Dato che, in questo sito, altri interventi di persone sicuramente più titolate di noi hanno già spiegato che cos’è la Blockchain, vorremmo con questo intervento limitarci a portare una riflessione sulla possibile applicazione di questa tecnologia all’importante mondo del real estate ma non prima di aver ribadito (perché questo per ora non sarà mai abbastanza ripetuto) un concetto fondamentale e cioè che la Blockchain non deve assolutamente essere associata al solo mondo delle criptovalute: soltanto se riusciremo a convincere le persone (specialmente quelle che nelle aziende devono prendere le decisioni) che un conto sono le criptovalute e tutta la finanza decentralizzata e un altro sono tutti i progetti che grazie alla Blockchain potranno vedere la luce, potremo creare un nuovo modo di gestire molti processi nei vari
campi economici.
Anziché inventarci un nuovo modo di dire le stesse cose già brillantemente dette dal Dott. Luigi Donato, Capo del Dipartimenti Immobili e Appalti della Banca D’Italia le riportiamo. A pagina 19 del rapporto intitolato “La sfida dell’innovazione tecnologica per il mercato immobiliare“, dopo aver affrontato altre innovazioni tecnologiche per il settore immobiliare per molti aspetti già entrate nel quotidiano della vita di agenti immobiliari e clienti che si avvicinano alla compravendita di immobili, affronta l’utilizzo prossimo della tecnologia Blockchain sia per le transazioni che per gli investimenti nel settore immobiliare.
Blockchain per il real estate: i primi riconoscimenti normativi
Leggiamo a pagina 19: 3. “Blockchain si affranca dalle crypto-currency – I profili di innovazione esaminati finora si sono mossi, tutto sommato, su sentieri già consolidati. Il grande assente nel settore immobiliare è stato l’arrivo delle tecnologie Distributed Ledger, così come avvenuto invece nel settore finanziario. Il momento sarebbe, in realtà, particolarmente appropriato per un giro di boa: la Blockchain, infatti, non solo si è affrancata dall’abbraccio con le crypto-currency ma si è anche sviluppata allontanandosi dalla fase mediatica, di fondo antagonista se non mistica, per affermarsi attraverso ecosistemi (piattaforme infrastrutturali e opportunità di business) basati sul teorema della decentralizzazione e della distribuzione di token“.
E ancora poco dopo:
“I primi passi dell’utilizzo di Blockchain nelle transazioni immobiliari. Lo sviluppo dell’utilizzo della tecnologia Blockchain in Italia può giovarsi di una normativa nazionale particolarmente innovativa. In Italia il riconoscimento della Blockchain è stato introdotto con il Decreto Semplificazioni 19 (art. 8-ter D.L. 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con la legge 11 febbraio 2019, n. 12) dove si afferma che “La memorizzazione di un documento informatico attraverso l’uso di tecnologie basate su registri distribuiti produce gli effetti giuridici della validazione temporale elettronica di cui all’articolo 41 del Regolamento Ue n.910/2014″, in altri termini si stabilisce la validità legale dei documenti depositati in blockchain.
Direi che è abbastanza semplice intuire quali opportunità si aprono anche solo con questo semplice riconoscimento legale; ma poi vedremo, quanto la blockchain può offrire al settore del real estate.
Le opportunità per gli agenti immobiliari
Gli agenti immobiliari diventano registi di un nuovo modo di organizzare le compravendite immobiliari: il vantaggio principale per gli agenti immobiliari e le agenzie immobiliari è quello di portare i loro clienti verso maggiori garanzie e sicurezza nell’impostare la documentazione della compravendita immobiliare grazie alle nuove tecnologie riconosciute e tutelate dalla legge italiana.
Tutti i documenti, nel momento in cui viene certificato il loro inserimento in Blockchain (per semplicità si definiscono notarizzati), acquisiscono uno status di esistenza certa. Questo fa si che vengano riconosciuti da qualsiasi tribunale come certamente esistenti dal preciso momento dato dal time stamp presente sulla certificazione dell’inserimento in Blockchain e della impossibilità di falsificazione. Questo rende temerario e destinato alla sconfitta qualsiasi ricorso a un tribunale da parte di chi per un qualsiasi motivo non vuole più riconoscere tale documento come valido (qualsiasi esso sia).