“La disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza è uno dei tanti sottoprodotti di questa fase capitalismo, della cosiddetta finanziarizzazione dell’economia e delle difficoltà che hanno ridotto benessere e potere d’acquisto della classe media e di un momento politico e sociale favorevole a logiche economiche e commerciali che portano alla concentrazione della ricchezza. La blockchain e in particolare la tokenizzazione possono contribuire a disegnare e creare scenari di sviluppo economico ispirati a principi di maggiore uguaglianza economica e sociale”
E’ Andrea Bianconi, avvocato esperto in Cryptos e Blockchain, che ne parla in un articolo dal titolo “Fight wealth inequality with blockchain and tokenization”. Ne riportiamo in sintesi i punti più rilevanti con l’invito alla lettura del servizio completo.
Portare all’attenzione della politica le opportunità della Token economy
Secondo lui, le proteste francesi a cui assistiamo ogni settimana ormai da 15 mesi da ottobre 2018, sono un campanello d’allarme non solo per la Francia, ma per il 99% dei cittadini occidentali. “Non rimane molto tempo per agire prima che le società occidentali si trovino davanti a rischi che possono portare a un disordine più diffuso. Serve il coraggio politico di invertire politiche inefficaci e dannose, occorre diffondere la visione di un nuovo corso per attuare nuove politiche”. Considerando che la politica e la società possono contare su un approccio diverso e completamente nuovo abilitato anche grazie a tecnologie emergenti come la Blockchain unitamente alla possibilità di disporre di nuovi studi sociali basati sull’economia comportamentale e sulla teoria dei giochi. In altre parole è quanto mai importante riuscire a portare all’attenzione del mondo politico la possibilità di considerare gli sviluppi e le opportunità della cosiddetta Token economy.
Gli strumenti tradizionali non sono sufficienti: occorre puntare sulla tokenizzazione
Blockchain e tokenizzazione diventano indispensabili se si guarda al futuro e si vogliono raggiungere determinati obiettivi che non possono essere raggiunti con gli strumenti tradizionali. E’ possibile disintermediare i canali bancari legacy, evitare le commissioni e possibilmente il rischio di boicottaggio dell’investimento proposto. Le banche commercializzeranno ai loro clienti solo ciò che è nel loro interesse. Commercializzeranno spesso in modo aggressivo soprattutto quei prodotti che garantiscono commissioni più rilevanti. Potrebbe essere importante prendere in considerazione le possibilità legate allo sviluppo di una iniziativa guidata dallo stato per favorire lo sviluppo di un ecosistema di investimenti “pure digital” basati sulla blockchain. Uno scenario nel quale dovrebbe essere possibile consentire investimenti P2P in forma diretta tra i cittadini e l’Agenzia per gli investimenti statali.
In questo scenario la Blockchain porterebbe trasparenza su quanti fondi vengono ricevuti, quanti token obbligazionari vengono emessi e a chi vengono prestati (i beneficiari finali). La tokenizzazione consentirebbe di frazionare il debito in tranche di token più piccole. Si aprirebbe un mercato per questi token che potrebbe consentire agli investitori di scambiare il token con uno sconto al valore nominale nel momento in cui desiderano uscire dall’investimento.
La creazione di token come cryptovalute nazionali: quali vantaggi e quali rischi
Sono tanti i vantaggi di questa prospettiva, ad esempio è possibile programmare il token (ovvero attura smart contract) per consentire l’esecuzione automatica di disposizioni accessorie come il rinnovo del prestito per evitare la tassazione alla scadenza e la detrazione automatica delle imposte dovute.
I governi possono poi sfruttare questa opportunità per iniziare pensare a una propria criptovaluta nazionale con un approccio graduale dal basso verso l’alto. Ad esempio, l’agenzia di investimento statale potrebbe emettere token di debito agli investitori e allo stesso tempo rilasciare i fondi ai beneficiari sotto forma di una nuova criptovaluta nazionale e le aziende potrebbero iniziare a utilizzare questa criptovaluta nazionale per pagare i loro costi e gli stipendi. Immediatamente questa criptovaluta nazionale inizierebbe a circolare nell’economia reale senza la necessità di stimoli ai cittadini. La sua adozione sarà sia automatica che molto graduale dal basso verso l’alto.
Lo scenario delineato da Andrea Bianconi è ampiamento spiegato nel servizio pubblicato su Medium: leggi QUI
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