Dalla sperimentazione alla produzione, chi sta valutando l’adozione di soluzioni basate sulla blockchain chiede di vedere e valutare quali imprese e organizzazioni stanno andando oltre i PoC, Proof of Concept e stanno passando dalla sperimentazione alla produzione.
Un “segnale forte” arriva dalla World Bank, una delle principali organizzazioni internazionali finalizzate al sostegno e allo sviluppo per la riduzione della povertà e che oggi ha deciso di utilizzare la blockchain per vendere bond.
Il fatto che un ente internazionale istituito nel 1945, col nome di Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo e tra i più importanti a livello globale abbia preso questa decisione è un atto di fiducia verso la blockchain che si concretizza nella delega alla Commonwealth Bank of Australia (Cba) del compito di organizzare la vendita di Bond basati appunto sulla blockchain con un prodotto che arriva sul mercato con un nome che è nello stesso tempo un acronimo: “Bondi“: Blockchain Offered New Debt Instrument e il nome della spiaggia vicina alla sede della banca.
L’obiettivo della Banca Mondiale con questa operazione è di arrivare a raccogliere 100 milioni di dollari australiani e il tesoriere della World Bank, Arunma Oteh, ha sottolineato che la richiesta è già forte e che è un segnale di fiducia verso le tecnologie emergenti per proseguire nel percorso di innovazione della banca e per rispondere alle esigenze degli investitori. Per un altro manager della World Bank, Paul Snaith, la blockchain è destinata a diventare una realtà sempre più importante per le banche centrali che stanno stanno già valutando l’utilizzo di questa piattaforma per la gestione delle transazioni.