La blockchain per ottimizzare le reti elettriche: in Europa si guarda a PlatOne

Un gruppo di lavoro di 12 realtà tra aziende ed enti nel piano di un progetto che punta a raggiungere nuove forme di bilanciamento delle reti a fronte di un aumento della produzione da fonti rinnovabili e di un ruolo dei consumatori che sono anche produttori di energia. Il programma finanziato dalla Commissione Europea vede la partecipazione di Acea Energia, Areti, Apio, Avacon, BAUM, Engineering, E.DSO, Hedno, Politecnico di Atene NTUA, RSE e Siemens

Pubblicato il 31 Gen 2020

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La migrazione del sistema energetico verso una crescita dei volumi delle fonti rinnovabili e verso una crescita dei consumi indirizzabili dal comparto elettrico impone una revisione nelle logiche e nei sistemi di gestione delle reti.  A fronte di un modello in cui pochi grandi centri di produzione, a combustione fossile o nucleare, erogano energia in funzione della domanda, si passa a un modello verso logiche molto più complesse in cui convivono una molteplicità di attori anche a livello di produzione di energia. Con la crescita delle quote legate alle fonti di energie rinnovabili aumenta anche il numero delle variabili, sia legate ai fattori che govenano la produzione (come ad esempio quelli metereologici) sia per il fatto che il mercato si confronta con nuovi attori che possono essere nello stesso tempo consumatori e produttori. Non solo, ma l’eventuale coordinamento di coloro che sono nella condizione di conferire alla rete il loro surplus energetico, con i sistemi di imprese e consumatori i cui consumi si prestano ad essere “sincronizzati”, possono permettere di modificare completamente le regole di bilanciamento tra domanda e offerta.

La rivoluzione delle reti e delle infrastrutture

E’ la rivoluzione delle reti e delle infrastrutture alle quali si chiede l’”intelligenza” di mettere in relazione sempre più precisa una offerta di energia sempre più polverizzata, con tanti soggetti in grado di produrre in modo flessibile e una domanda attenta ai grandi vantaggi, anche in termini di pricing, che possono arrivare dalla capacità di indirizzare i carichi di consumo nelle ore e nelle modalità più appropriate. La transizione verso un nuovo equilibrio energetico e verso la sostenibilità passa da una nuova gestione delle reti, anzi da una nuova concezione delle reti stesse. E un ruolo chiave per questa nuova prospettiva può essere svolto dalla blockchain. (leggi anche il servizio sulle Le applicazioni della Blockchain nel settore energetico)

PlatOne e la Blockchain

Ne sono convinti i partecipanti del consorzio PlatOne: PLATform for Operation of distribution Networks, un gruppo costituito da dodici realtà tra imprese impegnate nell’innovazione tecnologica, enti e istituti che nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione Europea (come Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione “Horizon 2020”) punta alla realizzazione di un nuovo approccio alle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica allo scopo di equilibrare in modo sempre più preciso le congestioni di rete in un contesto popolato appunto da un numero crescente di attori sia sul lato del consumo sia sul lato della produzione di energia.

PlatOne nasce come un progetto transnazionale che vede attori presenti in Italia, Belgio, Germania e Grecia e che punta all’utilizzo della blockchain per la possibilità di svolgere un ruolo di coordinamento del sistema energetico nel contesto di un mercato dell’energia che sta diventando sempre più aperto e inclusivo, ovvero sempre più accessibile a nuovi provider e a nuove modalità di consumo.

La blockchain per ridurre i rischi di congestione di rete

L’obiettivo specifico e preciso del progetto è fissato nella capacità di dare risposte nuove alle esigenze di ridurre i rischi di congestione di rete. Il tema si pone in ragione di un aumento degli attori che portano in rete energia elettrica da fonti rinnovabili a generazione variabile e per una domanda di energia che sta migrando verso l’elettrico molte delle esigenze un tempo indirizzate con altre tipologie di energia, come la mobilità urbana, come i sistemi di riscaldamento e condizionamento.

A PlatOne è affidato un compito importante che non è solo “tecnologico”. I risultati dovrebbero permette di dare vita a nuovi modelli anche sul piano commerciale in grado di valorizzare non solo il ruolo di un consumatore che conferisce il proprio surplus energetico alla rete, ma la modalità stessa e i tempi con cui questo conferimento avviene, che possono rappresentare, sui grandi numeri, un fattore chiave per raggiungere un corretto equilibrio di rete tra domanda e offerta.

In concreto si passa da un modello in cui la produzione era modellata sulla domanda a un modello in cui produttori e consumatori si confrontano grazie alla rete intelligente e in cui si premiano le buone pratiche che permettono di stabilire e mantenere il miglior bilanciamento di rete possibile.

Il ruolo di Acea, Apio, Engineering e Siemens

PlatOne, conta su investimenti per 9,5 milioni di Euro: La Commissione Europea è impegnata per 7,5 milioni e tra le imprese l’impegno di Acea arriva a 1,4 milioni di Euro. Il gruppo dei 12 è composto da Acea Energia, Areti, Apio, Avacon, BAUM, Engineering, E.DSO, Hedno, Politecnico di Atene NTUA, RSE e Siemens ed è coordinato dall’Università tedesca di Aachen per un piano di lavoro di 4 anni.

Il “polo” italiano vede appunto Acea, con le realtà di Areti e di Acea Energia, che collaborerà con Siemens, Engineering e Apio, e lavorerà sull’area di Roma. In particolare, Areti, grazie alla blockchain, punta a realizzare un modello flessibile di gestione delle reti per un pilota in grado di gestire la domanda di energia nell’area urbana di Roma. Gli utenti saranno chiamati a partecipare alla gestione ottimizzata della rete stessa e lavoreranno per garantire una forma di equilibrio tra domanda e offerta di energia. Acea Energia, avrà il compito di aggregare e coordinare le offerte di flessibilità dei propri clienti e indirizzarle al distributore. La piattaforma dovrà permettere di ripartire i ricavi derivanti di queste vendite tra aggregatore e consumatore. La resilienza di rete, nella sperimentazione di PlatOne arriva da un nuovo approccio di gestione della rete legato alla capacità di coordinare più fonti per garantire maggiore stabilità grazie anche alla integrazione con modalità di gestione dei consumi e della produzione che arrivano da sistemi di smart home sempre più diffusi e precisi nella gestione dei consumi programmati, nell’automazione e da forme di accumulo di energia.

A Siemens è affidato il compito di portare innovazione nelle modalità di interazione tra il gestore della rete di trasmissione (TSO) e il gestore della rete di distribuzione (DSO), sia nello scambio di informazioni per il monitoraggio, sia nella gestione di servizi ancillari, ma molto importanti ai fini del bilanciamento della rete. In questo scenario l’attenzione è su sistemi di regolazione della tensione, di gestione delle congestioni da parte di nuove risorse energetiche distribuite interconnesse alla rete di distribuzione.

Un accordo tra Areti ed ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, permetterà una sperimentazione del servizio a Roma-Centocelle con il coinvolgimento di alcuni residenti e degli abitanti dello “smart village” del Centro Ricerche ENEA “Casaccia”. Grazie a questo accordo ENEA estenderà la sperimentazione a piattaforme e soluzioni per la gestione efficiente dell’energia, e a soluzioni di smart building, con impianto fotovoltaico, batterie per l’accumulo e soluzioni di smart energy, per diminuire i consumi, e per ridurre anche la necessità di scambio con la rete elettrica, abbattendo di conseguenza i costi per l’utente finale.

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