La Blockchain emerge come uno dei trend digitali più “caldi” del decennio. Ma mentre la sua capacità di monitorare e proteggere le transazioni finanziarie è ben nota, pochi conoscono gli sviluppi di questa tecnologia per rivedere in toto, ottimizzandoli, velocizzandoli e rendendoli più economici, parecchi processi aziendali in diversi settori verticali.
La tecnologia in questione dapprima si è diffusa nella sfera pubblica come la soluzione basata su registro distribuito per la gestione della moneta digitale Bitcoin. Funziona spezzettando le transazioni digitali e mantenendo più copie di singoli pezzettini di transazione su migliaia di computer in tutto il mondo, garantendo l’inalterabilità dei dati conservati all’interno dei singoli computer della catena. Praticamente chiunque può pubblicare nuove transazioni subordinate alla verifica automatica del sistema alla base della Blockchain, ma nessuno può interferire con i record già processati senza hackerare (e risultando immediatamente smascherabile) ogni record esistente. La Blockchain ha il vantaggio aggiuntivo di eliminare completamente la necessità di controlli e verifiche intermedie su quanto processato, riducendo in modo considerevole la latenza dei processi di validazione di una transazione digitale e i costi relativi.
Il primo impiego diretto della tecnologia in questione, anche chiamata chain hashing, spiega Curt Hopkins di HPE, fu la certificazione digitale dei dati di un meccanismo di marcatura temporale utile per vari impieghi, dal network management alla sicurezza dei dati. In un mondo sempre più data driven e digitalizzato, una tecnologia di questo tipo sembra destinata, quindi, ad avere un effetto dirompente.
Alex Tapscott, coautore di un testo che è un pilastro per gli operatori del settore, “Blockchain revolution”, vede il potenziale di questa tecnologia dispiegabile praticamente in qualsiasi business online, utile per creare un flusso informativo decentralizzato più efficiente.
Un mondo costruito sulle Blockchain
L’analista CB Insights ha pubblicato recentemente un white paper che contiene un elenco di potenziali applicazioni della Blockchain che esulano dal tradizionale settore finanziario. Ecco le principali:
• Cybersecurity: eliminando gli intermediari e gli archivi centralizzati nello scambio di informazioni digitali, il rischio di furti di dati cala in modo drastico.
• Mondo accademico: diplomi, certificati, trascrizioni e altri documenti potranno essere verificati in pochi secondi e diventeranno più difficili da contraffare.
• Governo e amministrazioni pubbliche: la distribuzione degli aiuti e dei benefici fiscali, per esempio, potrà essere semplificata e resa più economica, mentre il voto elettronico potrà essere reso più trasparente e ancora più resistente ai tentativi di brogli.
• Supply chain management: la tecnologia può facilmente tenere traccia dei prodotti e dei pagamenti lungo tutta la filiera, dalla produzione al montaggio di un bene, o alla distribuzione dal dettagliante al consumatore finale riducendo i ritardi, gli errori e i costi aggiuntivi.
Il sistema può anche avere un impatto significativo su funzioni diverse come la condivisione di passaggi (si veda il business di BlaBlaCar), le previsioni meteo, la produzione di energia e la distribuzione così come praticamente qualsiasi altra attività che richieda la conservazione in sicurezza di registri di utenti o record.
Le applicazioni aziendali
Negli ambienti aziendali, l’applicazione più promettente si preannuncia essere la sicurezza delle infrastrutture IoT (Internet of Things).
Secondo imprenditore digitale Sergio Fernandez de Cordova, la Blockchain può servire come un sistema di gestione in sicurezza dei record altamente scalabile, in grado di processare miliardi di transazioni “device driven”, come quelle che si creano con il progressivo ampliamento delle reti di oggetti smart. Questa sua attitudine, rende la Blockchain una piattaforma peer-to-peer (P2P) altamente sicura, stante il fatto che il sistema può mantenere un archivio completo di tutte le attività che si svolgono al suo interno in un ecosistema di dati ampiamente distribuiti. Sarà anche possibile sfruttare lo stesso principio per garantire l’integrità dei database che alimentano i processi di analisi dei Big Data, che trasformano i dati grezzi in informazioni fruibili.
Gli impatti sulla digital economy
Il trend che emerge, al momento, è quello che viene chiamato la “totale automazione del meccanismo di fiducia”: l’automazione degli Smart Contract, che supera gli impieghi della criptovaluta Blockchain e aiuta rimuovere gli attriti tra le parti di qualsiasi transazione digitale. La combinazione delle funzionalità di automazione con questa tecnologia rappresenta il vero valore aggiunto che la Blockchain è in grado di assicurare al business, in particolare per le imprese che operano sui mercati globali. PricewaterhouseCoopers (PWC) spiega che il finale di partita per questa soluzione sarà il “flusso di business digitale”, che spalanca la strada per una vera autonomia dell’e-commerce. L’implementazione di questa tecnologia è ancora un processo molto fluido, soprattutto a causa delle incertezze e dei dubbi diffusi sulle caratteristiche proprie dell’approccio Blockchain e sulla necessità (ancora non affrontata) di standardizzazione che consegue alla sua diffusione su ampia scala. L’autore del libro sul tema “The Business Blockchain”, il canadese William Mougayar ha delineato diversi approcci che vanno dallo sviluppo di strumenti di base come OpenBazaar e Clearmatics o la creazione di accessi alle applicazioni di back end attraverso la tecnologia DevOps per arrivare fino all’esternalizzazione completa di tutti i processi a società di consulenza di prim’ordine come Deloitte o PWC. Ogni organizzazione, con tutta probabilità, troverà una sua specifica modalità di implementare la Blockchain, sulla base delle caratteristiche dei propri processi di business.
31 Ottobre 2016
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