All’età di quindici anni ha iniziato a realizzare graffiti sui muri di Amsterdam, raggiungendo la notorietà con il monumentale murales dedicato ad Amy Winehouse. Da quel momento in poi, Judith De Leeuw, alias JDL, ha esportato il suo inconfondibile tocco in tutto il mondo, realizzando opere – alcune alte oltre 50 metri – in decine di paesi in tutto il mondo. Solo un anno fa Yourban2030 – la no-profit fondata nel 2018 da Veronica De Angelis in collaborazione con la vice presidente e project manager Maura Crudeli – le affidava Outside in, il primo murales mangia-smog LGBTQI+.
Oggi, la street artist olandese ha venduto quattro sue opere – Diversity, Hold me tight, Identity and Capitalism, The Travel – per un valore di circa 2,9 milioni in criptovaluta. Una novità nel contesto del mercato dell’arte che suggerisce nuovi piani di riflessione e nuovi orizzonti, aprendo il campo a inattese strade per artisti e collezionisti. Ad acquistarle per 288.964 Idon token è stata Idoneus, fondata da Jarrett Preston: una cifra che, secondo l’agenzia stessa, corrisponde virtualmente a circa 3 milioni di dollari che, una volta che i token raggiungeranno gli exchange pubblici (ossia saranno convertibili in dollari), JDL potrà monetizzare per proseguire la sua mission sociale.
JDL, infatti, donerà un terzo del ricavato della vendita alla no profit italiana Gioca Con Il Cuore di Padova – organizzazione senza scopo di lucro che ha lo scopo di identificare, promuovere e gestire attività a sostegno di progetti che riguardano bambini in situazioni di disagio – e il resto per sostenere nuovi progetti di street art dedicati al sociale e alla sostenibilità.
L’espressione artistica per richiamare l’attenzione su società e ambiente
JDL è da sempre impegnata a diffondere messaggi sociali attraverso la street art, lavorando su temi come LGBTQIA+, razzismo e salute mentale, raccontandole sui muri del mondo con attenzione e lirismo, grazie al suo inconfondibile tratto. “Ho avuto un’infanzia difficile – spiega la street artist – e quando Juul Manders (433/BALR) mi ha detto che aveva venduto le mie opere per una tale cifra mi sono sentita quasi in colpa. Per questo ho deciso di donare parte del ricavato, alla onlus italiana che aiuta i bambini malati oncologici e fragili. Con la restante cifra continuerò a creare progetti di street art benefica che richiamano l’attenzione su temi sociali e ambientali”.
Ed è grazie a Yourban2030, che JDL si è fatta conoscere in Italia. Operativa dal 2018, Yourban2030 ha dimostrato che è possibile unire imprenditoria e arte all’insegna della tutela dell’ambiente e del pianeta, aprendo nuove frontiere e orizzonti d’imprenditoria green.
Lo ha fatto promuovendo il murales green più grande d’Europa, Hunting Pollution; unendo 90 street artist da tutto il mondo per la campagna di raccolta fondi per l’emergenza Covid-19 Color4Action; capitanando la cordata internazionale per il primo murales green a tema LGBT+ di 250 mq a Roma, Outside In; lanciando il primo murales mangia-smog dei Paesi Bassi, Diversity in Bureaucracy, ad Amsterdam; e promuovendo la monumentale opera dello street Artist sud americano Carlos Atoche per la ricerca contro il tumore al seno.
La no profit si ispira ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030, con cui crea connessioni virtuose tra arte e innovazioni tecnologiche per dar vita a progetti artistici in grado di parlare di ambiente e sostenibilità.