Non ci sono dubbi che la Blockchain è chiamata a svolgere un ruolo sempre più importante a livello di Government e di rinnovamento delle Pubbliche Amministrazione. La logica decentralizzata permette di rivedere in modo anche molto radicale la struttura operative delle organizzazioni e il rapporto tra cittadini e istituzioni, sotto tantissimi aspetti. I dubbi, e certamente legittimi oggi, sono sul “Come” la Blockchain possa esprimere tutto il suo potenziale. E più ancora, questi dubbi, riguardano i contenuti e la Governance di questo sviluppo.
Per cercare di orchestrare, favorire e stimolare questa innovazione 23 paesi europei (il hanno deciso di dare vita alla European Blockchain Partnership, una iniziativa che punta a favorire la collaborazione tra gli stati membri per lo scambio di esperienze e di expertise, sia sul piano tecnico sia su quello della regolamentazione.
Ma il punto più importante di questa partnership riguarda la progettazione e il lancio di una Blockchain dell’Unione Europea da sviluppare in sinergia con i piani del Digital Single Market come base e infrastruttura per il settore pubblico e per le imprese private.
La tecnologia è già stata testata con successo in tante situazioni, ad oggi primariamente per i servizi finanziari, ma è destinata a diventare operativa e integrata in un numero crescente di servizi digitali, come l’agrifood, la notarizzazione, la certificazione, l’energia e la logistica.
L’EBP si allarga: da 21 a 24 Paesi per la Blockchain
La European Blockchain Partnership ha anche lo scopo di garantire all’Europa nel suo complesso un ruolo di rilievo nello sviluppo e nella diffusione di soluzioni basate sulla Blockchain. Nel gruppo dei paesi membri della European Blockchain Partnership purtroppo manca l’Italia. Il gruppo dei fondatori era inizialmente composto da Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, UK.
A questi paesi si sono poi aggiunti: Grecia, Romania e Danimarca portando il gruppo a 23 paesi.
L’Italia e l’European Blockchain Partnership
L’Italia non era presente nel primo gruppo di paesi “fondatori” dell’European Blockchain partnership con un’assenza che aveva fatto discutere. Alla metà di agosto ancora il nostro paese non aveva aderito, ma era era noto l’interesse e l’impegno per muoversi in questa direzione con un gruppo di lavoro impegnato proprio a favorire lo sviluppo della blockchain anche con la partecipazione attiva a iniziative come la EBP. Blockchain4Innovation sta seguendo la vicino questo impegno e sarà nostra cura raccontare tutti i prossimi passaggi che possano portare presto (speriamo) a un’adesione.
27 Settembre: l’Italia entra nella European Blockchain partnership
E’ il 27 il numero dell’Italia nell’Europa della Blockchain. Il nostro paese è il paese “numero 27” della European Blockchain Partnership con una firma del Ministro allo sviluppo economico e al lavoro Luigi Di Maio che arriva il 27 settembre. (leggi il servizio Anche l’Italia entra nella European Blockchain Partnership ). In presenza della Commissaria UE al Digitale Mariya Gabriel il Vice Primo Ministro italiano ha anche annunciato l’impegno del Governo a mettere a disposizione una serie di fondi del MISE da indirizzare allo sviluppo di progetti per la blockchain, per l’Intelligenza Artificiale e per l’Internet of Things.
La blockchain per la Pubblica Amministrazione
In occasione dell’annuncio il commissario per l’economia e la società digitale Mariya Gabriel aveva osservato che tutti i servizi pubblici in futuro potranno utilizzare la tecnologia Blockchain che sta diventando una grande opportunità per l’Europa e per gli Stati membri . Con questa innovazione è arrivato il momento di ripensare ai sistemi informativi, per disporre di soluzioni che permettano di aumentare la fiducia dei cittadini e di garantire sempre meglio la protezione dei dati personali. nello stesso tempo la Blockchain può contribuire a creare nuove opportunità di business e stabilire nuove modalità di relazione a vantaggio dei cittadini, dei servizi pubblici e delle imprese. La European Blockchain Partnership consente agli Stati membri di collaborare con la Commissione Europea per trasformare l’enorme potenziale della tecnologia blockchain in servizi migliori per i cittadini.
L’impegno dell’Europa si sviluppa anche con l’EU Blockchain Observatory and Forum
La European Commission ha lanciato anche l’EU Blockchain Observatory and Forum (leggi il servizio L’Ue punta sulla blockchain: un osservatorio ad hoc per essere “global leader”) e ha investito qualcosa come 80 milioni di EURO in progetti pensati per diffondere l’utilizzo della blockchain. Sono inoltre previsti investimenti per 300 milioni di Euro sino al 2020 proprio per favorire lo sviluppo di progetti blockchain.
Scarica la dichiarazione ufficiale dell’European Blockchain Partnership
Articolo aggiornato da Mauro Bellini il 27 Settembre 2017
Mauro Bellini Twitter @mbellini3