Blockchain per la Smart Agrifood: EY presenta Wine Blockchain con EZ LAB a difesa del Vino Made in Italy

Una soluzione basata sulla Blockchain realizzata da EY Italia insieme alla startup EZLAB e alla Cantina Volpone per autocertificare e comunicare l’autenticità, la qualità e la provenienza geografica del vino italiano

Pubblicato il 30 Apr 2017

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La difesa e la valorizzazione del Made in Italy passa dal digitale e in particolare la Blockchain è in grado di dare risposte nuove ai grandi temi dell’anticontraffazione, della certificazione e del controllo di qualità a beneficio di consumatori e produttori. E’ proprio in questo scenario che si colloca la soluzione sviluppata da EY Italia dedicata alla tracciatura della filiera di produzione del vino, che permette la autocertificazione dell’intero processo produttivo. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con la startup EZ LAB e con la Cantina Volpone e rappresenta una risposta alla fortissima esigenza di tutela che arriva dal Made in Italy agroalimentare come strumento di difesa della qualità colturale e come soluzione di supporto alla trasparenza del ciclo produttivo.

La Smart Agrifood a difesa del Made in Italy

I consumatori sono sempre più attenti alla provenienza dei prodotti e delle materie prime utilizzate e ai temi della sostenibilità e della qualità stessa dei metodi utilizzati per la coltivazione del cibo che poi arriva sulla nostra tavola. Dalla ricerca “Atteggiamenti e comportamenti del consumatore del vino e del rapporto con la Gdo” realizzato da Veronafiere in collaborazione con C.R.A. emerge che il 74% dei consumatori dichiara esplicitamente di essere influenzato nell’acquisto dalla disponibilità di informazioni sui temi della tracciabilità del prodotto. Va poi sottolineato che una quota importante di consumatori  ha assunto l’abitudine di controllare l’etichetta del prodotto e alla ricerca di informazioni sempre più affidabili e precise sul prodotto per verificarne la qualità.

Se poi si concentra l’attenzione sul comparto vinicolo si deve sottolineare che in Italia il mercato è caratterizzato da imprese che fanno fatica a portare verso i clienti finali i valori del territorio, del metodo e della professionalità a testimonianza della genuinità del prodotto e più in generale a testimoniare il valore del Made in Italy. Valori che sono nello stesso tempo una garanzia di qualità e una leva di business rispetto ad esempio all’offerta di vini che non hanno la stessa tradizione e che spesso competono utilizzando la leva del prezzo. Tanto che si stima in quasi 2 Miliardi di € all’anno le perdite del settore vinicolo italiano a fronte di fenomeni diversi di contraffazione dei prodotti della nostra filiera. I consumatori sono sempre più sensibili ai temi della conoscenza sia verso i prodotti sia verso il territorio e il metodo utilizzato per la produzione e questa esigenza è particolarmente rilevante nei confronti dei prodotti vinicoli italiani. La ricerca Ricerca Vino & Giovani, promossa dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini osserva a sua volta che più del 70% dei consumatori prende in considerazione la possibilità di pagare un prezzo più elevato nel momento in cui questo rappresenta una effettiva garanzia di qualità, di trasparenza e di provenienza.

Il ruolo della Blockchain nella gestione delle informazioni di filiera

A fronte di questa domanda e delle prospettive di sviluppo del Vino Made in Italy EY ha ideato una soluzione che fa leva sulle opportunità di gestione dei dati a livello di filiera della Blockchain grazie anche alle applicazioni di soluzioni IoT. L’idea è oggi un progetto che arriva sul mercato nella veste di Wine Blockchain EY grazie appunto alla collaborazione con la start up Ez Lab. Il cuore del progetto risiede nell’utilizzo della tecnologia Blockchain nell’ambito agrifood che consente la autocertificazione dell’intera tracciabilità all’interno della filiera di produzione e di trasformazione dei prodotti agricoli, in particolare per le tipologie di prodotti classificati come BIO e come DOCG, vale a dire Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Wine Blockchain EY consente la certificazione prima di tutto della provenienza delle materie prime, della qualità e di tutti i passaggi inerenti alla filiera in una prospettiva di gestione della filiera coerente con le logiche di produzione dei processi Industry 4.0. Il progetto si presta da una parte a fornire maggiori garanzie in termini di certificazione di qualità, ma nello stesso tempo rappresenta anche uno strumento di valorizzazione del Made in Italy e rappresenta una dimostrazione di come la Blockchain possa fornire nuove leve a garanzia della qualità della filiera agroalimentare italiana.

IoT, QR Code, Firma Digitale e dati immutabili grazie alla Blockchain

Attraverso Wine Blockchain EY si creano le condizioni per dare vita a una forma di identificazione e valorizzazione di prodotti offerti nella forma di KM-zero virtuale. La soluzione permette di creare una relazione informativa certificata digitale tra il produttore (ovunque esso sia) e il consumatore finale (ovunque si trovi). Il vino si presenta con una etichetta intelligente che permette di conoscere il produttore identificato tramite la firma digitale, e con il produttore passano tutte le informazioni sull’intero processo di coltivazione, sulle metodologie utilizzate per la produzione e per la trasformazione del vino. La Blockchain permette di fissare una fotografia indelebile e sicura di tutti quei passaggi creando e rafforzando il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore finale.

Come funziona la Blockchain di Wine Blockchain EY

Alla base di questa soluzione ci sta un database che contiene un registro di tutte le transazioni e di tutti i passaggi che caratterizzano la produzione e la trasformazione del vino. Ogni partecipante alla chain è nella condizione di verificare la validità di tutta la catena delle transazioni e dei passaggi. Wine Blockchain EY è stato sviluppato per garantire un processo di condivisione in rete di tutte le informazioni connesse al prodotto e per mettere il consumatore nella condizione di verificare, in qualsiasi momento, la provenienza del prodotto, le sue caratteristiche organolettiche e i passaggi legati all’intera filiera agroalimentare e di trasformazione.
Massima usabilità e semplicità per tutti: il consumatore dovrà semplicemente disporre di un lettore QR Code sul proprio smartphone e leggere il codice presenta sull’etichetta del prodotto. Con questa lettura atterrerà in una pagina con un servizio che gli permetterà di seguire tutte le fasi che hanno portato il prodotto sulla sua tavola o nel negozio in cui si trova: a partire dal campo in cui è stato coltivato, (da considerare come uno degli ambiti applicativi dell’Internet of Things in Italia), dai vitigni che sono stati utilizzati dai trattamenti fitofarmaci che sono stati effettuati e le attività agricole che hanno poi portato l’uva verso la trasformazione.

Wine Blockchain EY parte con il Falanghina della Cantina Volpone: dalla vigna alla tavola

La Cantina Volpone con il Falanghina inaugura questa metodologia e questo servizio e mette a disposizione il primo prodotto tracciato e certificato nella forma dalla vigna alla tavola

Luca Grivet Foiaia, Partner EY sottolinea che Wine Blockchain EY crea un registro pubblico e immodificabile direttamente collegato alla firma digitale del produttore, e permette nello stesso tempo di mappare ogni singolo processo produttivo garantendo grazie a queste informazioni i valori di territorialità, autenticità e qualità del prodotto e più in generale del Made in Italy.

In concreto Wine Blockchain EY permette di dare vita a una carta d’identità digitale del vino (o eventualmente in futuro di altri prodotti) e rappresenta un valore per tutto il settore agroalimentare italiano sia come lotta alla contraffazione sia per combattere il dumping nei prezzi creato da prodotti esteri nella forma di falsi italiani.

Il processo di attivazione della soluzione Wine Blockchain EY

Immagini fornite da Shutterstock

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