B3i, un’alleanza per sperimentare i benefici delle Blockchain nelle assicurazioni

Blockchain Insurance Industry Initiative B3i è stato svilupparlo 5 giganti del settore – Aegon, Allianz, Munich Re, Swiss Re e Zurich – per testare le possibili applicazioni della tecnologia al segmento degli smart insurance contract

Pubblicato il 02 Nov 2016

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Cinque “big” del comparto assicurativo – Aegon, Allianz, Munich Re, Swiss Re e Zurich – hanno presentato una nuova iniziativa, battezzata Blockchain Insurance Industry Initiative B3i, che si propone di valutare le possibili applicazioni delle Blockchain al segmento degli smart insurance contract. “Siamo entusiasti del fatto che Allianz stia studiando questa tecnologia emergente insieme ad altri attori chiave del settore assicurativo – ha dichiarato Christof Mascher, Chief Operating Officer del Gruppo Allianz -. Questa iniziativa, che abilita modelli operativi alternativi basati sulla tecnologia in questione, ci può aiutare ad aumentare la trasparenza e l’efficienza del nostro operato, migliorando al contempo la customer experience dei nostri clienti”.

L’uso delle Blockchain nell’universo delle assicurazioni ha il potenziale per automatizzare numerosi processi, come la gestione dei reclami, permettendo così di ridurre i costi associati. Come? L’utilizzo più promettente è quello che fa riferimento agli smart contract, contratti intelligenti che possono sostituire gran parte delle attività condotte manualmente con codici che abilitano funzionalità di esecuzione automatica dei compiti. Un esempio concreto è FlightDelay, uno smart contract auto-esecutivo e auto-gestito che elimina l’uso del personale assicurativo per gestire in toto le pratiche assicurative. Gli utenti dovranno semplicemente inserire il valore del premio su un sito web Blockchain based e riceveranno automaticamente via e-mail la richiesta di pagamento, definita sulla base degli algoritmi e dei calcoli relativi al rischio determinati dal sistema di Business Intelligente Oraclize.

Gestire il rischio combinato

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Sarà possibile raggruppare insieme i contratti per gruppi composti di predisposizione ai rischi, in modo tale che se una controparte rompe uno dei contratti l’altra potrà ottenere il versamento per intero dei premi combinati.Un esempio più complesso è il progetto nato dalla collaborazione tra lo sviluppatore web Makoto Inoue e SimplyBusiness, il più grande gruppo assicurativo B2B del Regno Unito. Basato su Ethereum, la nota piattaforma di gestione dei contratti smart, prevede la definizione di una somma risarcitoria per ciascuna violazione del contratto perpetrata da una qualsiasi delle parti coinvolte, commisurata alla tipologia di violazione e alle possibilità economiche della controparte che l’ha perpetrata. Una volta ottenuti dal sistema dati sufficienti circa la probabilità di violazioni del contratto, gli assicuratori potranno (potenzialmente) sottoscrivere polizze commisurate al rischio combinato. In questo modo, grazie agli smart contract sarà possibile assicurare il rischio legato agli smart contract stessi, così da poter tutelare al meglio l’interesse degli assicurati.

La tecnologia in questione risulta ben oltre la fase iniziale di sperimentazione e l’approccio preferito sembra essere quello della riunione in consorzi o delle alleanze societarie. Harald Rosenberger, Responsabile Innovazione di Munich Re, ha commentato: “La tecnologia Blockchain mostra la maggior parte del suo potenziale solo se è applicata all’interno di una rete di pari. Quindi B3i è un enorme vantaggio per il settore assicurativo nel suo complesso. Grazie a questa iniziativa siamo in grado di esplorare e plasmare il futuro utilizzo della Blockchain nelle assicurazioni e di fissare gli standard necessari per una vera digitalizzazione del mondo delle assicurazioni”.

Tuttavia, va detto che la maggior parte delle società finanziarie vede la tecnologia Blockchain solo come un modo per condividere i dati tra le istituzioni all’interno di una catena privata, ma i casi d’uso nel settore delle assicurazioni potranno anche essere diversificati se verrà inclusa nella Blockchain l’idea del pagamento automatico dei premi tra utenti finali e assicuratori così pure se sarà esplorato prima o poi l’uso di Blockchain pubbliche per le assicurazioni, con l’impiego di contratti intelligenti. Resta da vedere, quindi, se questa ventata d’innovazione arriverà dagli operatori storici del mercato insurance o se, invece, sarà opera di startup che vedono nelle Blockchain modalità innovative di approcciare un mercato tradizionale.

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