Tre milioni di operazioni portate a termine sul Forex, per un valore di duecentocinquanta miliardi di dollari, attraverso la propria piattaforma Blockchain. Ad annunciare il risultato per il 2018 è Hsbc, che in questo modo fornisce un segnale di come l’utilizzo della distributed ledger technology stia facendosi largo anche nel settore finanziario anche nel foreign exchange.
La cifra rappresenta in ogni caso una minima percentuale rispetto al numero e alla portata complessiva delle operazioni del colosso vissero su Forex, ma è in ogni caso indicativa di come le nuove tecnologie stiano riscuotendo un interesse crescente nel settore, e rappresenta una pietra miliare – secondo l’analisi di Reuters – rispetto all’uso della Blockchain per i giganti della finanza, che fino a oggi erano state più riluttanti nell’abbracciare su grande scala queste tecnologie.
Finora le banche e gli istituti finanziari hanno complessivamente investito centinaia di milioni di dollari per sperimentare i possibili utilizzi della blockchain nel campo finanziario, cin l’obiettivo di semplificare le operazioni e tagliare i costi. Pochi però finora gli istituti che hanno effettuato il passaggio dalla fase di test all’implementazione di progetti su larga scala, per paura dei costi e delle incertezze regolatorie.
Quanto ad Hsbc, ha spiegato di aver utilizzato la blockchain per automatizzare i processi manuali e per ridurre la propria dipendenza da tecnologie prese all’esterno, riducendo il rischio di errori e ritardi, tagliando i costi e aiutando la banca a ottimizzare le attività.
Secondo Richard Bibbey, a capo delle attività forex della società, l’utilizzo finora fatto della blockchain risponde alla necessità della banca di andare incontro alle esigenze dei propri clienti multinazionali aiutandole a gestire al meglio i flussi Forex