Il tema dell’innovazione digitale è una emergenza nazionale che si può e si deve trasformare in una straordinaria opportunità per lo sviluppo del sistema paese, per le imprese e le organizzazione italiane. E’ con questa premessa e con un forte invito a “fare” e a porre l’Italia al centro, che arriva la scelta di IBM di investire in una operazione di portata internazionale come gli IBM Studios.
E’ Enrico Cereda, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia la parlare di digitalizzazione come di una emergenza nazionale che va affrontata con urgenza e con azioni concrete perché è dal digitale che possono arrivare risposte in grado di creare opportunità di sviluppo per il Sistema Paese. Ed è con una proposta concreta che IBM intende fare la sua parte aprendo, proprio a Milano e proprio nel centro di Piazza Gae Aulenti, gli IBM Studios, una struttura che Cereda definisce come la “bottega dell’innovazione”e che è stata ideata e pensata per avvicinare imprese, organizzazioni e cittadini, alle opportunità dell’innovazione digitale. Una “bottega” dove si rappresenta l’innovazione, dove la “si può toccare con mano” con strumenti e percorsi per fare crescere la cultura e l’attenzione verso tecnologie e soluzioni di Internet of Things, Intelligenza Artificiale, blockchain, big data e naturalmente Cloud.
Uno spazio aperto, per capire le potenzialità dell’innovazione
“Lo spirito degli IBM Studios – afferma Cereda – è quello di uno spazio aperto, colloquiale, formativo e nello stesso tempo molto concreto, dove si possano vedere all’opera soluzioni e tecnologie e dove verranno messe a disposizione le competenze del mondo IBM, gli skill, le risorse, le esperienze che la nostra azienda ha costruito con tanti percorsi di innovazione in tanti settori”
L’attenzione per la tecnologia aggiunge Cereda si affianca anche all’attenzione costante e crescente per i temi della sostenibilità e non a caso gli IBM Studios vogliono anche essere una sintesi tra tecnologia e ambiente, tra il blu dell’innovazione di IBM e il verde della vicina Biblioteca degli Alberi inaugurata dal Sindaco Giuseppe Sala lo scorso autunno.
La collaborazione tra IBM e COIMA
Il progetto IBM Studios nasce anche dalla collaborazione tra IBM e COIMA, uno dei principali attori nel mondo del real estate, e si sviluppa in un progetto del valore di 45 milioni di euro in nove anni. Si parla, con questa iniziativa di una operazione che porta alla creazione di un centro di eccellenza per l’innovazione, in pieno centro a Milano, in una location unica al mondo per la sua collocazione, per il valore simbolico e architettonico e per i flussi che questo luogo è in grado di intercettare, anche in considerazione della concentrazione di imprese, di business e di aziende nell’ambito tecnologico. Gli IBM Studios trovano posto nell’ex-pavillon di Unicredit in una sede che già ospitato eventi di grande richiamo come lo stesso THINK di IBM.
Accompagnare le aziende nei percorsi di innovazione digitale
“Quello spazio diventa adesso permanente, stabile, incarna il ruolo di un luogo di innovazione che viene messo a disposizione delle imprese che hanno bisogno di capire come sfruttare tutte le potenzialità dell’innovazione digitale– afferma Luca Altieri, Chief Marketing Director IBM e direttore degli IBM Studios –. Un ambiente per tutti coloro che per ragioni di business e di sviluppo dell’innovazione vogliono toccare con mano soluzioni che a volte rischiano di rimanere un po’ “distanti” come Machine Learning e come blockchain. Negli IBM Studios – prosegue Altieri – imprese e cittadini troveranno un’area esperienziale al primo piano (attiva già ad aprile, mentre l’edificio nel suo complesso sarà completato e inaugurato nel mese di giugno) aperta a tutti con videowall, experience room, digital demo room. Ai piani superiori sarà possibile entrare in contatto, dialogare e confrontarsi con i consulenti IBM che hanno l’obiettivo di fare da “accompagnatori” nei percorsi di conoscenza e analisi di soluzioni blockchain, di Intelligenza artificiale, di Internet of Things e di data Analytics. Sempre e comunque con il Cloud come fattore abilitante”.
Dalla tecnologia all’analisi dei modelli di business
Altieri sottolinea poi più volte l’approccio orientato alla concretezza che non si ferma alla presentazione o rappresentazione di soluzioni tecnologiche, ma che permette alle aziende di capire come possono evolvere i loro modelli di business e come devono affrontare questi cambiamenti.
IBM Studios è concepito per proporre dei percorsi per aiutare le imprese a individuare l’innovazione più vicina alle proprie istanze ed esigenze. In Piazza Gae Aulenti sarà così possibile affrontare e sperimentare le soluzioni digitali più innovative per il manufacturing, per il retail, per la sanità, per i settori del finance, banking e insurance così come per le Pubbliche Amministrazioni.
Accanto a questi settori negli IBM Studios troveranno spazio anche soluzioni e supporto per tutto il mondo delle Piccolo e Medie Imprese. E anche a questo proposito Altieri mette in evidenza l’approccio e la logica da “ecosistema” che vuole caratterizzare gli IBM Studios aperti anche a tutto il mondo dei partner IBM che potranno qui portare le loro competenze, le loro soluzioni per offrire maggior valore ai clienti. Un ecosistema aperto anche alla rappresentazione delle esperienze di coinnovazione e di Open innovation, già attive da tempo a livello di hackathon, scounting e di percorsi di innovazione con startup e con altre imprese innovative, ma che troveranno adesso un loro spazio stabile e una rappresentazione anche nel pieno centro di Milano
Per le imprese, – ma come sottolinea Cereda, anche per la città e per far crescere una maggiore sensibilità verso l’innovazione digitale – , saranno messi a disposizione 4.000 metri quadrati di spazi attrezzati suddivisi in 10 ambienti con il contributo e le competenze di oltre 2.000 tecnici e consulenti IBM.
Immaginare, Apprendere, Sperimentare
Maurizio Decollanz, Chief Communications Officer IBM ricorda e sottolinea le parole chiave che permettono di leggere il senso di questa operazione e la visione di IBM: immaginare, apprendere, sperimentare sono i tre ingredienti che raccontano la missione di IBM Studios e che sono la sintesi tra la capacità di visione che deve ispirare l’innovazione digitale e la possibilità di avere un supporto concreto per apprendere e per capire come portare nella realtà delle imprese queste visioni. E infine sperimentare, provare, mettersi alla prova per accelerare i percorsi di innovazione.
Le altre parole chiave per leggere la prospettiva degli IBM Studios sono Cloud, Open Source e Design Thinking, per sottolineare la “fattibilità”, l’accessibilità, la scalabilità per tutte le imprese di qualsiasi dimensione dell’innovazione tecnologica e dei temi dell’apertura, non solo in termini di ambiente fisico, ma anche di tecnologie, che trovano ospitalità negli IBM Studios con un approccio creativo alla progettazione.
La centralità dell’Italia
Cereda ricorda anche l’importanza della scelta dell’Italia e di Milano a livello di Corporation, con un investimento estremamente importante, che intende farne degli IBM Studios anche un punto di riferimento per eventi di portata internazionale. A questo proposito sottolinea che si sta già lavorando a un grande evento dove verranno ospitati analisti e ricercatori del mondo IT di tutto il mondo, un incontro che solitamente si teneva in altre capitali europee come Londra o come Parigi e il fatto che arrivi nel capoluogo lombardo è un altro segnale concreto per cercare di contribuire a risolvere l’emergenza digitale del nostro paese.
Gli IBM Studios sono una operazione anche “logistica” che arriva unitamente al ridisegno delle 13 sedi IBM in Italia. Un piano che comprende il lavoro avviato con la sede di Roma, ripensata in chiave di organizzazione agile, che si estende agli interventi nella sede di Segrate e le attività in Veneto (a Padova per la precisione) e a Rieti, oltre al nuovo cloud datacenter a testimonianza dell’importanza che IBM attribuisce alla presenza sul territorio. Questo impegno si sta concretizzando anche in piani di sviluppo delle competenze che andranno a operare in queste strutture con qualcosa come 1000 nuove assunzioni nei prossimi due anni.