La Blockchain può svolgere un ruolo importante a tutela della proprietà intellettuale. Questa l’idea alla base di un progetto avviato da LCA Studio Legale che, grazie all’adozione di una piattaforma tecnologica dedicata, metterà a disposizione dei propri clienti un servizio basato sulla tecnologia blockchain, per l’archiviazione e la gestione digitale di asset immateriali. In buona sostanza la piattaforma supporterà i clienti di LCA nello svolgimento di diverse attività strategiche per la gestione, la conservazione e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, con l’obiettivo di minimizzare i rischi di dispersione e perdita dei diritti IP.
Più precisamente, grazie alla Blockchain sarà possibile archiviare le prove d’uso dei propri marchi, così da evitare azioni di decadenza/cancellazione per non uso, nonchè documentazione relativa ad opere creative di qualsiasi tipo e genere. Più in generale, il sistema permetterà di mantenere, conservare e mettere in sicurezza il proprio know-how e digitalizzare gli allegati contrattuali relativi ai diritti di proprietà intellettuale (contratti di licenza e cessione di know how, joint-development agreement, e contratti di licenza di software). L’archiviazione dei documenti digitali comporterà quindi il rilascio di un certificato blockchain relativo al momento del caricamento dei documenti sulla piattaforma.
“La tutela della proprietà intellettuale rappresenta un tema estremamente delicato e strategico per le imprese: la grande quantità di beni immateriali prodotta non riesce sempre a essere protetta in maniera rapida e soprattutto a tenersi al passo con la velocità del mondo digitale” , ha affermato Gianluca De Cristofaro, head del dipartimento IP di LCA. L’obiettivo per il futuro della società è quello di ampliare il raggio di azione della piattaforma anche al di fuori del mondo dell’IP, cercando applicazioni nel campo dell’M&A, della crisi di impresa e del food.