Hyperledger è un progetto open source per lo sviluppo collaborativo di blockchain nato all’interno della Linux Foundation alla fine del 2015 grazie alla spinta di una trentina di suoi membri (vendor di piattaforme tecnologiche e software house: Cisco,Fujitsu,Hitachi,IBM, Intel, NEC, NTT Data, Red Hat, Vmware, SAP; aziende di servizi finanziari: ABN Amro, ANZ Bank, BNY Mellon, CLS, CME Group, the Depository Trust & Clearing Corporation,Deutsche Börse Group, J.P. Morgan, State Street, SWIFT,Wells Fargo; system integrator e altre aziende: Accenture, Calastone, Credits, Guardtime, IntellectEU, Symbiont,ConsenSys,Digital Asset Holdings,R3) e che oggi ha superato i 200 membri. Inizialmente l’Hyperledger Technical Steering Committee ha deciso di incubare due progetti specifici: Hyperledger Fabric, promosso da IBM e Digital Asset, e Hyperledger Sawtooth, promosso da Intel. A questi se ne sono poi aggiunti altri e a oggi Hyperledger conta complessivamente 8 progetti specifici che, essendo sviluppati sotto l’ombrello Hyperledger, hanno la caratteristica di essere interoperabili tra loro.
Hyperledger Fabric 1.0 è il primo, dopo un anno di test, sperimentazioni, progetti pilota e proof of concept, ad essere stato reso disponibile, nell’aprile 2017 (e per maggio 2018 è prevista la release 2.0), per l’offerta di servizi basati sulla tecnologia blockchain.
Per prima cosa bisogna specificare che il progetto nasce per abilitare la costruzione di blockchain permissioned (ossia “private” e che richiedono, per potervi aderire, specifici permessi definiti dall’owner della blockchain che può essere un consorzio, un’associazione, un comitato direttivo ecc.). Hyperledger Fabric offre un’architettura modulare che rende disponibili componenti (meccanismo di consenso, servizi per l’adesione e la gestione dei membri della blockchain ecc.) che, con la logica del plug and play, possono essere attivati nell’ambito di una blockchain. Alla realizzazione del progetto, accanto a IBM e Digital Asset, hanno aderito Sap, Hitachi, Huawei e numerose altre realtà fino a un totale di 159 sviluppatori coinvolti (tra i quali 35 singoli, non appartenenti ad alcuna azienda).
Cosa differenzia Hyperledger Fabric dalle blockchain pubbliche
La principale differenza è che, contrariamente a una rete pubblica dove tutte le transazioni sono visibili a tutti e potenzialmente tutti possono diventare miner (i soggetti che autorizzano le transazioni), in Hyperledger Fabric le regole definite per la specifica blockchain a stabiliscono chi può validare l’ingresso di membri nella blockchain e autorizzare e verificare ogni transazione: i nodi che sono abilitati a queste attività sono chiamati “endorse”. La tecnologia Hyperledger Fabric 1.0 offre i componenti necessari per gestire questa attività.
La caratteristica innovativa che questa tecnologia offre è quella dei cosiddetti canali: ossia la possibilità di avere delle transazioni visibili solo da un sottoinsieme di nodi, mediante la segregazione dei dati relativi alla transazione. Ci spieghiamo con un esempio: poniamo venga realizzata una blockchain per l’approvvigionamento di prodotti alimentari alla grande distribuzione alla quale aderiscano le principali catene e un produttore decida di offrire un particolare sconto a una sola delle catene presenti; per fare in modo che questa operazione non sia vista anche dalle altre catene di distribuzione, la transazione (o meglio lo smart contract che definisce questo accordo), viene resa visibile solo alle parti direttamente coinvolte, utilizzando una tecnologia di segregazione dei dati (tipicamente l’inserimento di questo smart contract in un container software che, ricordiamo, sono un tipo di virtualizzazione che opera a livello del sistema operativo incapsulando un intero ambiente runtime, cioè l’applicazione, le binary libraries che traducono il sorgente in linguaggio macchina e i configuration files, in un pacchetto che il kernel Os considera in modo isolato da ogni altro processo).
Quali blockchain si stanno realizzando con Hyperledger Fabric 1.0
I progetti in corso sono diversi e si trovano a stadi differenti di realizzazione. Quelli a oggi più avanzati sono relativi a:
- una blockchain per l’ecosistema dello shipping che nasce dalla collaborazione tra Maersk, gruppo danese che ha attività in diversi settori (dal trasporto marittimo all’energia e cantieristica navale) ed è il più grande armatore di navi mercantili nel mondo, e IBM. Dopo un’iniziale sperimentazione sull’ecosistema dell’armatore, le due aziende hanno deciso la nascita di una joint venture per estendere questa sperimentazione a tutto il mondo del trasporto marittimo;
- una blockchain per la filiera alimentare per garantire trasparenza e tracciabilità dei prodotti alimentari; nato nell’ambito di una sperimentazione presso Wallmart realizzata in partnership con IBM, questo progetto afferisce oggi a un consorzio che riunisce varie realtà, tra le quali Nestlè, Dole, Kroger.