La Blockchain trova un nuovo baricentro in Europa

Una ricerca dell’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con PoliHub, e dal tavolo di lavoro Blockchain&Distributed Ledger degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano traccia il profilo delle realtà operanti in ambito Blockchain

Pubblicato il 29 Giu 2017

Valeria Portale, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

La Blockchain, nata con la criptovaluta Bitcoin, e poi applicata ad altri ambiti (ad esempio gli smart contract), si basa su un database di transazioni condiviso (distributed ledger) tra più nodi di una rete, validato dalla rete stessa, strutturato a blocchi e composto da transazioni tracciate, immutabili e sicure; per questo viene definita anche Internet delle transazioni.
Il “fenomeno Blockchain & Distributed Ledger” sta riscuotendo una forte attenzione a livello globale da parte di numerosi attori business (dalle banche alle assicurazioni, dalle aziende manifatturiere alle aziende media) ed è annoverato tra i principali trend tecnologici per i prossimi anni da parte dei più importanti enti di ricerca internazionali.

Le soluzioni Blockchain sono solitamente promosse e sviluppate da community di sviluppatori o sviluppatori singoli che si muovono in modo destrutturato e, rispetto ad altre tipologie di innovazioni, le startup stanno rivestendo un ruolo fondamentale nella creazione del mercato, definendo alcune delle direzioni di sviluppo e promuovendone la diffusione tra le aziende.

Fa luce sull’argomento la Ricerca promossa dall’Osservatorio Startup Intelligence, in collaborazione con PoliHub, e dal tavolo di lavoro Blockchain & Distributed Ledger, guidata da Valeria Portale degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

La diffusione di Blockchain e Distributed Ledger

La Ricerca ha analizzato 196 startup operanti a livello nazionale ed internazionale, nate negli ultimi cinque anni con ultimo finanziamento ricevuto a partire da marzo 2015.

Di queste, 166 hanno ricevuto finanziamenti da parte di investitori istituzionali, ottenendo complessivamente finanziamenti per circa 1,2 miliardi di dollari e ricevendo in media più di 7 milioni di dollari ciascuna, segno di un buon interesse da parte degli investitori. L’80% del totale dei finanziamenti (ca. 948 milioni di dollari) è stato erogato negli ultimi due anni.

Il 38% delle startup analizzate ha sede negli Stati Uniti e ha raccolto il 39% dei finanziamenti totali, il 13% delle startup nasce nel Regno Unito e il 32% ha sede in Europa. Il 19% delle startup nasce in Asia. Si è registrato uno spostamento del baricentro delle startup dall’America all’Europa, infatti le startup nate nel 2015-2016 sono maggiormente localizzate nel Vecchio Continente.

Gli ambiti applicativi della Blockchain

In termini di ambiti applicativi il 32% delle startup analizzate ha sviluppato soluzioni legate al tema delle virtual currency, il 25% delle startup promuove soluzioni in ambito finance, il 16% soluzioni generiche applicabili a qualsiasi settore e ambito applicativo e il restante 27% si focalizza su settori di nicchia che vanno dai media&arts a utility.

Le startup stanno seguendo approcci differenti nello sviluppo della Blockchain: dai servizi accessori legati alle grandi Blockchain esistenti (dai wallet di monete virtuali al marketplace per il cambio moneta), alle soluzioni integrate in una logica di open API alle Blockchain esistenti (es. soluzioni di tracciabilità e smart contract), alla genesi di nuove Blockchain, fino a piattaforme che consentono di crearsi la propria Blockchain personalizzata.

La Ricerca si è conclusa con un workshop il 14 giugno scorso, a cui hanno preso parte 10 startup, tra quelle analizzate, invitate per l’occasione a presentare i propri pitch alle 26 aziende partner dell’Osservatorio Startup Intelligence: Bitboat, Conio,  Dajie, Eternity Wall, Everledger, Foodchain, InBitcoin, Oraclize, SpidChain, Uniquid.

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