Democratizzare l’AI e la blockchain così come è stato fatto per il personal computing. Il segno distintivo con cui Microsoft guarda a questi fenomeni è concettualmente simile alla mission che ha permesso di portare la capacità elaborativa dei pc in tutte le imprese di qualsiasi dimensione e in tutte le case. Democratizzare questi fenomeni dunque, nel senso di renderli accessibili e di “facile utilizzo” per tutti. Per Fabio Moioli, Head Consulting & Services di Microsoft Italia questo impegno riguarda adesso anche la blockchain e l’intelligenza artificiale e in particolare – ci tiene a sottolineare – deve essere interpretato come un processo che investe entrambe le dimensioni in modo integrato. Lo sviluppo dell’AI fa bene alla blockchain dunque e viceversa.
La visione di insieme è la chiave di lettura di Pietro Lanza, blockchain leader di IBM e Direttore Generale di Intesa Gruppo IBM: “la blockchain è uno dei 4 grandi pillar di IBM insieme a IoT, Cloud e Intelligenza Artificiale, tutti vissuti nella prospettiva progettuale di partire non dalla tecnologia, ma dal business value, dalla capacità e possibilità di ridisegnare i processi e la creazione di valore per le imprese.
Gianluigi Guida, Consigliere Giuridico del Ministro per gli Affari Europei, ha aggiunto una lettura legata alla governance del fenomeno, ricordando che se c’è un fermento a livello di startup, di progetti, di aziende, c’è anche molta attenzione da parte delle istituzioni, con il MISE che ha avviato i tavoli di lavoro per AI e Blockchain, con la partecipazione all’European Blockchain Partnership e con l’azione della EU. Insomma se la paura delle imprese che si avvicinano alla blockchain è quella di trovarsi in un far west deregolamentato dove rischiano di “perdere i propri investimenti” possono avvicinarsi più tranquille perché le istituzioni si stanno dando da fare per portare delle certezze giuridiche.
Nasce Italia4Blockchain
Tre voci, che credono fermamente nelle possibilità e nelle potenzialità della blockchain che hanno portato le loro visioni in occasione del lancio della nuova associazione Italia4Blockchain, nata per opera di Pietro Azzara, presidente e animatore e CEO di BlockchainItalia.io. Azzara ricorda che l’iniziativa conta su oltre 100 soci, tra 70 soggetti privati e 30 aziende. La struttura prevede un livello nazionale e una serie di rappresentanze territoriali e punta a favorire lo sviluppo di progetti, soluzioni, ecosistemi basati sulla blockchain. Tra le varie iniziative il forte impegno a livello di formazione con il progetto di aiutare la formazione e la presenza nelle imprese di due figure: BIM (Blockchain Innovation Manager) focalizzato sui processi di business e BTS (Blockchain Technology Specialist) indirizzato agli sviluppi tecnologici.
L’associazione si occuperà di definire dei percorsi e di attuare delle forme di certificazione dei contenuti dei percorsi formativi. Sarà poi messo in pista un premio per valorizzare i migliori progetti 2019 in diversi settori merceologici che saranno premiati in occasione del prossimo Blockchain Forum Italia il prossimo 29 ottobre a Milano.
La rivoluzione blockchain come la rivoluzione elettrica
Per capire le potenzialità della blockchain è utile dare uno sguardo al passato, secondo Fabio Moioli un insegnamento illuminante ci arriva dall’introduzione dell’energia elettrica che in un primo tempo è stata adottata dalle aziende per portare energia in modo nuovo, più efficiente, nelle macchine. Ma la rivoluzione vera e propria è arrivata con Ford e Taylor quando grazie a quell’energia è stato possibile rivedere l’organizzazione della fabbrica, cambiare, anzi, rivoluzionare, i processi, per creare prodotti con valori innovativi.
Allo stesso modo la blockchain può rimettere in discussione l’organizzazione delle imprese che sono davanti a una sfida enorme e che passa dalla capacità, ancora una volta, di democratizzare il fenomeno, di rendere accessibile queste prospettive a tutte le aziende che sensatamente sono nella condizione di poterne trarre vantaggio e nello stesso tempo di favorire lo sviluppo delle competenze indispensabili per fare questa rivoluzione.
La blockchain per la ottimizzazione dei rischi
Ma c’è un altro tema forte che Moioli richiama insieme a quello di Internet of Value proprio della blockchain ed è è quello del Risk management o per la precisione della capacità da parte della blockchain e dell’AI di arrivare a una ottimizzazione del rischio.
Stiamo andando verso una economia che ha come modello la ottimizzazione dei rischi, che grazie alle capacità predittive, al machine Learning e alla blockchain può permettere di attuare nuove forme di gestione dei fattori di rischio e di identificare in modo sempre più preciso gli elementi che compongono il rischio residuale.
Moioli aggiunge poi che per la Blockchain siamo davanti a una serie di segni importanti di maturità, che devono essere colti dalle imprese. La fase in cui la blockchain era associata a prospettive di innovazione radicale è superata, la rivoluzione di questo paradigma non è solo associata al mondo delle criptovalute o a use case anche estremi, come la possibilità di dare vita a una democrazia liquida. Molto più pragmaticamente la blockchain può portare vantaggi enormi anche negli ambiti più tradizionali delle imprese, nell’efficienza di processo, nel tracking, nella gestione documentale. In particolare, con tre grande tipologie di use case che sono poi anche i tre grandi ambiti nei quali la blockchain mostra di poter esprimere un chiaro valore:
- Transaction
- Workflow cross organization
- Audit
I 4 pillar di IBM: IoT, AI, Cloud e blockchain
Pietro Lanza, Blockchain director di IBM Italia e direttore generale di Intesa Gruppo IBM, ha ricordato le 4 aree di investimento strategico per IBM: IoT, Blockchain, Cloud e Artificial Intelligence. Quattro ambiti sempre più intrecciati e collegati tra loro. In termini di platform IBM ha fatto la scelta di Hyperledger e ha adottato la strategia dello sviluppo di piattaforme globali come la IBM Food Trust nata con Walmart e aperta ad altri attori e come TradeLens nella logistica e nei trasporti, anche questa avviata con una realtà come Maersk e poi aperta a tutte le entità della filiera logistica. E ancora, con una analogo approccio, nel payment interbancario con WeTrade nato con un gruppo di banche e con IBM nel ruolo di investitore e contributore.
Ma sempre, ricorda Lanza, il focus non parte dalla tecnologia ma dal Business Design Value, dalla capacità di capire se e come la blockchain può portare vantaggi per le imprese e come.