Un nuovo white paper intitolato “How Blockchain Technology Can Enhance EHR Operability”, pubblicato dallo specialista di robotica Ark Investment e dallo sviluppatore di tecnologie Blockchain GEM, mette in evidenza la necessità di modernizzare il modo in cui le cartelle cliniche elettroniche dei pazienti (EHR) sono accessibili e vengono gestite dagli enti della sanità.
Secondo il white paper, un’infrastruttura EHR ben progettata e implementata faciliterebbe la condivisione delle informazioni personali sensibili con soggetti autorizzati, consentendo agli operatori sanitari di interagire meglio con i pazienti, prendere decisioni più efficienti e precise sulla cura e semplificare il flusso delle informazioni sul malato in tempo reale.
Il documento, pubblicato congiuntamente dalle due società, rileva che nell’attuale situazione del settore sanitario, le informazioni sui pazienti non sono solo private, sono di proprietà: “Mentre i medici e pazienti aspirano a una cartella clinica digitale e unificata, l’infrastruttura necessaria per raggiungere questo obiettivo non esiste ancora… Un ecosistema sanitario completamente interoperabile deve ancora essere realizzato e potrà essere sviluppato nella prospettiva della PA 4.0. E questo in gran parte a causa di sistemi informativi per la condivisione dei dati antiquati e non protetti”.
La tecnologia Blockchain può, in questo ambito, offrire un ampio ventaglio di possibili soluzioni al problema. Assicura, infatti, un’infrastruttura di condivisione dei dati robusta e interoperabile, flessibile a sufficienza per permettere un accesso istantaneo alle EHR, sulla base delle esigenze del momento. Al contempo, però, garantisce una protezione contro gli accessi non autorizzati o i tentativi di intrusione.
Le tre dimensioni dell’innovazione targata blockchain in sanità
Gli autori del white paper sostengono che l’utilizzo della tecnologia delle catene di blocchi applicato alla gestione delle cartelle cliniche elettroniche sia in grado di migliorare l’attuale sistema di gestione delle EHR agendo su tre elementi fondamentali: l’immutabilità dei file, ottenuta attraverso le funzionalità di integrità dei record in essi contenuti; la sicurezza informatica, garantita dalla gestione puntuale dell’accesso ai dati, e l’interoperabilità, che è possibile assicurare tramite il controllo condiviso e collaborativo delle diverse versioni del file.
In un momento di letterale “esplosione” dei dati elettronici, la tecnologia blockchain può permettere di organizzare l’accesso ai dati in modo tale che questo possa avvenire solo previo il consenso (implicito) di tutte le parti coinvolte.
Un database condiviso
I dati sanitari completi non vengono memorizzati nella blockchain, che registra semplicemente le informazioni minime utili a convalidare i contenuti e definisce la topologia dei punti (corrispondenti ai singoli blocchi) nei quali sono stati suddivisi i diversi elementi del documento completo.
Rispetto alle soluzioni precedenti, la blockchain si differenzia per la sua capacità di facilitare lo scambio di informazioni sanitarie attraverso un’architettura decentralizzata. Questa architettura decentralizzata è a prova di manomissione e flessibile rispetto alle soluzioni unificate. Questo permette di creare una libreria sicura e condivisa di dati sanitari richiamabili dai diversi soggetti interessati. I medici, anzitutto, che grazie alle blockchain hanno la facoltà di condividere i dati inseriti in una EHR. Quest’ultima sarà quindi disponibile per i fornitori autorizzati (come le compagnie di assicurazione) e i membri del team ospedaliero. I pazienti, che sono in grado di monitorare le proprie informazioni di salute approvando, negando o condividendo le modifiche ai propri dati, il tutto con la garanzia di un altissimo livello di privacy con una forma reale di telemedicina che permette di creare nuove progettualità per la Smart Health. I ricercatori, che potranno beneficiare di una migliore integrità e affidabilità dei dati ottenuta attraverso la creazione di una piattaforma di fiducia (trust) per la loro condivisione. I contribuenti, infine, che sperimenteranno una migliore riconciliazione dei dati, con un deciso abbattimento di errori e tentativi di frode e una riduzione dei costi di elaborazione amministrativa dei sinistri.
20 Ottobre 2016
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