IBM Food Sustainability Study 2020: tracciabilità e blockchain per conquistare i consumatori

L’edizione 2020 dell’indagine realizzata da Morning Consult e IBM ha analizzato l’importanza della sostenibilità alimentare per i consumatori. La ricerca ha coinvolto circa 3500 partecipanti di cui quasi mille italiani e ha mostrato l’importanza di avere maggiori informazioni sulla provenienza del cibo

Pubblicato il 11 Gen 2021

Sustainability-IBM

Il grande tema della sostenibilità abbraccia tanti e diversi ambiti della nostra vita sociale ed economica e influenza sempre di più le scelte di consumatori e imprese. Uno degli ambiti sui quali questa attenzione si intreccia con altre forme di sensibilità ambientale e sociale è rappresentata dal mondo agroalimentare. La food safety è sempre di più un tema che si associa con quello della provenienza delle materie prime e con la qualità dei processi di lavorazione, trasformazione e trasporto e che si aggancia con i temi altrettanto fondamentali della lotta allo spreco alimentare.

Se da una parte i consumatori mostrano da tempo una crescente sensibilità dall’altra cresce la necessità per le imprese di disporre di soluzioni tecnologie e organizzative in grado di rispondere a questa domanda di sostenibilità e, per altri versi, di responsabilità sociale e ambientale. In questo senso le parole chiave che meglio interpretano queste esigenze sono “Fiducia”, “Provenienza” e “Tracciabilità”. In termini di tecnologie abilitanti la parola chiave è invece Blockchain.

I risultati della ricerca IBM Food Sustainability Study 2020 realizzata da Morning Consult e IBM ha mostrato quanto sia cresciuta la necessità di conoscere sempre di più e sempre meglio la provenienza del cibo e quanto sia rilevante le necessità di stabilire e sostenere un rapporto di fiducia nei confronti del cibo.

La studio ha interessato diversi Paesi negli Stati Uniti e in Europa con una importante presenza di consumatori italiani. Su un panel complessivo di 3500 persone gli italiani arrivano a 988 unità. E dal nostro paese arrivano segnali molto chiari. La provenienza locale è molto importante per il processo decisionale dei consumatori italiani (58%) e così pure l’attenzione (45%) alla scelta di cibi sani. Il 50% del campione si dichiara molto attento alla sostenibilità del cibo, una sensibilità e una attenzione che appare particolarmente importante per la GenZ con una quota del 55%.

Appare poi molto significativo il ruolo e il peso del fattore prezzo. In generale in Europa il prezzo “alto” viene vissuto come un freno, al contrario in Italia sembra essere vissuto come una garanzia. A livello europeo il prezzo alto è mediamente (42%) percepito come un ostacolo per l’acquisto di beni a provenienza “certificata”, mentre per gli italiani è proprio contrario: la scarsità di informazioni sulla provenienza del cibo è un problema (35%): e ben 3 italiani su 4, si dicono disposti ad affrontare un sovrapprezzo dell’ordine del 5-10% per poter scegliere cibo in grado di garantire provenienza e sostenibilità.

Ma come anticipato il tema della sostenibilità si muove di pari passo con quello legato alla lotta allo spreco alimentare. Una quota indiscutibilmente importante (75%) di italiani si dichiara preoccupata per il problema del food waste. Percentuale che sale al 78% nel caso delle donne e che arriva all’80% nel caso dei Millennial. Una preoccupazione che si traduce in una maggiore attenzione verso quei punti vendita che adottano progetti e iniziative contro lo spreco alimentare.

Provenienza significa gestione della tracciabilità e tracciabilità a sua volta significa poter disporre di tecnologie adeguate per gestire il percorso delle materie prime in tutto il ciclo di trasformazione, lavorazione e commercializzazione. Ecco il ruolo del digitale e della blockchain in particolare. Dallo studio IBM Food Sustainability Study emerge che il 92% del campione relativo all’Italia esprime grande attenzione ai temi della tracciabilità del food. Le donne, in quota di ben 3 su 5 e i baby boomers, con una quota del 63% considerano la tracciabilità un “must” proprio perché permette di garantire l’autenticità dei prodotti, e permette di fornire indicazioni preziose su provenienza, freschezza e processo di lavorazione.

Nell’ambito di un altra ricerca, sempre realizzata da IBM e Morning Consult, ma dedicata alla supply chain del pesce, risulta che il 71% degli italiani sarebbe propensa ad aumentare i propri acquisti a fronte di una maggiore quantità di informazioni e di una maggiore affidabilità delle stesse in merito alla sostenibilità degli allevamenti e delle produzioni. E il particolare si tratta di una attenzione che chiede supporto al digitale e a tecnologie come blockchain, AI, sensori IoT, cloud in grado di fornire dati relativi sia alla provenienza del cibo, sia sul rispetto dell’ambiente nel quale queste attività vengono svolte, ad esempio in termini di capacità di preservare quantità e varietà di pesce in oceani, laghi e fiumi.

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