Deloitte ha aperto a Dublino (Irlanda), nel distretto Silicon Docks (accanto a giganti del web come Google e Facebook) un nuovo laboratorio interamente dedicato all’universo del grid blockchain.
Il laboratorio si focalizzerà sullo sviluppo di progetti che impiegato la tecnologia dei registri distribuiti per le aziende che operano nel settore dei servizi finanziari nell’area dell’Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). Attualmente impiega 25 sviluppatori ed esperti di applicazioni di database distribuiti, destinati a raddoppiare entro fine anno.
Rimpiazzando i tradizionali sistemi basati sulla frammentazione dei database, le soluzioni basate su blockchain sono in grado di ridurre drasticamente o eliminare del tutto i costi associati alla replica dei dati e al miglioramento della loro qualità. Nel report intitolato “Banking on Blockchain: A Value Analysis for Investment Banks”, pubblicato a metà gennaio, Accenture stessa ha stimato che le tecnologie in questione permetterebbero alle banche d’investimento di risparmiare fino al 30% dei costi operativi – una cifra che si attesta sui 12 miliardi di dollari l’anno per le top “10” del comparto –, fino al 70% dei costi legati alla reportistica finanziaria, fino al 50% degli oneri di compliance e la stessa percentuale delle spese di liquidazione e compensazione. Il colosso del credito Santander, in un altro studio reso noto negli scorsi mesi, ipotizza addirittura un risparmio per il settore bancario, in media, di oltre 20 miliardi di dollari l’anno.
Le banche d’investimento hanno investito milioni di dollari per esplorare le potenzialità delle blockchain per il settore. Un consorzio di 7 banche – Deutsche Bank, HSBC, KBC, Natixis, Rabobank, Société Générale e UniCredit – ha annunciato un paio di settimane fa che lavorerà allo sviluppo e alla commercializzazione di un nuovo prodotto chiamato Digital Trade Chain (DTC) che impiega la tecnologia dei database distribuiti per collegare le parti coinvolte nelle transazioni commerciali internazionali. Anche la camera di compensazione della Borsa di Wall Street (DTCC) ha iniziato a lavorare con alcune aziende private su un progetto che si propone di applicare i registri distribuiti ai processi di clearing.
I vertici di Deloitte sostengono di aver sviluppato una trentina di prototipi di applicazioni blockchain based, da impiegare in aree quali la gestione delle identità digitali, i pagamenti trans-frontalieri, la gestione degli investimenti e le assicurazioni. La società promuove il laboratorio anche sulla scorta del successo ottenuto con un progetto sviluppato congiuntamente con Bank of Ireland, che combina una tecnologia sviluppata internamente dalla banca irlandese con le blockchain per ridurre i costi della gestione dei clienti e quelli della conformità alle normative di settore.
Paolo Gianturco, Country Head FinTech di Deloitte Italia e co-lead del laboratorio Grid Blockchain, ha commentato: «Il nostro investimento dimostra quanto crediamo nelle potenzialità delle blockchain per trasformare l’industria dei servizi finanziaari. Le applicazioni di questa tecnologia sono molteplici e richiedono un focus dedicato e uno sforzo notevole sul fronte della ricerca, utile a capire come i registri distribuiti possono essere tradotti in applicazioni pratiche. Crediamo che questo laboratorio vada proprio nella direzione di far toccare con mano ai nostri clienti i benefici tangibili di questa tecnologia davvero dirompente».
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