Blockchain e AI, l’Italia cerca una strategia: via ai lavori al Mise

Si insediano i due gruppi di esperti al ministero dello Sviluppo economico. Prossima riunione l’8 febbraio. Il sottosegretario Cioffi: “Ci candidiamo a ospitare il laboratorio Ue sull’intelligenza artificiale. Il Paese può dare un grande contributo”

Pubblicato il 22 Gen 2019

Mise-Blockchain

Prima riunione, al salone degli Arazzi del ministero per lo Sviluppo economico, dei due gruppi di esperti chiamati ad affiancare il Governo nella messa a punto di una strategia nazionale sull’Intelligenza artificiale e su registri distribuiti e blockchain, da inviare alla Commissione europea. 

A presiedere i lavori il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Industria, Andrea Cioffi, con la collaborazione del consigliere giuridico del ministro Luigi Di Maio su Telecomunicazioni e Innovazione digitale, Marco Bellezza.

Tra gli obiettivi del gruppo sull’intelligenza artificiale, delineati durante la riunione d’insediamento, ci sono: valorizzare la ricerca, portare l’IA dal laboratorio al mercato; educazione, skills e apprendimento permanente; attrarre e favorire investimenti qualificati nell’IA; i dati come nuovo fattore della produzione; cornice normativa e impatti etici; migliorare i servizi pubblici attraverso l’IA.

Quanto al gruppo di lavoro su Blockchain e registri distribuiti, spiega una nota del Mise, questi i temi di approfondimento emersi durante il primo incontro: perché la Blockchain? Caratteristiche della tecnologia e linee evolutive; il ruolo dell’Italia nello scenario europeo globale; tracciare le esperienze italiane nel settore privato e pubblico; ricerca e sperimentazione italiana su Blockchain e registri distribuiti; quarta rivoluzione industriale – mondo della produzione e scambio di valore; educazione, skills e apprendimento permanente; verso la costruzione di una cornice normativa di riferimento; settori strategici e use case abilitanti – certificazione e tutela del Made in Italy.

“L’Italia – sottolinea Cioffi – punta ad avere un ruolo di avanguardia in Europa su settori strategici come Intelligenza Artificiale e tecnologie Blockchain. Il nostro contributo, dal punto di vista culturale e scientifico, può essere davvero determinante. Possiamo rappresentare quel valore aggiunto che deriva dalla nostra storia intellettuale e culturale. Metteremo al servizio di tale obiettivo le nostre risorse, energie, competenze e menti migliori. Questo, d’altronde, è il senso dei gruppi di lavoro”.

“L’Europa – aggiunge il sottosegretario – deve avere un approccio unitario e compatto, se vuole imporsi in modo efficace e alternativo rispetto ai giganti Usa e Cina. L’Italia siederà al tavolo sullo stesso piano degli altri Paesi dell’Unione e farà sentire la propria voce. I rapporti devono essere franchi e diretti. Siamo stati i primi, del resto, a supportare formalmente il Claire-AI, iniziativa che nasce dalla volontà dei ricercatori delle università europee di confederarsi per creare un laboratorio europeo sull’Intelligenza Artificiale sul modello del Cern. Ci candidiamo a ospitare tale laboratorio e a diventare punto di riferimento per queste tecnologie, con un focus preciso: mettere al centro l’uomo, i diritti del cittadino. La vera sfida è fare in modo che lo sviluppo dell’innovazione tecnologica produca valore economico non a discapito, ma al servizio del lavoratore. Questo è il contributo alternativo che l’Italia, con l’Europa, può dare nella partita globale”.

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