Tracciabilità e trasparenza esprimono il punto di forza della tecnologia blockchain ed assumono un ruolo determinante anche nel settore agroalimentare dato che l’alimentazione gioca un ruolo primario per la salute umana.
Molti dei progetti oggi realizzati nel settore agroalimentare insistono sul concetto di tracciabilità, visibilità, verifica dell’origine del prodotto proponendosi di risolvere quasi tutti i problemi legati alle supply chain. Tuttavia, nella proposizione del beneficio delle blockchain per le filiere agroalimentari manca un punto essenziale: il problema della’integrità alimentare che si riferisce non solo all’autencità, ma anche, e soprattutto, alla “correttezza” del cibo man mano che si “costruisce” lungo la supply chain alimentare. La tecnologia Blockchain con l’integrazione dell’IoT può essere un ottimo alleato nel processo di valorizzazione e tracciabilità di un prodotto se a questo è stata data una Identità Digitale, reale misurabile e garantita.
Questa è la visione di Francesco Marandino e Luciano Magliulo, CEO e Vice Presidente di Penelope, una società di consulenza direzionale costituita da un team di professionisti provenienti da società multinazionali di consulenza manageriale e ICT con un elevato livello di seniority e con expertise e competenze specialistiche sviluppate su tematiche di marketing, pianificazione strategica, business development, performance & change management, tecnologie ICT e servizi abilitanti, e che operano nei settori Tracciabilità dei prodotti, Giustizia, Spazio e Difesa, PA e Sanità.
Per leggere il loro contributo, è possibile accedere all’articolo pubblicato sulla testata Agrifood.tech: Blockchain nell’agroalimentare: chimera o panacea? Il ruolo della Food Digital Identity
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