blockchain e digital transformation nella PA: focus su standard e governance

Un intervento di Pietro Marchionni per approfondire le potenzialità della blockchain nell’innovazione della Pubblica Amministrazione e il ruolo dell’Italia a livello internazionale

Pubblicato il 06 Ago 2018

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Pietro Marchionni

Negli ultimi mesi si e’ parlato molto della tecnologia blockchain come strumento innovativo per l’implementazione di soluzioni tecnologiche avanzate che abbiano non più un approccio ‘centralizzato’ o ‘decentralizzato(vedi i modelli classici client-server e cloud) ma che permettano una gestione distribuita e condivisa dei servizi digitali.

Nel percorso di trasformazione digitale della PA abbiamo incluso nell’ambito delle tecnologie di interesse anche la blockchain e quindi si sta studiando e lavorando su questa tecnologia da tempo, verificandone sia l’applicabilità sia i potenziali vantaggi nella sua applicazione alla trasformazione della Pubblica Amministrazione.

Questo lavoro viene svolto in continua collaborazione con altri enti centrali e locali al fine di trarre vantaggio dalle varie esperienze e potenziali requisiti specifici.

I tavoli di lavoro ISO, ITU e UNECE

In un più ampio contesto internazionale, l’Italia partecipa a tavoli di lavoro come il gruppo internazionale di standardizzazione sulla blockchain ISO (ISO/TC 307 Blockchain and distributed ledger technologies), il gruppo ITU (ITU Focus Group on Application of Distributed Ledger Technology) ed il gruppo delle Nazioni Unite UNECE ( United Nations Centre for Trade Facilitation and Electronic Business)

Allo stesso tempo l’Italia sta proponendo progetti sperimentali con altri paesi europei all’interno del programma Horizon 2020.

La presenza dell’Italia è,  importante anche a livello di leadership, , insieme ad UNI (ente di normazione italiano) guidiamo un folto gruppo di nazioni ed aziende europee nella stesura del white paper Europeo del CEN/CENELEC sulla Blockchain e Distributed Ledger Technologies.

Anche in considerazione di queste rilevanti attività, nonostante l’Italia non faccia ancora parte della European Blockchain Partnership EBP (leggi a questo proposito il servizio Che cos’è la European Blockchain Partnership), che raccoglie la quasi totalità degli stati dell’Unione europea, la Commissione Europea ha recentemente invitato AgID alle sue riunioni in qualità di osservatore. Uno dei principali obiettivi della Partnership è la realizzazione di un’infrastruttura europea blockchain che faciliti la sperimentazione e la realizzazione di servizi cross-border basati su queste tecnologie.

Gli esempi di Sunfish e di Elysium

Abbiamo in Italia, sia nella Pubblica Amministrazione che nel privato, esempi di successo di applicazione di questa tecnologia che ci rendono all’avanguardia e non secondi a nessuno in questo ambito (vedere ad esempio il progetto Sunfish del MEF o la startup Elysium che vuole portare i dati sanitari sulla blockchain), il compito di tutti e’ quello di valorizzare il lavoro fatto e supportare l’impatto potenziale che ha sul progresso della nostra nazione.

Naturalmente quando si adottano tecnologie innovative (‘disruptive’ come vengono indicate a volte) vi sono anche grandi difficoltà; riguardo la blockchain l’ostacolo maggiore sta nell’assoluta innovazione strutturale correlata a questa tecnologia che porta a cambiamenti significativi delle organizzazioni che devono supportare il suo utilizzo e diffusione, sia dal punto di vista della governance, che dell’approccio alla sua implementazione. Questa complessità’ si esprime anche nel limitato numero di professionisti a disposizione, con la solita conseguente proliferazione di “esperti” che tendono a creare confusione nella comprensione pubblica della tecnologia stessa.

Blockchain adatta per gestire la decentralizzazione della PA

Nel caso Italiano, la blockchain e’ particolarmente adatta alla decentralizzazione della Pubblica Amministrazione che vede responsabilità distribuite a regioni ed enti locali, permettendo e supportando quindi una autonomia delle realtà locali che naturalmente deve seguire un’indicazione centrale dettata dalle leggi dello stato.

Ecco che il ruolo che può avere AgID, insieme alle altre PA che sono già’ al lavoro su questo tema, diventa in questo contesto cruciale, nell’accompagnare la trasformazione digitale in modo da trarre da questa i suddetti vantaggi limitando allo stesso tempo eventuali barriere che si potrebbero venire a creare sia nei confronti dei cittadini che di altre PA.

A questo proposito uno studio significativo  risultato all’avanguardia e presentato sia a livello Europeo che negli USA, e’ stato prodotto fornendo linee guida innovative sull’applicazione di questa tecnologia nella Pubblica Amministrazione sia a livello di singola nazione sia a livello di integrazione Europea.

Questo lavoro ha definito un innovativo modello di consenso nella tecnologia blockchain che possa essere in linea con i requisiti della Pubblica Amministrazione ed ha indicato la strada da seguire per un efficace trasformazione della PA che, attraverso l’utilizzo di una nuova tecnologia come la blockchain, permetta un miglioramento significativo dei servizi al cittadino senza tralasciare un modello di inclusione che non tagli fuori parte della popolazione.

Applicazione della blockchain nell’ecosistema di digitalizzazione della PA

L’applicazione della blockchain nell’ecosistema della digitalizzazione dei servizi pubblici Italiani può sicuramente cambiare il modo in cui i servizi vengono gestiti rendendoli più trasparenti e fruibili, possiamo ad esempio pensare ad un sistema di gestione delle gare pubbliche che sfrutti l’importante caratteristica di immutabilità garantendo quindi l’equità dei partecipanti e la trasparenza attraverso un accesso pubblico, oppure ad un servizio di cittadinanza digitale in cui i dati siano mantenuti in un wallet controllato interamente dall’utente stesso garantendo quindi grandi capacità di condivisione e di protezione dei dati personali.

I campi di applicazione sono diversi ed i vantaggi conseguenti all’utilizzo della blockchain evidenti, siamo quindi, in caso di utilizzo intelligente di questa tecnologia, all’alba di una nuova trasformazione della PA che finalmente permetta di creare servizi trasparenti, inclusivi e sicuri avvicinando la PA al cittadino e non costringendo il cittadino ad avvicinarsi alla PA.

Nel nostro lavoro non possiamo aver paura dell’innovazione, ma dobbiamo guidarla sapientemente senza dimenticare le caratteristiche indispensabili che devono essere sempre presenti nei servizi pubblici.

* Pietro Marchionni

ISO TC 307 Blockchain and Distributed Ledger Technologies – Commettee Member
Coordinatore
Whitepaper  CEN/CENELEC su  Blockchain and Distributed Ledger Technologies

Immagine fornita da Shutterstock

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