Anche la blockchain scende in campo nel prevenire la diffusione del Covid-19

Sfruttare le potenzialità di una tecnologia come la blockchain per creare un ecosistema della salute sicuro ed efficiente capace di far fronte in maniera tempestiva alla diffusione delle malattie infettive

Pubblicato il 30 Mar 2020

Salvatore Pidota

Government & public sector specialist

blockchain settore pubblico

L’arrivo del Covid-19 (acronimo dell’inglese COronaVIrus Disease 19) sta sconvolgendo la vita di molte persone in tutto il mondo. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nello scorso briefing di Ginevra, ha dichiarato che “…tutti i Paesi possono ancora cambiare il corso di questa pandemia”, riferendosi alle misure contenitive che ogni paese può e deve adottare al fine di limitare la diffusione del virus così come già avvenuto in Cina.

Tuttavia, nonostante siano stati conseguiti progressi notevoli in tutto il mondo in ordine alla consapevolezza verso l’adozione di provvedimenti stringenti come quelli adottati dal governo cinese, la mancanza di interoperabilità tra le diverse strutture coinvolte e la scarsa tracciabilità dei casi positivi restano ancora problematiche di rilievo in grado di incidere fortemente sulla capacità di diffusione della malattia.

Blockchain per la sicurezza sanitaria

Al fine di coadiuvare l’operato dei governi e dei sistemi sanitari nazionali, dunque, si rende necessario adottare un approccio multisettoriale che, facendo leva sulle potenzialità offerte dall’innovazione digitale, sia in grado di assicurare omogeneità di trattamento e la necessaria tracciabilità dei contagi. Ogni situazione emergenziale, per quanto negativa possa essere, porta con sé la necessità di ripensamento delle logiche con le quali vengono gestite le attività e, quindi, l’opportunità di sviluppo di nuove soluzioni trasformative in grado di creare nuovo valore per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

La sicurezza sanitaria è una responsabilità condivisa che non può essere raggiunta da un singolo governo e necessita della collaborazione di tutti. Il modo migliore e più efficace di intervenire è quello di agire direttamente sulla fonte del problema.

Al riguardo, le applicazioni basate su tecnologia blockchain possono contribuire in maniera significativa a migliorare i sistemi sanitari aiutando le strutture preposte, a gestire in modo più efficace ed efficiente i dati relativi alla diffusione delle malattie e più in generale quelli attinenti alle cartelle cliniche dei pazienti. A differenza di un database centralizzato tradizionale gestito da un singolo soggetto, la blockchain è una tecnologia che si configura come una rete di singoli computer, detti “nodi”, che rendono disponibili, in tempo reale, uno all’altro le loro risorse di memoria e di calcolo senza che ci sia un’autorità centrale a poterli gestire ed eventualmente manipolare. In un sistema di questo tipo tutte le transazioni o le modifiche ai dati vengono registrate con aggiornamenti sincronici. Se usata in maniera capillare dalle strutture sanitarie e dai presidi ospedalieri, la “catena di blocchi” potrebbe essere in grado di automatizzare la condivisione e l’archiviazione delle informazioni attinenti alla salute in maniera più rapida e sicura, segnalando eventuali situazioni critiche alle autorità preposte.

La blockchain è un database immutabile, sicuro e distribuito in cui vengono utilizzati algoritmi crittografici per convalidare tutte le transazioni che vengono effettuate dai partecipanti al network. In questo modo tutte le informazioni sanitarie, ivi comprese quelle relative alla diffusione del virus, vengono archiviate in ciascun “nodo”, rappresentato nel nostro caso specifico da ogni struttura coinvolta nel garantire la salute pubblica dei cittadini e condivise nella rete tempestivamente in maniera sicura e affidabile.

Come la blockchain può assicurare l’integrità dei dati sanitari e la trasparenza

In ambito sanitario, soprattutto in una situazione emergenziale come quella attuale, il controllo degli accessi, la provenienza, l’integrità dei dati e la trasparenza sono fattori fondamentali. Nei sistemi tradizionali, tutto ciò presuppone che ci sia da parte dei pazienti una fiducia incondizionata nei confronti del “titolare” delle informazioni, ossia l’istituzione sanitaria di turno che detiene i dati, nonché nel rapporto che quest’ultima ha con i soggetti che si occupano di archiviare e gestire questi dati. Tutti, generalmente, confidiamo nel fatto che le istituzioni sanitarie si prenderanno cura delle informazioni sulla nostra salute e nel fatto che quest’ultime manterranno i nostri dati riservati e al sicuro.

Tuttavia, nonostante l’alto grado di affidabilità di chi detiene l’informazione e l’apposita tutela normativa in merito al data protection (es. Regolamento UE 2016/679), nell’ambito della gestione di questi sistemi tradizionali, sono sempre più i casi di condivisione non autorizzata, intrusioni nella vita del paziente pubblicate sui social network o furti di dati sensibili che erodono costantemente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie.

Con un sistema blockchain è possibile ovviare a tali problematiche, eliminare la funzione dell’istituzione centrale che detiene e gestisce il dato e allo stesso tempo mantenere inalterata la fiducia e la sicurezza tra le parti coinvolte nella trasmissione e circolazione delle informazioni cliniche/sanitarie dei pazienti. La fiducia, nel caso di specie, viene riposta nella rete blockchain invece che nell’istituzione sanitaria di turno.

Le applicazioni basate su questa tecnologia offrono, altresì, una trasparenza migliore rispetto ai registri e ai sistemi attuali. Qualsiasi variazione all’interno di un sistema blockchain è visibile a tutti gli utenti e una volta che le transazioni vengono effettuate, in linea generale, non possono essere alterate o cancellate. Con i sistemi tradizionali, invece, è possibile modificare il database e nascondere le eventuali variazioni agli altri utenti. Questa mancanza di trasparenza all’interno dei sistemi tradizionali ha permesso per anni di alterare o manipolare i dati senza che i soggetti coinvolti lo sapessero. Con la blockchain, la maggior parte degli attori coinvolti deve approvare le transazioni e le eventuali variazioni prima che quest’ultime vengano aggiunte alla blockchain e, pertanto, si ha un aumento significativo della trasparenza dell’intero sistema.

Con la blockchain regole e dati certificati su reti “inviolabili”

Ciò posto, è necessario che gli sforzi delle strutture sanitarie siano concentrati verso la creazione di sistemi di controllo preventivi sempre più interconnessi e in grado di coinvolgere numerosi aspetti della società, tra cui quello relativo alla rapida e sicura circolazione delle informazioni attinenti alla salute pubblica.

In tale ambito la tecnologia blockchain, migliorando l’interoperabilità, la sicurezza e la trasparenza dei sistemi sanitari, può sicuramente offrire un enorme contributo per garantire un adeguato monitoraggio delle malattie infettive, nonché la necessaria tracciabilità in tempo reale dei contagi, identificando potenziali focolai e assicurando l’adozione contestuale delle necessarie misure contenitive per evitare epidemie/pandemie.

Oggi più che mai, quindi, è inevitabile per i governi, sviluppare strategie e investire risorse per il potenziamento tecnologico dei sistemi sanitari al fine di conseguire un radicale cambiamento che sia funzionale alla costruzione di un nuovo e più efficiente ecosistema della salute basato su regole e dati certificati, validati su network “inviolabili”, come quelli della blockchain, all’interno dei quali le informazioni circolano più velocemente e in maniera sicura.

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