Con l’avvento del Covid-19 e con il lockdown, la quotidianità ha dovuto affrontare dei cambiamenti dettati dal distanziamento sociale e dallo smart working. Questi hanno fatto sì che cessasse di esistere un luogo a cui legare ognuna delle nostre attività e cominciassero a diffondersi più percorsi formativi e lavorativi telematici. Proprio per questa ormai illimitata accessibilità le aziende si troveranno ben presto nella situazione in cui sarà difficile verificare sulla carta il percorso di un candidato. Per questo motivo, Kotler Impact Europe ha deciso di creare un’identità digitale basata su blockchain come certificazione delle competenze, sulla quale verranno riportate tutte le qualifiche di ciascuno e che potrà essere arricchita da altri corsi di formazione.
Certificazione delle competenze, prima e dopo il lockdown
Prima del lockdown vigeva un sistema per cui le competenze, nella maggior parte dei casi, erano legate al luogo di studio (gli studenti di Harvard abitavano a Cambridge, gli studenti della Bocconi abitavano a Milano). Oggi, invece, abbiamo la necessità di andare nell’esatta direzione opposta, cioè di assicurare ed assicurarci un’alta formazione che non sia legata al luogo fisico in cui avviene.
Di certo, questo lascia ampio spazio alla possibilità di una scarsa attendibilità per quanto riguarda sia i contenuti condivisi telematicamente sia i certificati rilasciati (ipotesi di frode, per esempio). Proprio in questo contesto di liquidità del post lockdown nasce il bisogno di creare dei percorsi che certifichino le competenze in maniera incontrovertibile e che non siano argomentabili, da qui l’idea di formare nuove certificazioni su blockchain, basate su tecnologia a registro distribuito.
È questo il senso dell’iniziativa lanciata al World Marketing Summit, in cui verranno create delle identità digitali su blockchain per ogni partecipante, e ognuno potrà arricchirle con le proprie qualifiche. Inoltre, tutti i successivi corsi o esperienze fatte presso istituti di formazione sufficientemente autorevoli potranno essere aggiunti al proprio percorso, tramite autorizzazione della Kotler Impact Europe, società creatrice dell’iniziativa. Tutto ciò non farà altro che garantire alle aziende o agli istituti la veridicità e la credibilità del percorso di ogni singolo candidato.
Conclusioni
In un mondo in cui la propria storia formativa e lavorativa è basata sull’autodichiarazione, la speranza è che possa avvenire un cambiamento a catena, in maniera da estendere questa nuova attendibilità al raggio degli istituti e delle aziende più rispettabili. Infatti, in una situazione come quella attuale, anche i colloqui e le assunzioni non potranno più essere come prima, costringendo le imprese ad assumere quasi a scatola chiusa. Con queste dinamiche, creare un nuovo tool per la credibilità delle certificazioni potrebbe davvero rappresentare una rivoluzione sfruttando la blockchain per dare attendibilità in un mondo liquido, senza un centro, certificando le competenze acquisite.