La pandemia ha inaugurato l’era del telelavoro. Nonostante le campagne di vaccinazione e le misure restrittive, il virus continua a circolare e si contano al giorno d’oggi circa un miliardo di persone in autoisolamento, cifra che secondo gli esperti è destinata ad aumentare. Con ancora tanti lavoratori in modalità smart working, è diventato necessario ripensare l’operatività e salvaguardare la produttività individuale, nazionale e internazionale. Il passaggio del mondo del lavoro alla modalità remota è una vera e propria rivoluzione che porta con sè nuove sfide. Prima fra tutti l’accertamento a distanza dell’identità degli individui. Negli ultimi mesi non sono mancati casi di truffa acclarata: a Parigi sette truffatori sono finiti sotto processo con l’accusa di essersi spacciati per un ministro francese e aver sottratto oltre 50 milioni di euro utilizzando la piattaforma Skype. Quali le possibili soluzioni di fronte ad un cambiamento di tale portata? Al momento in Reply stiamo lavorando su servizi blockchain per poter garantire anche in contesti “da remoto” fiducia e sicurezza massime, e siamo convinti che, tempo qualche anno, il loro impiego diventerà parte integrante della quotidianità di tutti noi.
La Blockchain per le operazioni di voto
In particolare una soluzione, secondo noi vincente, è la ZKP (zero-knowledge proof; dimostrazione a conoscenza zero). Utile in caso di trattamento di dati sensibili o di adozione di decisioni strategiche, è un metodo interattivo in grado di risolvere il rischio di intercettazione di informazioni riservate, senza usare password. Infatti, la dimostrazione a conoscenza zero basata sulla crittografia verifica l’autenticità dei contenuti senza vedere fisicamente i dati e potrebbe rappresentare, a nostro avviso, un gigantesco balzo in avanti nel campo dei login (automatici) e della verifica dell’identità. Gli strumenti tecnologici stanno diventando fondamentali per poter stabilire l’affidabilità di un dato e vengono impiegati anche in quelli che sono i contesti più impensabili. Per esempio, nelle operazioni di voto non solo di futuri rappresentanti politici ma anche in un’assemblea di azionisti (un esempio è l’azienda BitCongress). Tramite blockchain voto e conteggio – che possono essere svolte tramite cellulare da qualsiasi località – sono svolti in maniera più facile, rapida ed efficiente con rischi di manipolazione pari a zero.
Le criptovalute
Altro ancora il tema della programmabilità del denaro, resa possibile grazie alle criptovalute. Oltre alla riduzione dei costi amministrativi e delle commissioni grazie all’automazione, il loro impiego porta ad una trasparenza massima. Pensiamo al mondo delle no profit: quante volte abbiamo avuto dubbi sull’effettiva destinazione benefica di alcune donazioni? Tante, forse troppe. Binance Charity Foundation ha lanciato un portale per donazioni basate sulla blockchain nell’ambito dell‘UNCTAD World Investment Forum. Lo scopo: permettere a organizzazioni “non profit” ed enti benefici di agire con trasparenza e di fornire ai sovvenzionatori informazioni finanziarie immutabili, mentre i donatori sanno esattamente come un’organizzazione impiega i soldi ricevuti e dove. Abbiamo visto anche che la pandemia ha creato non pochi disagi agli studenti. Per molti di loro non è stato possibile svolgere esami, il che ha rallentato il loro percorso di studi e ritardato l’avvio di una carriera professionale. Qui la possibilità per un ateneo di utilizzare la blockchain durante i test per verificare in modo incontestabile l’identità di un candidato, certificare il tempo impiegato e registrare il voto ottenuto.
- Di Tommy Jamet e Gautier Hartzer, Blockchain Reply