Il tema delle consultazioni popolari, l’esigenza sempre più frequente di “dare la parola agli italiani” ha contribuito a portare all’attenzione del mondo politico il tema del voto elettronico. Proprio nei giorni scorsi abbiamo dato notizia di una prossima iniziativa del Movimento 5 Stelle nella forma dell’incontro “E-vota! Verso il voto elettronico, per l’innovazione democratica” (leggi il nostro servizio: Voto elettronico, in Italia si apre il dibattito). In quell’appuntamento è prevista la presentazione delle esperienze e delle soluzioni realizzate in Belgio per le prossime elezioni Europee oltre ai casi della città giapponese Tsukuba, che ha adottato una soluzione basata sulla blockchain. Peraltro in Paesi come l’Estonia il voto elettronico è una realtà consolidata che fa leva proprio su soluzioni blockchain e in Italia sono in corso da diverso tempo diverse sperimentazione come il caso della Sardegna con il progetto “Cripto-Voting dove la blockchain è utilizzata per certificare e garantire la sicurezza del voto elettronico. Il progetto è realizzato con i finanziamenti di Sardegna Ricerche nell’ambito del Por-Fesr Sardegna 2014-2020 da NetService in collaborazione con l’Università degli studi di Cagliari. In questo caso l’obiettivo è quello di studiare e sviluppare un sistema di voto elettronico integrato innovativo, allo scopo di raggiungere gli obiettivi generali della Smart Specialization Strategy (S3) della regione Sardegna.
La Blockhain per affrontare il problema della sicurezza
Il tema è quanto mai importante, può portare risposte nuove nel rapporto tra i cittadini e i loro rappresentanti politici. La possibilità di effettuare consultazioni con la forma del voto elettronico può aprire nuove prospettive dal punto di vista delle relazioni socio-politiche e ovviamente può consentire di ridurre i costi di queste importantissime manifestazioni di democrazia.
Il grande tema che da sempre ha lasciato il voto elettronico nel terreno della sperimentazione (a parte appunto alcuni casi) è legato alla questione della sicurezza. Le minacce e i rischi collegati al voto elettronico sono molteplici e possono essere sintetizzati in 4 grandi punti:
- Rischio di violazione dei sistemi e dei dati
- Rischio di furto di identità degli aventi diritto al voto
- Azioni volte modificare i risultati con azioni prima del voto volte a influenzare le tendenze
- Minacce volte a invalidare il voto con azioni di sabotaggio
Governance e Risk Management nelle votazioni
Se le normali consultazioni prevedono una specifica Governance dalla quale dipendono poi delle azioni di Risk Management volte a ridurre i rischi, ovviamente diversi ma altrettanto gravi del voto fisico, così il voto elettronico deve dotarsi una apposita Governance, prima di tutto comportamentale e poi di gestione delle tecnologie per sviluppare azioni volte a ridurre i “nuovi” fattori di rischio.
In questo senso, come hanno appunto dimostrato diversi Paesi, la risposta può venire dalla blockchain. Il vero punto che è importante riprendere rispetto al ruolo dei Registri Distribuiti in merito alla possibilità di portare sicurezza nel mondo del Voting è quello degli Asset Digitali Unici (leggi qui cosa sono e a cosa servono gli Asset Digitali Unici) ovvero della possibilità di garantire la impossibilità di duplicazione di un documento digitale e di fissarne in modo trasparente e immutabile la sua unicità.
Protezione dei processi e delle infrastrutture
Quello dell’unicità è un punto di partenza fondamentale, ma ovviamente non sufficiente. La sicurezza in un percorso elettorale passa anche attraverso la protezione dei processi e delle infrastrutture nei confronti di ogni tipo di attacco per poter avere la certezza che gli hacker non siano in grado di interferire con i risultati.
Le speranze riposte nella blockchain fanno leva sulle tre caratteristiche di questa tecnologia:
- transparency
- immutability
- accountability
Un report di CB Insight ci aiuta a capire come la blockchain può essere di aiuto per portare sicurezza al mondo del voto elettronico. Per approfondire l’argomento e per scaricare il report vai al sito di CB Insight
Il journey del percorso elettorale
Ma vediamo come e dove può agire la blockchain.
- Nella fase che precede le elezioni la blockchain può aiutare a ridurre i rischi di influenza mediatica scorretta con soluzioni che indirizzano un controllo mediante strumenti crittografici dell’azione dei media e con Mobile apps per la gestione del voto a loro volta basate sulla blockchain
- Nella fase del voto la blockchain può portare garanzie nella gestione dell’identità dei partecipanti e nella verifica dell’unicità del documento di voto per ciascun partecipante
- Nella fase che segue la consultazione la blockchain potrebbe essere perfetta per effettuare gli audit necessari al controllo. la sua trasparenza e la sua immutabilità sono sotto questo aspetto una garanzia contro possibili forme di violazione a posteriori.
Fattori di rischio e possibili soluzioni
Nel report CB Insight si mettono a confronto i fattori di rischio, le possibili soluzioni e il ruolo che può svolgere la blockchain.
- Minacce per il voto elettronico
- Falsificazione e manipolazione di notizie
- Violazione dei sistemi di registrazione del voto
- Minacce ai sistemi di voto
- Intrusione nei sistemi di analisi
- Compromizzione dei sistemi di audit
- Cosa può fare la blockchain
- Verifica del lavoro dei media grazie a soluzioni basate sulla crittografia
- Strumenti di voto mobile protetti basati sulla blockchain
- gestione dell’identità digitale
- sistemi di audit blockchain per il controllo dei dati