Health Checker, è la soluzione mobile lanciata da InfoCert, basata su tecnologia blockchain che, con l’evolversi delle misure per l’emergenza sanitaria Covid-19, è in grado di supportare aziende e organizzazioni nella gestione del rientro in sede del personale.
Health Checker, integrandosi nelle policy organizzative aziendali, consente la gestione totalmente in digitale e conforme alle norme sulla privacy di autocertificazioni a valore legale: con queste i dipendenti, a ogni accesso nei locali aziendali, dichiarano l’assenza di sintomi da Covid-19 oltre all’esposizione a eventuali fattori di rischio (per esempio il contatto con situazioni di possibile contagio).
La nuova soluzione è fruibile attraverso l’app di Dizme, il digital wallet per l’identità digitale basato su tecnologia blockchain e sul framework Sovrin, la fondazione non profit, di cui InfoCert è Founding Steward, che, a livello internazionale, ha l’ambizioso obiettivo di diffondere la self-sovereign identity, ovvero una identità digitale distribuita e auto-gestita da parte di ciascun cittadino.
Dizme è stata realizzata in collaborazione con eTuitus, spinoff dell’Università di Salerno partecipata da InfoCert: in particolare, per quanto riguarda Health Checker, eTuitus, specializzata in blockchain e data security, si è occupata della realizzazione dell’app e del backend.
Inoltre ha gestito la fase di test dell’app in collaborazione con PrivacyLab, società attiva nell’offerta di soluzioni e servizi per la consulenza e la formazione nell’ambito della gestione del GDPR e parte di Warrant Hub – Tinexta Group. PrivacyLab ha messo a disposizione la sua competenza specifica in tema di privacy e, in aggiunta, distribuirà la soluzione attraverso la sua rete di partner sul territorio nazionale.
La tutela dei dati raccolti con Health Checker deriva anche dalla natura della piattaforma Dizme che, proprio perché basata sulla tecnologia distribuita SSI (Self-Sovereign Identity), garantisce che tutte le informazioni restino sotto il totale controllo dell’utente e non possano essere condivise se non dietro sua espressa autorizzazione.
Ecco come funziona Health Checker
Dopo aver scaricato sul proprio smartphone l’app Dizme, disponibile gratuitamente su Apple Store e su Play Store, il dipendente crea il proprio account scegliendo il nome utente e inserendo l’email, certificata immediatamente tramite l’invio di un codice. Poi procede a caricare il documento di identità e a scattare un selfie. InfoCert, quale Trust Service Provider, verifica la corrispondenza con la foto del documento e certifica l’identità del dipendente.
Da questo momento, a ogni accesso in sede, il dipendente potrà effettuare il check-in in piena autonomia: l’utente accede all’app Dizme per inquadrare il QR Code identificativo della sede e proseguire, attraverso una procedura guidata, alle verifiche necessarie ed obbligatorie per concludere il check-in e ottenere l’idoneità all’ingresso.
Le idoneità verificate confluiscono in un database sicuro. In ottemperanza al principio di minimizzazione dei trattamenti dei dati, previsto dal GDPR, in esso non viene salvata nessuna informazione aggiuntiva pre-Covid, evitando all’azienda di dover aggiungere ulteriori attività di compliance. Il database è integrabile con i sistemi di gestione del personale di ciascuna azienda, per poter essere consultato e gestire le dichiarazioni.
Verso la patente di immunità
InfoCert ha già adottato Health Checker per il proprio personale e ha anche sottoscritto accordi con alcune strutture sanitarie sul territorio nazionale per sottoporre a test sierologico i dipendenti, in modo che possano caricare tale Credential sul wallet Dizme prima del ritorno in ufficio.
Allo stesso modo, non appena disponibile, anche la tanto auspicata patente di immunità potrà diventare una Credential certificata presente sul wallet Dizme, consentendo alle aziende, ma non solo, di attivare politiche di gestione differenziate del personale.
InfoCert, a testimonianza del suo impegno in prima linea, è parte della Covid Credentials Initiative, un’iniziativa promossa da oltre 60 aziende a livello internazionale con l’obiettivo di definire uno standard globale per la futura patente di immunità.