Cresce il numero dei progetti e cresce, questo è ancora più importante, il numero dei servizi e dei possibili vantaggi per i cittadini e per le stesse Pubbliche Amministrazioni. La blockchain per la Pubblica Amministrazione non è più solo una prospettiva da studiare e da esaminare “da lontano”, ma è una realtà da discutere, partendo anche dai tanti progetti sperimentali che hanno messo radici con tanti e diversi obiettivi nel nostro paese.
La gestione e certificazione documentale, la gestione dell’identità, la creazione di criptocurrency come monete di scopo per dare risposte nuove alle esigenze di specifiche comunità locali o ancora l’impegno concreto di amministrazioni locali e istituzioni della Pubblica Amministrazione per lo sviluppo di ecosistemi basati sulla blockchain in grado di valorizzare e proteggere i prodotti di uno specifico territorio, nell’agrifood soprattutto.
Ci sono le condizioni per far partire nuovi progetti blockchain
A distanza di un anno dal convegno del 2018 quando avevamo scelto di titolare il nostro servizio Forum PA 2018, il Paese si prepara alla rivoluzione blockchain possiamo dire che ci sono stati tanti importanti passi in avanti, l’Italia è entrata nella European Blockchain Partnership, con l’inizio dell’anno La Camera dei deputati ha approvato il testo della legge di conversione del decreto semplificazioni che contiene una disposizione specifica sulle “Tecnologie dei registri distribuiti” e il nostro paese è uno dei primi paesi al mondo a regolamentare gli Smart Contract. Se poi guardiamo ai numeri del mercato che ci arrivano dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano vediamo che i progetti sono in crescita e così pure sono in aumento i progetti che stanno diventando pubblici e che stiamo raccontando sulle nostre pagine come nel caso delle esperienze di cui abbiamo dato testimonianza nell’ultima edizione di Blockchain Business Revolution.
Le risorse e le competenze per la blockchain nella PA
Ci sono anche le risorse, ancora poche per la verità, ma portano un bel segnale di attenzione da parte del Governo che con la Legge di Bilancio 2019, ha previsto lo stanziamento di fondi per la promozione e lo sviluppo di progetti basati sulla Blockchain, sull’Intelligenza Artificiale e sull’Internet of Things. Quarantacinque milioni in totale per un fondo ad hoc con una dotazione di 15 milioni di euro per ogni anno: 2019, 2020 e 2021, con l’obiettivo di accrescere la competitività e la produttività del sistema economico, in linea con quanto stabilito nel programma Industria 4.0. Non ultimo poi l’istituzione di gruppo di esperti del MISE per la blockchain e per l’Intelligenza artificiale che lavorerà alla elaborazione di una strategia italiana in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.
Se poi alziamo lo sguardo vediamo che l’applicazione di tecnologie basate su distributed ledger è destinata ad acquisire sempre maggiore importanza nei processi di innovazione di imprese, organizzazioni e pubbliche amministrazioni anche a livello internazionale. Il World Economic Forum stima che entro il 2025 il 10% del PIL mondiale sarà sviluppato attraverso la blockchain. E sempre il WEF ha messo a fuoco i 10 progetti chiave delle banche centrali con la blockchain tra cui il ruolo di una Central Bank Digital Currency CBDC che dovrebbe a sua volta contribuire e semplificare la realizzazione di progetti anche a livello di Pubbliche Amministrazioni.
Il convegno blockchain a Forum PA il prossimo 16 maggio
Proprio l’obiettivo di illustrare uno scenario del mercato e delle opportunità offerte da questa tecnologia, nonché del ruolo della PA nella nuova strategia nazionale, il 16 Maggio 2019 dalle 11:45 si terrà il convegno “La blockchain per una gestione distribuita e condivisa dei servizi pubblici” organizzato nel contesto del programma congressuale di FORUM PA 2019, la 30° edizione della Manifestazione che si terrà a Roma dal 14 al 16 maggio prossimi, dedicata al ruolo della PA come soggetto attivo in grado di creare valore pubblico. Un evento articolato in due momenti che prevede il confronto con alcuni membri della task force del MISE e l’analisi di casi di applicazione e sperimentazione in atto in ambito pubblico.
Per maggiori informazioni sul convegno e per iscriversi subito
Articolo aggiornato da Mauro Bellini il 28 Aprile 2019