Nel contesto delle attività aziendali, l’inserimento di fornitori o partner nella supply chain rappresenta un’operazione complessa e rischiosa. Infatti, il coinvolgimento di soggetti che non rispettano la normativa vigente o non adottano elevati standard di legalità e correttezza può comportare gravi conseguenze penali e fiscali per le imprese, oltre che danni d’immagine non trascurabili.
Per mitigare questi rischi è nato KYP, acronimo di “Know Your Partner”, una soluzione digitale sviluppata da Complegal, realtà specializzata nella consulenza aziendale in materia di compliance. KYP utilizza intelligenza artificiale e blockchain per consentire alle imprese di collaborare solo con fornitori e partner affidabili.
Come funziona KYP
Più nel dettaglio, l’algoritmo proprietario di KYP, sviluppato in collaborazione con partner accademici, elabora un indicatore complessivo di scoring delle società valutate, tenendo conto di numerosi parametri economico-finanziari, organizzativi e di compliance. L’utilizzo della tecnologia blockchain conferisce al report generato da KYP caratteristiche di certezza, trasparenza, unicità e immodificabilità, garantendo all’utente la tracciabilità immediata e la sicurezza assoluta dei dati raccolti e del flusso che li ha generati.
I dati elaborati dall’algoritmo provengono da enti pubblici sovranazionali, europei o nazionali, o da centri di analisi con un rigoroso approccio metodologico e scientifico. A differenza di altre piattaforme attualmente utilizzate, KYP è in grado di monitorare costantemente i dati disponibili al momento dell’interrogazione e li mette a confronto.
Il processo di analisi di KYP genera un report dettagliato, che include anche notizie pregiudizievoli e avverse sui soggetti valutati, sia a livello societario che individuale. Tale report è valido come prova in giudizio per la tutela fiscale dell’azienda.
Uno strumento a servizio della qualità
In definitiva, con KYP le aziende possono affrontare le sfide legate alla scelta dei propri partner commerciali in modo più sicuro ed efficiente, grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain.
“Troppo spesso le aziende si trovano nella posizione di dover dimostrare, in sede fiscale e penale, di aver effettuato approfondite verifiche di legalità sui propri partner e fornitori, prima e durante il rapporto contrattuale. Senza tale prova, le conseguenze possono essere molto gravi sia in termini di contenziosi fiscali che di condanne penali”, spiega Marco Maria Sartori, CEO di Complegal.
“Crediamo che KYP possa rappresentare uno strumento di grande utilità per la tutela delle società che operano nel rispetto dei principi di legalità e correttezza. Il supporto dell’intelligenza artificiale, che elabora un grande numero di dati qualitativi e quantitativi, rappresenta un grande passo in avanti perché consente alle imprese di ottenere informazioni certe e dettagliate, in grado di orientare la scelta dei propri fornitori e partner, anticipando i rischi”, ha aggiunto Arrigo Bandera, founding partner di Studio Bandera.