Con l’avvento della pandemia abbiamo vissuto, e purtroppo stiamo ancora vivendo, un momento complicatissimo dal punto di vista economico, sociale e culturale, che ha inevitabilmente disorientato non solo il singolo cittadino, ma la comunità intera. Nell’ultimo anno abbiamo modificato (e continueremo a farlo) radicalmente le nostre abitudini, il nostro modo di relazionarci e di soddisfare le esigenze personali. Per affrontare e realizzare questo cambio di paradigma sociale, culturale ed economico, abbiamo scoperto che il digitale, l’innovazione e le infrastrutture IT, possono supportarci per arrivare a un benessere comune ecosostenibile. La tecnologia blockchain (quella vera, cioè: pubblica e permissionless), considerata tecnologia disruptive (cioè di rottura, rispetto al contesto cui siamo abituati a vivere da anni), negli ultimi tempi ha avuto una grande eco e rappresenta una svolta rivoluzionaria in moltissimi settori, anche in quello della PA e della Sanità.
I benefici della blockchain nella Pubblica amministrazione
Molto spesso si è inclini a collocare la blockchain nell’ambito dei Bitcoin, delle criptovalute o delle transazioni finanziarie; ma la blockchain può dare risposte assolutamente innovative anche sul piano della creazione di un sistema di relazioni interamente basato su un nuovo concetto di fiducia.
In questo caso, la comunità deve trovare uno strumento di disintermediazione, che permetta di dare un indirizzo di vita quotidiana per creare ecosostenibilità e benessere attraverso il digitale. Che tradotto significa che la blockchain nella PA può e deve apportare dei benefici al cittadino e non la sola funzionalità.
Abbiamo visto come nel corso della pandemia ci sia stato un importante intervento, con l’erogazione di numerosi aiuti da parte della Pubblica Amministrazione, ma, allo stesso tempo, sono state riscontrate notevoli difficoltà nel dare supporto al cittadino/community su svariate pratiche (bonus, erogazione, sussidi, etc.).
Dal mio punto di vista, maturato in un’esperienza ventennale con vari enti pubblici, questa pandemia, nonostante gli aspetti negativi, deve essere un’occasione di crescita per tutti: cittadini, aziende e PA. Deve cioè diventare un’opportunità innovativa.
Blockchain, Internet del valore per la PA
La blockchain è stata definita come “l’Internet del valore”. Cerchiamo di capire perché analizzando quattro aspetti fondamentali:
1. decentralizzazione/distribuzione delle informazioni;
2. trasparenza;
3. sicurezza;
4. immutabilità.
Riassumendo brevemente le sue principali caratteristiche e potenzialità: è un registro digitale pubblico, distribuito, di transazioni liberamente accessibili e basato sul consenso tra i partecipanti alla rete stessa; permette la notarizzazione, ovvero la marcatura temporale di una transazione e per questo si serve dell’impiego intensivo della crittografia e della firma digitale.
L’elemento innovativo, anche rispetto ad altri sistemi tecnologici, è che non esiste più una logica di centralizzazione, anche nelle sue forme evolute decentralizzate, ma una forma distribuita e orizzontale delle informazioni. Un sistema centralizzato, tanto per chiarire, è un computer connesso a un server centrale, dove è possibile recuperare informazioni. Quello decentralizzato è esemplificabile con un sistema bancario che è tenuto a inviare alla Banca Centrale Europea le transazioni svolte nella giornata.
Nel sistema distribuito tutti i partecipanti alla rete di servizi hanno la possibilità di effettuare mining o validazioni.
Altro importante aspetto del sistema distribuito introdotto dalla blockchain è l’immutabilità del dato: una volta che una transazione è iscritta, non si può né modificare né cancellare, e quindi una non manipolazione del dato, così da ottenere la certezza di una transazione.
Occorre confrontarsi senza pregiudizi con una innovazione tecnologica che permette di fare un grande salto sociale, culturale ed economico. La tecnologia viene sempre utilizzata dall’uomo, mediante un click o un input. Quindi il corretto uso dello strumento dipende sempre dalla consapevolezza e volontà dell’essere umano, che va istruito con formazione e informazione per l’utilizzo delle tecnologie.
I vantaggi dell’uso della blockchain per la PA
I vantaggi che si conseguono per aziende, PA, cittadini e community sono:
- identità digitale SSI (Self Sovereign Identity);
- risposta al servizio richiesto in tempi celeri e in maniera sicura il per cittadini e aziende;
- migliore monitoraggio dei principali servizi gestiti dalle varie aziende per lo Stato, visualizzando in tempo reale le transazioni svolte;
- deciso alleggerimento della burocrazia, grazie alla digitalizzazione dei servizi, con il ritorno di un notevole risparmio sulla macchina governativa a vantaggio dell’azienda e /o cittadino;
- i dati non saranno più ridondanti grazie all’utilizzo delle identità digitali;
- controllo incrociato istantaneo per molteplici esigenze istituzionali o governative;
- verifica del dato subitanea e obiettiva;
- sicurezza e trasparenza garantite dall’affidabilità e solidità della tecnologia;
- contrasto all’evasione fiscale e alla criminalità.
Per rendere ciò accessibile a tutti (aziende, dipendenti, manager, dirigenti, funzionari etc), si deve passare attraverso una corretta ed efficace formazione e informazione, facendosi guidare da chi è realmente competente.
Vantaggi della tecnologia blockchain in ambito sanitario
In ambito sanitario, soprattutto nell’attuale situazione di emergenza che stiamo vivendo, la tecnologia blockchain può apportare non pochi vantaggi.
Se fino ad oggi la storia clinica di un paziente è stata affidata ad archivi cartacei frammentati e deteriorabili, con la conseguente discontinuità di diagnosi, terapie e di trasporto, possiamo immaginare con facilità una chiave di accesso digitale che in tempo reale ci restituisca tutto il percorso del paziente.
Dalle piccole cose, come il cambio del medico di medicina generale, a ricerche più complesse sullo stato di salute, fino ad arrivare a complessi studi epidemiologici, flussi sanitari, mappature della distribuzione di malattie croniche o infettive. La rivoluzione digitale che stiamo attraversando può e deve essere il volano di una semplificazione e di una umanizzazione, non solo delle cure, ma anche un percorso di sviluppo e di distribuzione equo delle possibilità.