Quando si affrontano i temi legati alle cartolarizzazioni si è purtroppo indotti a pensare ai problemi che hanno accompagnato una fase certamente non felice per questa forma di finanziamento e una fase altrettanto critica anche per il mondo del banking e dell’economia. Il pensiero corre all’anno 2008 che, certamente non a caso è anche l’anno in cui viene pubblicato il White paper di Satoshi Nakamoto e prende vita il progetto Blockchain.
La sfida per chi lavora all’innovazione digitale nel mondo finanziario è anche quella di superare pregiudizi radicati e in particolare di superarli facendo leva su un tema che è il cardine di qualsiasi attività economica e finanziaria, ovvero sulla fiducia. E quando si tratta di “costruire” e garantire fiducia ancora una volta non a caso è la blockchain che può aprire nuove prospettive e nuovi modelli.
Ed è proprio questa la sfida che hanno voluto affrontare in Stonize, startup fintech che si presenta con un messaggio molto chiaro e preciso che non lascia dubbi: Accessible and Transparent Securitization (cartolarizzazione accessibile e trasparente)
Per capire come questa realtà intenda cambiare l’approccio alla “cartolarizzazione” e il ruolo che “gioca” in tutto questo la blockchain abbiamo incontrato Alessandro Ranaldi, CEO di Stonize e Giuseppe Morlino, Head of R&D and strategic partnerships della società con il supporto e il coinvolgimento di Daniele Tumietto, figura di riferimento per comprendere i processi di trasformazione digitale.
Come e quando nasce Stonize?
Stonize nasce 1 anno fa. Nel nostro slogan (Accessible and Transparent Securitization) c’è tutta l’essenza di quello che facciamo: Securitization nel senso di cartolarizzazione.
Possiamo spiegare meglio la vostra presentazione di “Accessible and Transparent Securitization” come una piattaforma per la cartolarizzazione digitale end to end: dalla gestione dell’asset al collocamento sul mercato dei titoli?
Si, siamo una piattaforma che permette di accedere a questa forma di finanziamento anche a chi non l’ha mai presa in considerazione e a chi non poteva farlo. Non solo, vogliamo aumentare l’efficacia di questi servizi finanziari e vogliamo semplificare le modalità di accesso aumentando nello stesso tempo affidabilità, trasparenza e dunque sicurezza.
Come operate? Quali sono le caratteristiche di fondo di Stonize?
Di base affrontiamo e risolviamo in modo nuovo due caratteristiche basilari della cartolarizzazione: le difficoltà operative e la necessità di mettere a disposizione quei requisiti di trasparenza richiesti sia dagli investitori che dai regolatori, per proteggere il mercato.
Abbiamo detto che vi ponete come una piattaforma, vediamo meglio come si concretizza la vostra visione della cartolarizzazione?
Va detto prima di tutto che siamo una piattaforma di tipo end-to-end: seguiamo il processo dall’origine (iniziamo con la gestione dell’asset originario, come possono essere le fatture emesse verso la PA), ci occupiamo dell’onboarding, impiegando processi di KYC e AML digitali e regolamentati, di chi ha questi asset “in pancia”, li “convertiamo” e li trasformiamo in token, e infine forniamo informazioni sulla performance degli asset. Con questo approccio tanto le fatture, quanto i titoli obbligazionari di cui costituiscono il collaterale, avranno una propria rappresentazione digitale sulla Blockchain. Di fatto ci occupiamo di una tokenizzazione dell’asset e delle titoli mobiliari. Con il trasferimento di proprietà ci preoccupiamo della procedura d
i emissione dei titoli a cui viene associato un security token che è accoppiato “uno ad uno” con l’asset originale, rappresentato dal basket di fatture. Questo token facilita il trading & settlement, permette di mettere in “circolazione” quell’asset e permette alle realtà di sfruttarne il valore. Infine, utilizziamo la notarizzazione per dare un’accurata e rigorosa reportistica in realtime di quel che sta accadendo. Ed è qui che si inserisce il tema della trasparenza che si può ottenere con la Blockchain.
Spieghiamo meglio il concetto di piattaforma
Per la verità Stonize non è una semplice piattaforma di tokenizzazione in cui un’azienda vi accede per ottenere funding sul mercato primario. Stonize è un modello che accompagna l’azienda fornendo garanzie sulle performance nel ciclo di vita dell’asset e mette a disposizione un workflow che permette di semplificare le operazioni di cartolarizzazione mettendo a disposizione garanzie e dati per attirare funding.
Vediamo il ruolo della blockchain, che scelte avete adottato?
La blockchain è permissionless e ci siamo indirizzati verso Algorand. Ma vogliamo subito aggiungere che l’altro abilitatore chiave della nostra soluzione è rappresentato dall’identità digitale e dalla scelta della compliance con eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature).
Perché queste scelte: digital identity e Algorand?
La compliance di eIDAS aiuta ad avere certezza dell’interlocutore perché rientra nelle caratteristiche dei servizi fiduciari digitali che ha introdotto. L’altro aspetto importante è che Algorand tra le tante innovazioni che ha portato ha una caratteristica unica: attua la transazione praticamente in tempo reale. Mette a disposizione una latenza che varia da pochi decimi di secondi al massimo di 4.2 secondi nel caso di transazioni complesse. Le transazioni così non corrono il rischio di subire attacchi DoS e quindi è un’ulteriore garanzia per i soggetti che partecipano a questa piattaforma.
In concreto la blockchain offre la possibilità di avere una tecnologia su cui notarizzare i dati delle performance e degli asset. Poi c’è il tema di trasferimento degli asset digitali che diventa molto efficiente. La blockchain permette di ridurre notevolemente l’operatività degli intermediari per permettere lo scambio della proprietà. C’è tutto il mondo del private market che non ha l’infrastruttura digitale dei mercati pubblici e che può accedere in modo veloce. Con la blockchain si può innovare partendo da subito e grazie a questa tecnologia possiamo fornire un servizio importante in tema di possibilità di scambio dei token anche se l’azienda non emette una cartolarizzazione pubblica. Un passo importante soprattutto per le PMI.
Restiamo sul ruolo della blockchain, perché avete fatto queste scelte?
Abbiamo un approccio agnostico alla tecnologia, ma abbiamo continuato a fare test e assessment per capire quale Blockchain implementare. Uno degli aspetti più importanti, oltre a immutabilità e privacy, è quello del time & cost e in generale dell’efficienza della piattaforma. Algorand è di nuova generazione e risolve il trilemma della Blockchain. L’efficienza porta ad evitare concentrazioni, ossia riduce i rischi di fenomeni come mining pool.
Veniamo ai casi d’uso di riferimento per il vostro servizio?
Il caso d’uso forse più “comune” è la gestione delle fatture. La nostra vocazione è quella di seguire l’economia reale, di leggere i problemi che sono oggi sul tavolo delle imprese e di individuare una soluzione innovativa. Ma volevamo mandare anche un forte messaggio anti-2008: la cartolarizzazione non è un “male”, al contrario la cartolarizzazione può essere messa al servizio dell’economia reale creando le condizioni adatte per fornire tutte le garanzie e per renderla “competitiva”. In questo senso un ruolo chiave per noi lo “gioca” la blockchain. Dobbiamo poi considerare che siamo in un sistema paese che per quanto attiene le tematiche legate al recupero dei crediti o ai tempi di pagamento è lacunoso. La nostra piattaforma colma una necessità fondamentale delle imprese sia riguardo ai crediti verso la PA che ai crediti B2B. In concreto ci sono fornitori della PA, che vendono asset, fatture ad un attore che emette security token, questo li può vendere a investitori istituzionali, e con il ricavato ripaga i fornitori. Questo attore diventa il titolare del credito e quindi è il creditore della PA e incassa i soldi man mano che queste fatture vengono pagate e dispone di una attività di reportistica puntuale e una tracciabilità di tutte le operazioni.
Qual è il vostro posizionamento di mercato?
Ci poniamo come una piattaforma indipendente e vogliamo sfruttare appieno il vantaggio che portiamo in termini di integrazione a livello di tecnologia. Intendiamo creare un’audit su ciascun attore aggiornato nel tempo anche sulle perfomance degli asset che produce regolarmente. Questo consente di aumentare la consapevolezza dell’investitore perché può disporre della story line in termini di valore degli asset sottostanti. Nel passato mancava la capacità di fornire il tracking dettagliato delle performance degli asset sottostanti e una visione in real time della storicità delle performance generate dagli asset. La piattaforma permette di accompagnare i clienti dalla fase di onboarding alla fase di investimento permettendogli di tenere traccia di tutte le performance.
Concretamente, mettete a disposizione una sorta di cruscotto operativo con tutti i dati relativi agli asset cartolarizzati?
Si e crediamo che questo sia un abilitatore importante. Offriamo la possibilità di integrazione ai loro sistemi, e offriamo la possibilità di tracciare l’andamento delle performance degli asset. In questo modo la cartolarizzazione torna ad essere un tool potente e tecnologico che può servire l’economia reale riducendo drasticamente i tempi di accesso alla liquidità.
Torniamo al vostro modello e vediamo nel suo complesso tutti i servizi
Possiamo dire che il nostro approccio richiama il modello marketplace: offriamo la piattaforma come strumento, ma offriamo servizi di raccordo tra originator e institutional investitor e siamo multistakeholder, ci relazioniamo con i provider di servizi finanziari che operano la cartolarizzazione, tra cui i fornitori di servizi di custodia. L’aspetto importante di Stonize è che va oltre l’interoperabilità. Nascondiamo la complessità e a tutti questi attori mettiamo a disposizione un’unica piattaforma che gli permette di interagire in modo affidabile ed efficiente. La nostra scommessa è diventare la piattaforma indipendente di cartolarizzazione che fornisce in maniera robusta i dati agli investitori per compiere scelte importanti di investimento e a all’originator di raccogliere funding in tempi rapidi e con costi competitivi e fare leva su partner giusti per la sua attività. Noi ci poniamo come attori indipendenti in questo ecosistema. Siamo e vogliamo mantenerci indipendenti, circondarci di partner per mantenere questo tipo di posizionamento.