Alleanza Coop-Ibm: ecco la blockchain per la tracciabilità delle uova

Il progetto pilota “Coopchain” nasce per la tracciabilità e la sicurezza della catena alimentare. Chiara Faenza: “E’ un ulteriore passo in avanti nel nostro percorso di trasparenza”

Pubblicato il 07 Nov 2019

Uova-Vivi-Verde

L’iniziativa nasce da una Call4Ideas lanciata un anno fa, e che ha visto collaborare Coop Italia e Ibm per l’applicazione della blockchain alla filiera alimentare e nello specifico alla produzione di uova a marchio Coop. Tre le 28 idee arrivate ai promotori, come la più meritevole di uno sviluppo commerciale è stata individuata l’idea della startup francese Connecting food, mirata alla tracciabilità completa delle uova fresche biologiche della linea Coop Vivi Verde. 

La soluzione si basa su Hyperledger Fabric, un framework della Linux Foundation su Cloud Ibm, e consente di avere piena trasparenza e visibilità dei vari attori coinvolti nella filiera della produzione delle uova a marchio Coop, coinvolgendo complessivamente 2 milioni di galline per oltre 200 milioni di uova prodotte all’anno.

Scansionando il QR Code stampato sulla nuova confezione e digitando il codice specifico del lotto, il consumatore può così scoprire la storia del prodotto e risalire dal punto vendita all’allevamento, al territorio da cui proviene l’uovo e all’incubatore da cui è nata la gallina. in questo modo i consumatori possono constatare inconfutabilmente che le uova sono state prodotte nel pieno rispetto dei requisiti di benessere animale, mai chiusi in gabbia, e senza l’uso di antibiotici, grazie anche alla certificazione di due organismi terzi indipendenti.

Per misurare il gradimento di questa soluzione a Luglio in diversi punti vendita Coop in Italia, sono stati intervistati più di mille consumatori e ne è emerso che tutti coloro che hanno utilizzato il QR Code hanno espresso altissimi livelli di soddisfazione e interesse sia per il test di scansione fatto in negozio che a casa. “Dall’intervista – si legge in una nota di Coop – è emerso che i consumatori sono chiaramente consapevoli dell’importanza della trasparenza delle informazioni relative alla supply chain, in particolare per quanto riguarda le uova”.

“Applicare la blockchain alla filiera delle uova è un ulteriore passo avanti in un percorso di trasparenza che contraddistingue i prodotti a marchio Coop, e dimostra anche le migliori pratiche legate alle uova – spiega Chiara Faenza, responsabile dei valori di sostenibilità e innovazione di Coop Italia – Per l’impegno dimostrato su questa filiera, Coop ha ottenuto nel 2010 un riconoscimento internazionale assegnato dall’associazione Compassion in World Farming, la più grande organizzazione internazionale che si occupa dell’argomento. Infatti siamo stati premiati per aver deciso di vendere solo uova da allevamento a terra , estendendo all’intera gamma quanto già fatto dal 2003 per le uova con il nostro marchio. A luglio abbiamo condotto un sondaggio tra i consumatori per verificare la loro soddisfazione per questa nuova applicazione tecnologica”. 

“La natura stessa della blockchain, e la fiducia intrinseca che offre, è una piattaforma ideale da cui costruire una rete per la trasparenza alimentare. Costruita su standard aperti, è anche una piattaforma per l’innovazione e la collaborazione, che riunisce diversi professionisti con l’obiettivo comune di costruire la fiducia dei consumatori – aggiugne Stefania Asti, Consumer Industry Leader Ibm Italia – La catena delle uova sviluppata con Coop Italia è un grande esempio di come la tecnologia blockchain possa informare meglio i consumatori sul cibo che scelgono, acquistano e mangiano e dimostrare trasparenza nel percorso di tutta la filiera”.

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