Qualità, Rispetto, Trasparenza sono i principi che, radicati e reciprocamente interconnessi, da sempre guidano il marchio del biologico Alce Nero. Nella condivisione di valori sociali, ambientali ed economici risiede la forza di una solida rete di agricoltori e trasformatori, integrata, organizzata e sostenibile. Dal 1978 sono tante le sfide che Alce Nero ha deciso di affrontare come gruppo, al fianco di produttori e consumatori. Una sinergia che diventa oggi ancora più manifesta e leggibile, grazie al nuovo progetto pilota intrapreso. Il Progetto Blockchain, in questa sua prima sperimentazione, ha coinvolto la filiera dell’olio Alce Nero e nello specifico, vede protagonista un lotto di Olio extra vergine di oliva biologico D.O.P. Terra di Bari Bitonto Alce Nero. Grazie alla tecnologia è stato possibile geolocalizzare tutti i campi dei produttori coinvolti e raccogliere, in modo certificato, tutti i dati inerenti i processi di realizzazione, le tecniche utilizzate, con riferimento ad ogni singolo produttore e lavoratore, dalla manodopera nei campi, alle fasi di trasformazione e confezionamento.
Una catena di controllo certificata estesa a tutta la filiera
In cosa si traduce tutto questo? Ogni bottiglia di Olio extra vergine di oliva biologico D.O.P. Terra di Bari Bitonto Alce Nero, di uno specifico lotto di sperimentazione acquistabile tramite l’e-commerce dell’azienda, avrà un QR code sul collarino. Scansionandolo con lo smartphone, il consumatore avrà accesso ad una grande quantità di informazioni, registrate su tecnologia blockchain grazie alla collaborazione con l’azienda hi-tech EZ Lab Blockchain Solutions, relative alle sue caratteristiche, al territorio da cui proviene, al metodo di coltivazione e di lavorazione utilizzato e a tanto altro. Potrà così verificare che si tratta di un olio 100% italiano e biologico, un prodotto D.O.P. di sicura provenienza e di alta qualità, un prodotto che è garanzia di legalità e trasparenza, ad ogni livello, ulteriormente controllato e certificato da CCPB in conformità alla norma ISO 22005 che ne attesta la tracciabilità di filiera.
Soggetti centrali di questo progetto, insieme ad Alce Nero, sono Finoliva e il Biodistretto delle Lame. Nata nel 1999 e parte da 15 anni della compagine societaria di Alce Nero, Finoliva controlla e lavora il prodotto conferito dai soci del Consorzio Nazionale Olivicoltori (C.N.O) oggi Italia Olivicola, olive che provengono dalle zone più vocate d’Italia. Tra queste, c’è il territorio che abbraccia i comuni di Ruvo e Bitonto, in Puglia, con una vocazione naturale verso l’agricoltura sostenibile ed il biologico. Quest’area geografica costituisce il Biodistretto delle Lame, che ha come soci costituenti Alce Nero e migliaia di produttori e frantoi, che, insieme ai diversi attori del territorio (agricoltori, privati cittadini, associazioni culturali, operatori turistici e pubbliche amministrazioni) hanno stretto un accordo per la gestione sostenibile del territorio e la sua valorizzazione.
Per maggiori dettagli, consigliamo la lettura dell’articolo su Agrifood.tech