“Scommettere” e investire sulla blockchain qualche anno fa voleva dire investire non solo su una tecnologia, ma su un paradigma tecnologico, su un modello che era ancora in larga misura da definire e da costruire soprattutto il termini di applicazioni per il mondo delle imprese. Per certi aspetti voleva dire, per usare un gioco di parole, dimostrare di avere fiducia in uno scenario tecnologico nato proprio per favorire lo sviluppo di un modello basato sul trust, sulla fiducia. Per questo è interessante vedere il percorso di una realtà come B2Lab che è proprio nata per portare soluzioni sulla blockchain con la convinzione che questo paradigma avrebbe portato valore in tanti mercati e in tanti ambiti.
A distanza di qualche anno nel portfolio della società ci sono soluzioni eterogenee che dimostrano come il lavoro di sviluppo da una parte e di system integration dall’altra siano stati il presupposto per dimostrare come DLT e Blockchian possano rappresentare un nuovo modo di affrontare e risolvere bisogni tradizionali e di dare risposte ai new needs emergenti. Solo per fare un esempio pensiamo a Sanistory un servizio che mette le proprietà della blockchain anche al servizio dei processi di sanificazione degli ambienti, alle soluzioni basate sul concetto di Blockchain As A Service, come GoToChain per la conservazione documentale, come Certy per la certificazione e la verifica della proprietà e della gestione dei contenuti digitali originali.
Giuliano Pierucci, fondatore e CEO di B2Lab nell’intervista pubblicata da TechCompany360 racconta come l’azienda ha costruito valore grazie alla vocazione e alla focalizzazione verso i registri distribuiti e verso la blockchain e come ha scelto di indirizzare l’impegno della società anche nello sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale.
Pierucci racconta che il progetto B2Lab nasce nel luglio del 2015 con l’obiettivo di individuare nuovi ambiti di sviluppo e con la convinzione delle potenzialità della blockchain. Partendo da questa visione è nato un laboratorio denominato “Blockchain 2Advise Lab” ed è stato creato il marchio B2Lab con la mission di diventare un centro di competenza sulle tecnologie Blockchain, con skill operativi sui principali protocolli: Ethereum, Bitcoin, Hyperledger, EOS e poi Cardano, Algorand. Il filo conduttore del percorso è nella capacità di unire competenze con sviluppo concreto di progetti con i clienti con la capacità di sviluppare piattaforme intermedie tra le tecnologie blockchain e le piattaforme legacy, già in uso nelle realtà operative. Il tutto con una serie di tappe contrassegnate da prodotti e soluzioni come Bloki, la piattaforma general purpose, come GoToChain, la cassetta di sicurezza digitale per conservare i contenuti digitali privati; come BlokiReader, per accedere alla storia scritta sulla Blockchain del Made In Italy, di beni lusso, del food ecc; come il più recente Sanistory, un servizio attivato durante il periodo più critico dell’emergenza COVID per tracciare in modo organizzato e utile gli interventi e le sanificazioni e rendere disponibile questo tracciamento a chi frequenta quegli ambienti (dipendenti o clienti); e infine come Certy, la soluzione che rende disponibile sul mercato la possibilità di certificare i contenuti digitali in originale con associazione alla gestione della proprietà degli stessi.
Dalla blockchain all’Intelligenza Artificiale. Nel percorso B2Lab c’è poi questo passaggio che nasce dalla riflessione sul ruolo fondamentale che deve avere la correttezza del dato nei modelli di apprendimento dell’AI e dalla convinzione che la blockchain può rappresentare uno strumento fondamentale, se ben utilizzato, anche per questa finalità.
Leggi l’intervista completa: Pierucci: il percorso da startup a Tech Company di B2Lab, grazie alla “scommessa” su Blockchain e AI