“Febbre blockchain” in Europa: nel 2022 spesa a 3,5 miliardi di dollari

I dati del report semestrale Idc: il vecchio continente si attesta come secondo maggiore investitore globale sulla distributed ledger technology, con gli stanziamenti che aumenteranno dell’80% nel quinquennio partito dal 2017

Pubblicato il 01 Ago 2018

Blockchain e GDPR
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Nel quinquennio 2017-2022 l’Europa sarà su scala globale il secondo investitore sulla tecnologia blockchain, con una spesa che crescerà dell’80,2%, passando dai 400 milioni di dollari dell’anno in corso ai 3,5 miliardi di dollari previsti per il 2022: un trend che porterà il vecchio continente a recuperare una parte del terreno perduto nei confronti degli Stati Uniti, che rimangono il primo investitore mondiale sulla distributed ledger technology. E quanto emerge dal “Worldwide semiannual blockchain spending guide”, il report semestrale di Idc dedicato al settore. 

Il 2017, secondo quanto emerge dallo studio, è stato per l’Europa un anno di svolta nel campo della blockchain, in cui le aziende sono state molto coinvolte nell’analizzare come questa nuova tecnologia potesse dimostrarsi utile nei vari settori di business, aiutando a semplificare, migliorare e rendere più sicuri i processi. Un percorso non ancora arrivato però al traguardo, se è vero che molte società, sopratutto quelle di dimensioni più piccole, hanno ancora problemi di orientamento e non riescono a capire se e quanto la blockchain sia effettivamente indicata nel proprio caso.

“Il mercato europeo è meno flessibile di quello di altre regioni – spiega Carla La Croce, senior research analist in Idc – ed è più frammentato rispetto alla taglia delle aziende. Ma nonostante questo  il 2018 rimane per quest’area l’anno della blockchain, con le aziende che stanno mostrando un interesse crescente, dimostrato anche dall’aumento degli investimenti. Questo vuol dire che le società riconoscono l’importanza della tecnologia, e stanno iniziando a esplorare il modo in cui potrà essere applicata nel proprio business”

“La blockchain offre grandi opportunità alle startup e per i mercati emergenti – aggiunge Mohamed Hefny, program manager per i sistemi e le infrastrutture di Idc Emea – soprattutto nei Paesi in cui i Governi sostengono che le tecnologie e le competenze più avanzate possano offrire un terreno fertile per liberare l’innovazione. Tecnologia in questo caso tuo dire progressi rapidi e agilità, ed essere di grandi dimensione in questo settore non è un vrantaggio”.

Quanto ai singoli settori, quello in cui la tecnologia blockchain sta vivendo un momento di crescita molto sostenuta è il comparto finanziario, che con i suoi 173 milioni di dollari di spesa ha rappresentato nel 2018 il 42% della spesa totale del settore, mentre anche nel campo assicurativo gli investimenti stanno vivendo una crescita superiore alle aspettative. A seguire i segmenti di mercato collegati alla supply chain come il manifatturiero e il retail. Più disposte a investire sono, come era prevedibile, le società di dimensioni più grandi, mentre per settori come le utilities, i servizi professionali e quelli governativi le previsioni parlano di prospettive di crescita molto sostenuta. Al traguardo del 2022, infine, secondo il report Idc, gli use cases più diffusi riguarderanno il settore finanziario e il post vendita la gestione delle identità digitali, il rispetto di vincoli regolatori, pagamenti transfrontalieri e la gestione di beni e asset.

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