Nonostante i vantaggi che l’adozione di questa tecnologia potrebbe portare all’intero settore, l’industria dei trasporti e della logistica sta facendo più fatica del previsto a “sposare” la Blockchain. A scattare questa fotografia nel suo ultimo report è Boston Consulting Group, secondo cui per imprimere l’accelerazione necessaria sarebbe importante che tutti i player del settore accettassero di collaborare alla creazione di un ecosistema che crei fiducia e abiliti vantaggi reciproci su tutta la catena del valore.
La ricerca “Resolving the Blockchain Paradox in Transportation and Logistics” è stata realizzata sulla base di un sondaggio su 100 aziende attive nei trasporti e nella logistica, ,da cui emerge che l’88% del campione è convinto che la blockchain creerà discontinuità nel settore. Per sei su dieci questi cambiamenti sono destinati a realizzarsi in un arco temporale che va dai prossimi due ai prossimi cinque anni, anche se il 74% afferma di studiare soltanto superficialmente le potenzialità della Blockchain o di non averci mai pensato. Per il 60% inoltre sono proprio la mancanza di coordinamento tra gli attori del settore e l’assenza di un ecosistema gli ostacoli più gravi all’adozione di questa tecnologia.
Sono soltanto 16 su 100 gli intervistati che pensano di aver compreso a fondo cosa sia e a cosa possa servire la Blockchain, mentre il 20% del totale mette la distributed ledger technology tra le priorità strategiche dell’azienda.
“Aumentando la trasparenza – spiega Bcg in una nota – la blockchain può mitigare la sfiducia che spesso esiste nelle transazioni multiparty del settore. Eppure questa stessa sfiducia rende difficile riunire i diversi partecipanti del settore in un ecosistema blockchain comune”.
Tra le altre evidenze del report c’è il fatto che se si riuscisse a eliminare questa barriera si potrebbe contare su una serie di miglioramenti in termini di velocità, tracciabilità, sicurezza del carico, processi di fatturazione e pagamento, che contribuirebbero a ridurre i costi e ad alleviare l’intensa pressione sui margini sperimentata da molti operatori del settore, sviluppando nuovi modelli di business.
Una tesi che viene dimostrata presentato 15 use cases che prevedono la collaborazione con fornitori, clienti e anche con i concorrenti.