Concretezza: se si deve sintetizzare in una sola parola la fisionomia del mondo Blockchain che emerge dal convegno di presentazione della ricerca dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger si può utilizzare il riferimento, appunto alla concretezza, che ha caratterizzato molti interventi a partire dall’analisi di Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio. Un approccio che guarda più alla implementazione che agli annunci e che in ogni caso si deve coniugare con una spinta innovativa che non sta affatto rallentando, ma che anzi accelera in modo significativo e in diverse direzioni. Anche per questa ragione appare importante tracciare il profilo attuale di questo mercato nelle sue tre grandi “dimensioni”: quella più “tradizionale” dell’Internet of Value, quella più “industriale” della blockchain for business e quella ricca di suggestioni e di sperimentazione del Decentralized Web e di una blockchain che traccia la strada della prossima web revolution.
Una crescita del mercato del 39%
Partendo, nel rispetto della concretezza dai casi implementativi, il mercato è arrivato a 751 progetti con una quota pari a 500 progetti nell’ambito di ecosistemi e piattaforme per il mondo business, 180 progetti nel segmento Internet of Value e 71 di Decentralized web. Portale commenta i valori assoluti che in confronto con le dinamiche di altri mercati possono apparire limitati, ma la realizzazione di progetti blockchain è certamente un processo complesso che coinvolge molti attori e il peso specifico di ciascun progetto è molto consistente e rilevante. In questo senso, guardando alle dinamiche di sviluppo rispetto all’anno precedente Portale sottolinea che soprattutto l’ambito degli ecosistemi del mondo business ha sofferto per la maggiore difficoltà, collegata anche alle conseguenze della pandemia, nel creare forme di collaborazione tra aziende diverse, come emerge anche nell’analisi proposta nel servizio Crypto, NFT, DeFi, ecosistemi e sostenibilità: Blockchain & DLT nella road verso il web 3.0.
Se si guarda poi alle iniziative del 2021 si arriva a 370 operazioni, comprendendo anche gli annunci di nuovi progetti) con una crescita del 39% rispetto al 2020. In assoluto il 2021 contribuisce a portare il numero totale delle progettualità Blockchain a quota 1.615. Ma forse il dato più significativo lo si coglie se “guarda dentro” alle dinamiche che concorrono a determinare questo numero di progetti. Nel 2021 sono cresciuti in misura maggiore i progetti implementativi che raggiungono quota 243 in crescita del 25% rispetto agli annunci che arrivano invece a 127.
Se poi si osservano gli ambiti nei quali si sviluppano questi progetti il mondo della finanza continua ad essere prioritario con il 38%, ma come sottolinea Valeria Portale in proporzione la quota di questo settore è diminuita rispetto al passato quando peraltro lo abbiamo visto rappresentare anche “fette” superiori al 50%. il tutto a beneficio di uno sviluppo che arriva anche da altri ambiti, dalla pubblica Amministrazione peraltro già attiva anche in passato con il 16%, dal mondo dei media che rappresenta il 7% e dalla vivacità di un settore come l’Agrifood con il 6% sempre più attento ad approfittare delle opportunità legate alla blockchain.
Internet of Value tra innovazione tecnologica, interesse di attori tradizionali e regolamentazione
Delle tre grandi “anime” che compongono in questo momento il mondo Blockchain, quella dell’Internet of Value è forse la componente che ha segnato nel corso del 2021 uno sviluppo nel doppio segno della crescita e della maturità. Il presupposto dell’Internet of Value è proprio nella missione originaria e primaria della Blockchain, ovvero la possibilità di consentire uno scambio di valore in forma peer-to-peer eliminando la necessità degli intermediari. L’Internet del Valore si è estesa e arricchita non solo di contenuti e applicazioni, ma ha registrato nel corso del 2021 una crescita di interesse da parte di attori del mondo finance e payment tradizionale, come PayPal o come Visa, con una corrispondente affermazione sul “mondo tradizionale” di attori che arrivano invece dall’area Crypto, come la quotazione record di Coinbase al Nasdaq.
Un tempo la chiave di lettura di queste operazioni poteva essere letta sotto con la lente della “contaminazione” adesso la lente più corretta è quella della maturità del mercato che vede tutto il valore dell’Internet of Value. Un valore che si costruisce su tanti asset e accanto alle cryptocurrency, ci sono i fenomeni degli Stable Coin e delle CBCD. E su questi fenomeni Valeria Portale sottolinea la differenza di vedute tra le due sponde dell’Atlantico. Da una parte l’Europa ha avviato un percorso verso le CBCD anche se con tempi oggettivamente lunghi in considerazione della velocità con cui si sta muovendo oggi la tecnologia, mentre gli Stati Uniti guardano con forte interesse agli Stable Coin di fatto considerando che ci possano essere forme di emissione di moneta da parte di privati. In tutto questo scenario c’è poi l’effetto Cina che in merito alle digital currency di Stato è già un “treno in corsa” con il quale sarà poi necessario “fare i conti”.
Tornando alla ricerca dell’Osservatorio i dati dicono che i progetti assimilabili all’Internet of Value sono 180, rappresentano il 24% del totale. La maturità di questo ambito arriva anche dall’evoluzione delle normative con la proposta MiCAr Markets in Crypto-Assets regulation della Commissione Europea. Un aspetto, quello della regolamentazione, che rappresenta uno dei presupposti per arrivare al “Cash on Chain”, ovvero “forme di moneta legalmente riconosciute utilizzabili su piattaforme Blockchain” senza dover ricorrere ad asset di valore tradizionali.
I tempi lunghi dei progetti legati alla Blockchain per il business
La Blockchain per il business mostra a sua volta segnali di maturità, ma mostra anche nel contempo un rallentamento rispetto al passato. Le ragioni sono quelle citate della difficoltà per le imprese e per le organizzazioni di dar vita a consorzi o accordi sui quali realizzare gli ecosistemi di filiera che possano sfruttare le potenziali della Blockchain a livello di tracciabilità o nell’utilizzo di smart contract. Una maggiore difficoltà che, tuttavia, non ha scalfito un mercato che conta su 500 progetti implementativi a livello internazionale, una quota che è pari al 67% dei progetti censiti a partire dal 2016. Le aziende in questo caso “chiedono” alla Blockchain soluzioni di time-stamping nel 37% dei casi, la possibilità, per una quota pari al 59%, di creare piattaforme per gestire e coordinare più attori. E in alcuni casi, pari al 4%, anche progetti basati sulla programmabilità per portare processi on-chain. I segnali di maturità per questo ambito della Blockchain si possono riscontrare anche nei passi in avanti che sono stati fatti in termini di interoperabilità tra diverse piattaforme.
La vitalità del Decentralized web
La terza dimensione del mondo Blockchain è rappresentata dal Decentralized web ed è per certi aspetti quella che grazie alla vitalità a livello di sperimentazione ha anche guadagnato una forte visibilità sui media. I progetti di Decentralized web censiti superano le 70 unità a livello internazionale e sono il 9% del totale comprendendo applicazioni decentralizzate (DApp) e NFT (Non Fungible Token). Il DeFi (Decentralized Finance) resta uno dei settori più importanti con soluzioni che offrono servizi e prodotti finanziari e in questo ambito si è sviluppato un mercato decisamente importante con investimenti che hanno superato i 250 miliardi di dollari nel 2021 con una crescita esplosiva del 1.250% rispetto all’inizio dell’anno.
Certamente, grazie anche all’effetto che hanno avuto alcune operazioni nel mondo dell’arte, NFT è l’altro grande fenomeno che ha caratterizzato il 2021 e che prospetta nuovi sviluppi nel corso del 2022. La possibilità di offrire in forma digitale oggetti unici collezionabili e la possibilità di proporli attraverso delle aste ha creato una offerta originale di opere e una domanda che guarda a questa prospettiva come a una nuova forma di investimenti. Francesco Bruschi, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger sottolinea che la rilevanza degli NFT supera il valore degli oggetti digitali che hanno conquistato la notorietà in queste operazioni e deve essere letta come nuova prospettiva per il mondo business e per le pubbliche amministrazioni. Bruschi osserva inoltre che le applicazioni realizzate dimostrano come questi strumenti possano essere applicabili a vari ambiti e possano rispondere in modo nuovo sia alla domanda di un efficiente e immediato trasferimento della proprietà sia ad altri casi d’uso.
Guardando poi nello specifico ai dati relativi all’Italia sembra che il mercato sia in una fase di attesa. Gli investimenti sono arrivati nel 2021 a 28 milioni di euro in recupero rispetto ai 23 milioni del 2020 e comunque non ancora al livello del 2019 (30 milioni). Finanza e assicurazioni restano i settori con gli investimenti più consistenti (50%), la Pubblica Amministrazione conferma il suo impegno e arriva a quota 15%, l’agrifood rappresenta l’11% del comparto seguito da utility con il 10%.