Utilizzare la blockchain per certificare gli acquisti e le vendite di energia, in un’epoca in cui il mercato diventa sempre più frastagliato e distribuito, ed aumenta la produzione da fonti rinnovabili e in cui crescerà sempre più, in prospettiva, il ruolo dei “prosumer”, gli utenti che cioè oltre a consumare energia la producono. Il progetto, che vede la partecipazione di 39 protagonisti del mercato energetico europeo, da Enel e E-On a Engie fino a una serie di produttori regionali, si chiama Enerchain e a metterlo a punto è Ponton, società con sede ad Amburgo, in Germania, specializzata nella produzione di software e soluzioni IT per l’industria dell’energia. La sua mission, dal 2001, è quella di integrare le nuove tecnologie digitali nella gestione della rete e nelle operazioni di vendita dell’energia.
Tra gli obiettivi principali di Enerchain c’è quello di trovare una soluzione al problema dei costi delle transazioni, dal momento che risultano spesso proibitivi per i soggetti più piccoli, escludendoli di fatto dal mercato. Una circostanza in cui la blockchain potrebbe semplificare in modo decisivo il sistema contribuendo così a contenere i costi per transazione e aprendo il mercato a nuovi player.
Il percorso di Enerchain è iniziato nel 2016, per arrivare a un primo prototipo presentato all’Emart di Amsterdam e successivamente migliorato grazie anche all’intervento e ai suggerimenti delle aziende del settore. Con l’adesione a Enerchain i 39 player del trading di energia coinvolti nel progetto condividono i costi necessari a sviluppare l’infrastruttura, che consentirà loro di inviare, ricevere ed effettuare ordini utilizzando un registro decentralizzato ed effettuando gli scambi in peer to peer, senza cioè l’intervento di un operatore centrale.
“Il motto di Enerchain – spiega Michael Merz, amministratore delegato di Ponton – è che camminando si costruiscono le strade. Il tentativo di sondare un’area mai esplorata prima d’ora nel mondo del trading è certamente un’avventura affascinante. La blockchain non è altro che un sistema operativo distribuito, dove l’unico limite alle possibili applicazioni dipende dalla creatività degli utenti”.
Oltre ai quattro partecipanti che non hanno voluto rendere pubblico il proprio nome, al progetto hanno preso parte Alpiq, ArgeNetz, Axpo, BKW, Centrica, CEZ, EDF Luminus, EnbW, Encavis, Endesa, Eneco, Enel, Energie AG, Engie, E.ON, ESFORIN, Freepoint Commodities, Gen-I, gasNaturalfenosa, Iberdrola, Neas Energy, OMV, Petrol d.o.o, Quantum, RWE, Salzburg AG, Stadtwerke Leipzig, Statkraft, Statoil, Total Gas & Power, Trailstone, Uniper, Vattenfall, Verbund, Wien Energie.