parte il nuovo logo Tibco Jaspersoft riportato sul materiale a stampa, è stato però completamente ignorato. Un po’ perché il focus dell’evento, riservato a un gruppo selezionato (poco più di un centinaio) di partner e aziende utenti, era sullo sviluppo tecnologico, che nelle grandi linee resta immutato, e un po’ perché, come ci ha giustamente detto Luca Zurlo, Country Manager per l’Italia e il Sud Europa è “troppo presto per delineare con chiarezza le evoluzioni di questa operazione”.
I lavori della giornata sono stati aperti da Fabio Rizzotto, Senior Research & Consulting Director It di Idc Italia, che, con una presentazione ricca di dati e basata su più fonti, ha tracciato un quadro del futuro delle analisi sui big data e dei servizi cloud nelle imprese. Colpisce che anche in Italia il mercato di quest’area applicativa sia dalla seconda metà del 2013 superiore a quello della BI ‘tradizionale’ (sui dati aziendali) e che, dove il nodo della qualità dei dati di partenza (che è sempre il vero problema) è stato sciolto, nel 45% dei casi la BI sui big data abbia dato vantaggi quantificabili entro sei mesi. Sul cloud in Italia si è ancora prudenti, nel senso che vi si ricorre soprattutto per progetti pilota o problemi contingenti, ma secondo Idc i servizi IaaS avranno entro l’anno una crescita vicina al 50%, spinti appunto dalle analisi big data, considerate le “killer apps” del mercato. Da meditare, infine, il fatto che negli Usa il 61% dei progetti sia finanziato dalle business unit. In Italia siamo ancora sul 40%, ma il rischio (se di rischio si tratta) del sorpasso del business sull’It è sempre più alto.
Clive Harrison, Executive Vp Field Operations di Tibco Jaspersoft, responsabile cioè delle vendite, del canale e dei servizi a livello worldwide, ha ripreso la situazione descritta da Idc calandola nella strategia d’offerta dell’azienda, che appare nettamente orientata alla ‘intelligence inside’ in una chiave d’impiego delle analisi a supporto delle operazioni. “Occorre – ha detto – che l’intelligence sia integrata nelle applicazioni e nei processi che si usano tutti i giorni e questo è possibile con la nostra piattaforma perché abbiamo uno stack BI [cioè l’insieme dei connettori ed estrattori dati, degli algoritmi di analisi e delle funzioni di visualizzazione e reporting – ndr] che può essere integrato praticamente in ogni soluzione”. Sugli aspetti più strettamente inerenti l’offerta ha infine parlato Joseph Rozenfeld, Senior Vp Engineering e Cto dell’azienda, il cui intervento ha completato quelli dei partner tecnologici di Tibco Jaspersoft.
Per semplicità e chiarezza di esposizione faremo una sintesi unica di quanto detto, estraendone i punti salienti nell’ottica delle aziende utenti. Oggetto delle esposizioni è stata la release 5.6 della piattaforma, che è stata resa disponibile dai primi di giugno ed è in questi giorni sotto la lente della comunità degli sviluppatori. Oltre a diversi miglioramenti prestazionali, la nuova release presenta una novità non da poco, e cioè un’architettura basata su script Java che ne permette, come detto da Harrison, un relativamente facile ‘embedding’ nelle applicazioni Web-based. E oggi quasi tutte le applicazioni business lo sono.
Sui big data la 5.6 offre più efficienti connettori con i framework Hadoop e con i db NoSQL MongoDB e Cassandra, nonché l’integrazione con l’Enterprise Data Hub di Cloudera, annunciata ad aprile e frutto della recente partnership con questa software house. L’utilizzo della nuova release è, come per le versioni precedenti, molto flessibile: si può installare come software stand-alone o come overlay su server fisici o virtuali; in ambiente cloud pubblico, privato oppure on-site. Anche l’integrazione si può fare a più livelli: per l’intero stack BI; per i dati; per il workflow o solo per i report. Questi ultimi sono incorporabili tramite un nuovo strumento di visualizzazione, Visualize.js sul quale Jaspersoft ha posto un’enfasi particolare, con una presentazione di Teodor Danciu (il geniale fondatore della società): si tratta di un prodotto che offre potenti funzioni di visualizzazione in real-time alle analisi ed è interfacciabile alle applicazioni cui le analisi sono riferite tramite javascript (da cui il nome) in funzione di Api.
Tibco: doppio colpo nella BI Con l’annuncio, giunto piuttosto a sorpresa lo scorso 28 aprile, dell’acquisizione di Jaspersoft per 185 milioni di dollari, Tibco ha compiuto una mossa che in parte ridisegna il quadro dell’offerta nel crescente mercato della BI applicata ai big data, cioè di quella che più di altre indirizza l’analisi di dati eterogenei e non strutturati. La tecnologia Jaspersoft ha i suoi punti di forza nelle soluzioni open source di Etl e di reporting e nella facilità con la quale, grazie appunto al codice aperto e alla comunità di sviluppatori che vi può accedere, le funzioni di analisi si possono incorporare nelle applicazioni business degli utenti. Queste doti si possono sommare alle potenti funzioni di analisi e visualizzazione in tempo reale di cui Tibco già dispone tramite Spotfire (acquisita nel 2007 per 195 milioni di dollari) ed entrambe le tecnologie, di Jaspersoft e Spotfire, possono essere tra loro sinergiche nel far compiere un salto di qualità ai progetti di Bpm e d’integrazione di processi su sistemi e dati eterogenei che sono il vero campo d’azione della società (il cui nome, ricordiamo, è l’acronimo di The Information Bus COmpany). Tutto questo però presuppone un lavoro d’integrazione che si presenta molto impegnativo: per le tecnologie, che sono diverse anche se non incompatibili, e soprattutto per le organizzazioni, di diversa cultura e con diversi modelli di business. Non sappiamo se Tibco vorrà imbarcarsi in un’operazione lunga, costosa e non priva di rischi. È più probabile che si accontenti (si fa per dire) di restare su una linea più ‘conservativa’ simile a quella adottata per Spotfire. Come si capisce dalle dichiarazioni dei top manager di entrambe le parti, Jaspersoft diventa di fatto una business unit largamente indipendente sul piano operativo. Ancora guidata da Brian Gentile (che da Ceo Jaspersoft diventa senior Vp Tibco e general manager della nuova realtà), l’azienda resta fedele alle proprie scelte tecnologiche e di business, ossia sviluppo libero e fruizione per sottoscrizione. In sostanza, libera di sfruttare al meglio, come ha dimostrato di saper fare, le opportunità di un mercato che cresce a tassi di due cifre. (GCB) |