“Una piattaforma per l’industria della mobilità, non solo automobilistica, costruita sulla blockchain che ricompensa gli utenti quando contribuiscono positivamente al futuro delle loro città”.
Sono queste le parole con le quali Max Lomuscio, Head of Growth, di DOVU presenta la società.
Dovu è una startup che sta lavorando attivamente al tema della mobilità in logica di ecosistema, sia collaborando con le aziende costruttrici, con le quali ha attivato e sta attivando progetti pilota, sia impegnandosi direttamente proprio negli ecosistemi che di mobilità si occupano, come MOBI (Mobility Open Blockchain Initiative), di cui abbiamo parlato nel corso della primavera, un consorzio che ha l’obiettivo di coordinare, stimolare e sviluppare azioni di ricerca e sviluppo per l’utilizzo della Blockchain in favore della digital mobility, dando vita a un ecosistema di soggetti interessati allo sviluppo di una mobilità sicura, sostenibile e accessibile.
DOVU: l’economia è circolare
DOVU si è posta un obiettivo: pensare alla mobilità in una prospettiva di impatto positivo sulle città e sulle comunità.
“Quando pensiamo al futuro della mobilità – si legge sul blog della società – pensiamo immediatamente ai veicoli a guida autonoma e a una società data driven”. Spesso, però, ci dimentichiamo che tutto quanto ci circonda è pensato per rispondere ai nostri bisogni e alle nostre decisioni, è il prosieguo della riflessione. E dal momento che ogni nostra decisione ha impatto non solo sul soddisfacimento del nostro bisogno, ma anche sull’ambiente che circonda, diventa importante fare in modo che le decisioni assunte siano quelle ottimali. Perché solo dalle decisioni ottimali deriverà l’accelerazione dell’innovazione per il mondo della mobility.
In altre parole, “Vogliamo fare in modo che i cittadini scelgano volontariamente di essere smart citizen. Vogliamo supportare le aziende che vogliono premiare le scelte positive. Vogliamo creare una economia circolare per una mobilità guidata dalla blockchain”.
Un sistema di rewarding per gli smart citizen
Quanto dopra esposto è, in poche parole, il manifesto sul quale DOVU si è costituita.
In concreto?
Sempre nel proprio blog DOVU porta un esempio chiarificatore: “Quando noleggio un’auto, quel che mi interessa è che il mezzo mi porti in modo sicuro e confortevole alla meta. Quel che accade a quell’auto dopo che la restituisco o addirittura lo stato in cui io la lascio non sono più affar mio”.
Ed è qui che entra in gioco DOVU.
Se il guidatore riceve un premio per il suo comportamento positivo, ad esempio mantenendo uno stile di guida prudente, oppure lasciando l’auto in ordine, ne deriva un vantaggio sia per la società che noleggia, sia per l’utente.
“Il guidatore fa qualcosa che non gli è esplicitamente richiesta e qualcuno riconosce e ricompensa il suo comportamento”, spiega ancora DOVU, che dunque si configura come una sorta di piattaforma di gamification, che classifica i comportamenti e di fatto li allinea agli obiettivi dello stakeholder (nel caso di specie l’agenzia di noleggio).
Il ruolo della blockchain e degli smart contract nel progetto DOVU
Come entra in gioco la blockchain?
Nella piattaforma DOVU, il compenso viene erogato sotto forma di token, i cosiddetti DOV, che possono essere convertiti in servizi, acquistabili attraverso l’ecosistema di partner che aderiscono al progetto.
Non a caso sul sito di DOVU si legge: “Un token, un wallet e un marketplace per guadagnare e spendere compensi legati alla mobilità”.
Per DOVU si tratta del superamento dei tradizionali programmi di loyalty: il premio, il compenso è liquido e può estendersi al di fuori di settori tradizionalmente chiusi.
Tutto si muove infatti intorno agli smart contract che di fatto abilitano un sistema in grado di tracciare tutte le condizioni in base alle quali è possibile riconoscere compensi o autorizzare l’erogazione di servizi.
La combinazione di un token “liquido” e di un sistema basato su smart contract dà vita a una piattaforma sulla quale non solo coesistono, ma soprattutto collaborano soggetti diversi, nel pieno rispetto dei dati degli utenti e al sicuro da frodi e malversazioni.
La blockchain Ethereum
Tecnicamente, DOVU utilizza la blockchain Ethereum per verificare tutte le attività: questo assicura immutabilità e trasparenza in un settore caratterizzato da una estrema granularità come quello delle realtà che operano nell’ambito della mobility.
Il DOV può essere utilizzato come unità di misura, sia per l’acquisto di ulteriori beni e servizi, sia per essere convertito in valuta fiat.
Un altro caso applicativo
È uno schema di economia circolare, quello ipotizzato da DOVU, che possiamo tradurre concretamente con un altro esempio.
Prendiamo il caso di una società di assicurazioni che decida di compensare con DOV gli automobilisti che guidano con particolare prudenza e correttezza, misurandone il comportamento attraverso gli strumenti telematici di cui l’auto è dotata.
Il guidatore, a sua volta, potrebbe decidere di spendere i DOV per parcheggiare l’auto in un luogo custodito.
A sua volta, il gestore del servizio può attivare un ulteriore programma di incentivazione, che riconosca al guidatore una ricompensa qualora volesse utilizzare ancora i suoi servizi. E così via, passando per altri soggetti, dal servizio di autolavaggio al meccanico convenzionato.
Nello sviluppo della sua piattaforma, DOVU sta collaborando con realtà del mondo automotive e del mondo transportation, incluse compagnie aeree e ferroviarie, con le amministrazioni comunali e con le università.