Cogliere tutto il potenziale di innovazione che arriva dalle nuove iniziative in ambito Blockchain sfruttando l’ICO, ovvero lo strumento di crowdfunding innovativo, basato a sua volta sulla Blockchain, che permette di finanziare, direttamente e senza intermediari, progetti imprenditoriali e tecnologici con importanti prospettive di sviluppo a livello internazionale. E’ questa la sfida lanciata da Iconium, la società italiana nata per gestire investimenti nei progetti ad elevate potenzialità in ambito Blockchain attraverso l’Initial Coin Offering.
Iconium conta su un team formato da figure che hanno sviluppato una lunga esperienza nel mondo digital come imprenditori, gestori e come investitori e ha già partecipato a oltre 20 ICO. Questo gruppo di lavoro si dedica alla selezione delle migliori opportunità di investimento innovativo a livello mondiale e parte con un portfolio di partnership attive con attori del mondo Blockchain finalizzate a dare vita a un deal flow proprietario qualificato. Grazie a queste partnership Iconium punta a gestire al meglio la partecipazione alle ICO più rilevanti sviluppando le migliori condizioni in particolare per quanto attiene alla fase pre-sale rispetto alle partenze ufficiali ICO.
Criteri di investimento in ICO Blockchain
Iconium intende a dare vita a un portafoglio di progetti sui quali indirizzare il capitale raccolto sulla base di criteri di selezione e di valutazione delle potenzialità di sviluppo. In particolare la logica fa riferimento a un investimento di taglio medio tra i €200K e €400K per ICO, per un piano di investimento indirizzato a finanziarie 15/18 iniziative.
Iconium ha prima di tutto analizzato il fenomeno ICO e intende muoversi in un contesto estremamente dinamico. Se si pensa che nel 2016 le ICO hanno raccolto poco meno di 300 milioni di dollari, si può vedere come nel 2017 ci sia stata una vera e propria esplosione con 3,8 miliardi di dollari di investimenti e con qualcosa come 200 operazioni a livello mondiale (fonte: Icobench, report del gennaio 2018). Iconium sottolinea come queste operazioni abbiano generato, secondo il report Mangrove ICO, un ritorno medio pari a oltre 13 volte il capitale investito. E un fenomeno di questa portata non poteva non attirare l’attenzione dei grandi nomi della finanza e dei VC come Sequoia Capital Andreessen Horowitz, Union Square Ventures, Mangrove Capital, Boost VC così come nuove realtà come Pantera, Hard Yaka, Blockchain Capital.
USA, Svizzera, Giappone e Nordic più attenti alle ICO
In termini “geografici” i paesi più attivi oltre agli USA sono Svizzera, Giappone e l’area Nordic con Lituania, Lettonia ed Estonia. Se si guarda al fenomeno ICO oggi si osserva che le Initial Coin Offering realizzate sino ad oggi si sono concentrate su progetti di innovazione basati sulla Blockchain, o meglio, il sottostante dei progetti era rappresentato dalla tecnologia Blockchain a testimonianza di una sorta di “sovrapposizione” tra l’utilizzo della Blockchain come piattaforma di innovazione e l’utilizzo della ICO Blockchain come fonte di finanziamento delle idee innovative. Questa chiave di lettura ci dice che il fenomeno ICO è oggi circoscritto a una specifica community che ha chiaramente la Blockchain come punto di riferimento, ma che nello stesso tempo inizia a mostrare le condizioni per “uscire” da questo perimetro per coinvolgere e interessare anche altre tipologie di imprese innovative e non necessariamente con un “sottostante Blockchain“.
Nella lettura di questo fenomeno che fa ad esempio Mangrove Capital Partners si vede che a oggi le ICO che hanno superato i 10 milioni di dollari di finanzaimento erano indirizzate a progetti di delivering services sia in ambito blockchain che financial services.
La prima ICO: team italiano decollo in Svizzera
Se si sposta l’attenzione all’Italia il fenomeno va letto in controluce con la vicina Svizzera che sulle ICO ha mostrato un attivismo molto intenso proprio per dare alla comunità degli investitori quel quadro di riferimento normativo necessario per poter passare dalla sperimentazione finanziaria allo sviluppo del business. Anche per queste ragioni la prima ICO con team italiano è decollata in Svizzera e ha visto proprio la partecipazione di Iconium. Con il nome di Charity Star la startup ha creato una piattaforma per le donazioni indirizzata al mondo dello spettacolo e dello sport, una soluzione che permette ai VIP di aiutare una causa non-profit associando la donazione al proprio brand. Il 16 gennaio 2018 Charity Star ha raccolto in 90 minuti l’equivalente – in Aidcoin – di 16 milioni di dollari da tutto il mondo, con una oversubscription di altri 6 milioni.
Anche sull’onda di questo risultato altri progetti sono pronti per il lancio di nuove ICO nei prossimi mesi. Da questo segnali si possono leggere le prospettive ICO per il futuro. Secondo diverse analisi si prevede un avvio di migliaia di ICO nel 2018 per un mercato che, secondo RBC Capital Markets in un report del gennaio 2018, potrebbe superare i 5 trilioni di dollari entro 5 anni. In questo scenario si intravvede anche un radicale cambiamento di paradigma per i fondi di Venture Capital “tradizionali” che si trovano a modificare le regole di governance e di gestione della liquidabilità degli assets. Ma accanto a questa chiave di lettura c’è anche un tema legato alla nascita di una vera e propria nuova industria dei capitali e dei mercati che andrà ad affiancare, e in parte sostituire, sia il venture capital tradizionale sia i mercati azionari e valutari tradizionali.
La forza di attrazione della Blockchain potenziata dalle ICO
La forza di attrazione della Blockchain potrebbe favorire la concentrazione delle progettualità intorno alle opportunità offerte dall’ICO, ovvero alla rapidità alla possibilità di disintermediazione e alla flessibilità che stanno infatti oggi attraendo gli imprenditori e gli investitori verso i progetti più interessanti. Il tema delle community legate alla Blockchain potrebbe estendersi e consolidarsi, magari nella forma di community verticali e specifiche.
Ma l’Initial Coin Offering non è privo di rischi e come tutte le innovazioni deve portare con sé naturalmente una serie di punti di attenzione. Il mercato è ancora estremamente volatile e deve essere affrontato con grande competenza, con un forte livello di specializzazione e con un approccio che sappia tenere conto delle principali criticità. L’approccio deve cioè esprimere una capacità di gestire la complessità e la velocità dei cambiamenti; deve poter affrontare un mercato dove manca una vera regolamentazione, ovvero è ancora parziale e limitata a determinati ambiti; deve poter gestire la presenza e la “competizione” dei Big whales ovvero dei grossi operatori sul mercato.
C’è poi un grande tema legato ai problemi di sicurezza e di valutazione dell’affidabilità delle terze parti oltre naturalmente a specifiche competenze tecniche necessarie per dominare un tema dove non mancano i rischi tecnologici collegati a una continua innovazione in termini di piattaforme e di applicazioni.
Chi è e cosa fa Iconium
Dal punto di vista societario Iconium è una start up innovativa (che beneficia dei relativi sgravi fiscali per gli investitori) ed è assistita dagli studi Tremonti Romagnoli, Piccardi e Associati sul fronte fiscale e da Orrick sul fronte legale, proprio per gestire la complessità legata a decisioni e operazioni che si svolgono all’interno di un quadro normativo nuovo e in evoluzione.
Iconium in particolare nasce dall’iniziativa di due imprenditori e manager con una lunga esperienza nel mondo digital come Fabio Pezzotti e Domenico Laudonia che hanno voluto sottolineare come il fenomeno ICO e Blockchain abbia solide basi e “a prescindere dalla oscillazioni e dai rischi di bolle speculative”, ha le caratteristiche per dare vita a un mercato importante e innovativo. Come tutti i mercati che “nascono sulla spinta di una innovazione disruptive” vive inevitabilmente “alti e bassi” e proprio per questo deve essere affrontato con estrema attenzione e con tante competenze specifiche.
Venture Capital molto attenti alle ICO
A sancire l’importanza del fenomeno Blockchain al di là dell’effetto rivoluzionario delle criptovalute è la capacità di innovazione che questa soluzione tecnologica può portare in tantissimi settori di business e in tanti e diversi ambiti “transazionali“. Tanto che per molti osservatori la Blockchain potrebbe avere un effetto dirompente paragonabile a quello che ha avuto Internet. Dal punto di vista finanziario i grandi operatori attenti ai fenomeni più innovativi hanno “messo gli occhi” sulle comunità che fanno innovazione con la Blockchain o sulla Blockchain e Venture Capital come Union Square Ventures e Andreessen Horowitz focalizzano la loro attività di investimento su progetti Blockchain, come anche Goldman Sachs e Google particolarmente attivi nel 2017 in investimenti indirizzati a startup Blockchain.
Ma la novità è rappresentata, come già osservato, dalla sovrapposizione tra la Blockchain come piattaforma per dare voita a nuovi servizi e l’ICO come strumento basato sulle logiche Blockchain per finanziare, senza intermediari, con campagne di crowdfunding nuovi progetti imprenditoriali.
L’ICO, permette alle nuove imprese di trovare finanziamenti grazie alla emissione e alla vendita di Token o forme di rappresentazione di asset digitali. che possono essere acquistati sia in fase di pre-sale o durante l’ICO o ancora che possono essere scambiati su piattaforme di exchange o utilizzati come “valuta” all’interno delle imprese stesse o con clienti e partner. L’ICO permette da una parte di disporre di un meccanismo di finanziamento che porta a fissare il prezzo sulla base delle logiche convenzionali tra domanda e offerta che valutano ovviamente le opportunità legate al progetto e alle sue prospettive ma con la possibilità di gestire gli investimenti su piattaforme di exchange che rendono l’asset immediatamente liquido.