Le prime applicazioni della blockchain a essere studiate sul campo dalle banche saranno la spunta interbancaria e gli smart contract, in un progetto di sperimentazione partito a dicembre con il coordinamento di Abi Lab, il laboratorio tecnologico promosso dall’associazione bancaria italiana, che coinvolge al momento 14 istituti di credito (Banca Mediolanum, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Sella, Bnl – Gruppo BNP Paribas, Banca Popolare di Sondrio, Banco Bpm, CheBanca! – Gruppo Mediobanca, Credito Emiliano, Crédit Agricole, Credito Valtellinese, Iccrea Banca, Intesa Sanpaolo, Nexi Banca, Ubi).
Obiettivo del progetto è “ conseguire i vantaggi derivanti dalla trasparenza e visibilità delle informazioni – spiega Abi in una nota – dalla maggiore velocità di esecuzione delle operazioni e dalla possibilità di effettuare verifiche e scambi direttamente sull’applicazione”.
Il progetto, spiega Abi, ha verificato in particolare come l’applicazione di tecnologie distributed ledger technology contribuisce a migliorare alcuni aspetti specifici dell’attuale operatività, che possono provocare discrepanze complesse da gestire per le banche. Tra queste, il tempo necessario a identificare transazioni non corrispondenti tra due banche; la mancanza di un processo standardizzato e di un protocollo di comunicazione unico; la limitata visibilità delle transazioni tra le parti.
Nella sperimentazione rientrano anche gli Smart Contract, componenti software che incorporano regole di esecuzione che disciplinano il trasferimento di valore.
La tecnologia selezionata da Abi Lab è la Distributed ledger technology “Corda”, sviluppata da R3, mentre allo sviluppo dell’applictivo ha pensato Ntt Data e a fornire l’infrastruttura di nodi è stata Sia.