L’anticipo fatture in banca si gestisce con la Blockchain: zero errori e costi ridotti

È Creval a guidare un pool di una decina di istituti di credito in questa iniziativa sperimentale, che vede coinvolti GFT, SIA e B3 come partner tecnologici

Pubblicato il 05 Lug 2017

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Ottimizzare processi altamente manuali, garantendo un’operatività H24 alla banca e azzerando gli errori di immissione dati. È, questo, lo scopo di un’iniziativa Blockchain avviata lo scorso gennaio, che vede coinvolte dieci banche italiane guidate da GFT.

«Il progetto ha una valenza sistemica – spiega Franco Saracco, Sales Executive Director GFT Italia perché è organizzato per tavoli di lavoro multidisciplinari e multibanca e vede il coinvolgimento, oltre a GFT per le attività di consulenza e system integration, anche di SIA per la parte di supporto infrastrutturale e l’erogazione di servizi e di B3 per il change management e la formazione sulle tecnologie dei registri distribuiti».

L’iniziativa è partita a inizio anno con un PoC (Proof of Concept) nell’area crediti e, in particolare,

Franco Saracco, Sales Executive Director GFT Italia

nella gestione dell’anticipo fatture ma se l’idea è di arrivare a ottimizzare altre aree del backoffice bancario, per spalmare i costi tra tutti i partecipanti. In quest’ottica, la Blockchain è un componente di primo livello per soddisfare bisogni più complessi, che permette alle banche di “fare sistema” sfruttando l’intelligenza artificiale e le infrastrutture di Big Data per condividere le informazioni. «Si tratta – spiega Saracco – di un modello interoperabile e scalabile in cui, a fronte di un’infrastruttura resiliente e sicura, ogni banca diventa un nodo Blockchain su cui innestare risposte puntuali a esigenze specifiche». Il progetto ha richiesto 9 settimane per la realizzazione di un PoC, ovvero un prototipo del progetto su scala ridotta utile a dimostrarne la fattibilità e la replicabilità anche in altri ambiti e sono già 10 i nuovi casi d’uso individuati.

«La rete Blockchain rappresenta il primo livello di una serie di soluzioni avanzate che fa leva su un’aggregazione di tecnologie di ultima generazione. L’intelligenza artificiale sarà usata per automatizzare una serie di lavorazioni altamente ripetitive e a basso valore aggiunto, mentre i Big Data troveranno impiego utile per indirizzare gli operatori in merito ai rischi e alle opportunità di business».

Ogni banca della rete ha a disposizione un proprio nodo ed è stato creato un nodo addizionale per le attività di gestione. Viene simulata l’operatività dell’anticipo fatture coinvolgendo i diversi attori: il seller (cedente), il buyer (ceduto) e la banca, che accedono alla rete Blockchain via web, oltre al provider di fatture digitali, integrato verso la rete Blockchain attraverso un multi-hub.

 

«Abbiamo creato una palestra, ci siamo allenati perché c’è una grande volontà di sperimentare sulle Blockchain – spiega Alberto Fiorino, Direttore Area Organizzazione, ICT e Operations di Creval Sistemi e Servizi (Gruppo Credito Valtellinese) –. Ci siamo concentrati sull’anticipo fatture perché era un’area critica, mai svecchiata negli anni, quella che ci permetteva di ottenere benefici immediati». L’anticipo fatture, infatti, presentava diversi problemi irrisolti, come documenti inesistenti o presentati più volte all’incasso, processi eccessivamente manuali e fasi di lavorazione non integrate… Grazie alla Blockchain è stato possibile risolvere queste criticità. Con l’assegnazione di un identificativo (numero ID) univoco, infatti, è impossibile presentare due volte la stessa fattura all’incasso. Inoltre, il sistema di notifica multicanale e la continuità operativa del processo H24, garantita dalla tecnologia in questione, rappresentano comunque un valore aggiunto.

Alberto Fiorino, Direttore Area Organizzazione, ICT e Operations di Creval Sistemi e Servizi (Gruppo Credito Valtellinese)

«Sarebbe stato possibile ottenere gli stessi risultati anche con le tecnologie tradizionali – prosegue Fiorino –, ma sviluppare su Blockchain è decisamente più conveniente in termini di tempi, costi e numero di persone coinvolte. Inoltre c’è la garanzia del controllo centralizzato che con le tecnologie tradizionali non è possibile ottenere».

Il PoC, oggi in fase di test, rappresenta solo una parte del macroprogetto che a tendere includerà il ciclo di gestione degli ordini, l’erogazione del credito, le strategie di finanziamento e molto altro ancora.

E per il futuro? «L’idea – conclude Fiorino – è di andare in produzione entro la fine dell’anno e, parallelamente, lavorare agli sviluppi di nuovi casi d’uso. Abbiamo già individuato la prossima area d’intervento, ovvero la gestione delle garanzie sulla quale stiamo già lavorando».

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