Le prospettive del progetto cripto coin di Facebook

L’analisi di Andrea Bianconi sui possibili sviluppi del progetto Libra Association e sui meccanismi adottati per gestire la criptovaluta come uno stablecoin

Pubblicato il 11 Ago 2019

Andrea Bianconi, fondatore e CFO del Think-Tank Thinkblocktank.org, membro di untitled-inc è anche contributore di blockchainhub.net e del German Blockchain Bundesverband Bundesblock .

Nelle scorse settimane abbiamo assistito a reazioni molteplici e diversificate, sollevate da Libra nella forma di Cripto Coin (Tutto su Libra Association e sui Facebook Coin) che, superando i confini dei Libra Coin, si sono allargate al mondo delle cryprovalute. È giunto ora il momento di interrogarsi in modo approfondito su quali potrebbero essere le implicazioni nascoste di questo progetto di valuta digitale promosso da Facebook.

Il whitepaper di Libra descrive l’ideale di una blockchain distribuita i cui componenti sono open source e permissionless. Con dichiarazioni obbligatorie e confortanti sulla realizzazione di un “sistema bancario per gli unbanked” e sulla “creazione di un sistema finanziario inclusivo per il bene pubblico” il progetto si propone come “politicamente corretto”. Ma quali sono le condizioni di sviluppo del progetto? Si tratta di promesse che possono essere mantenute? In realtà, molti fattori suggeriscono che difficilmente sarà così.

Per farlo, vi proponiamo la lettura di un servizio di Andrea Bianconi che nel dettaglio ha analizzato la natura di Libra, i concorrenti e i vantaggi economici per i promotori di Libra Association. In un secondo articolo, Bianconi ha invece affrontato la questione dell’inclusione finanziaria, del decentramento e le probabili implicazioni geopolitiche dell’uso del fondo di riserva di Libra nonché i possibili sviluppi per i token di sicurezza.

Global Coin Libra: criptovaluta o stablecoin?

Il white paper che accompagna il progetto di Facebook definisce Libra come una valuta digitale, una valuta cripto globale (Global Coin). In realtà, non possiede le caratteristiche del classico paradigma di criptovaluta originato da Bitcoin, ovvero un sistema di pagamenti completamente decentralizzato, trustless, aperto, resistente alla censura e fortemente resiliente. Gode però delle caratteristiche di altre criptovalute come essere crittograficamente sicuro, girare su una blockchain autorizzata ed essere globale e fungibile.

Stabilità e bassa inflazione sono altre due caratteristiche di Libra. La stabilità sarà raggiunta per mezzo di una riserva Libra Reserve costituita da depositi bancari e titoli di Stato a sostegno della valuta digitale. La bassa inflazione è garantita dall’impegno a non emettere monete a meno che un importo equivalente di fondi fiat non sia stato depositato nella riserva. Resta da vedere quali meccanismi di controllo saranno implementati nella pratica per verificare che il rapporto di backup sia effettivamente mantenuto e che la valuta digitale non venga degradata.

Il rapporto tra valuta fiat e Cripto Coin

D’altro canto, anche la percezione diffusa di avere a che fare con una stablecoin appare discutibile. Tether USDT è un classico stablecoin che prevede: in primis l’emissione di una moneta digitale in cambio dell’equivalente fiat e poi la conservazione dell’equivalente fiat in una riserva per il backup della moneta digitale. In pratica l’offerta monetaria non cambia poiché 1 unità di moneta fiat viene sottratta all’economia reale e rimane inutilizzata nella riserva, mentre 1 unità di moneta digitale circola.

La questione chiave è come verrà utilizzata la riserva che viene creata con i pagamenti fiat effettuati sia dai soci fondatori / investitori sia dagli utenti di monete Libra. Secondo il white paper, la riserva sarà una raccolta di attività a bassa volatilità, inclusi depositi bancari e titoli di Stato in valute, da banche centrali stabili e affidabili. Diversamente dal funzionamento delle classiche stablecoin – dove la riserva dovrebbe rimanere non utilizzata in contanti per il backup del suo equivalente digitale – qui 1 unità di denaro fiat va nel fondo di riserva e acquista 1 unità di “buoni del tesoro” (treasury bond); allo stesso tempo, viene creata e trasferita 1 unità di Libra digitale all’utente che la utilizzerà per acquistare beni e servizi nell’economia reale. Il risultato è che l’offerta di moneta è raddoppiata: 1 unità fiat entra e acquista un investimento mentre allo stesso tempo viene creata 1 unità Libra che va all’utente che acquista beni e servizi del valore di 1.

Pertanto, Libra è una valuta digitale inflazionistica ma non una stablecoin e e non è un deposito di valori non inflazionistico o deflazionistico come l’oro o il bitcoin. Libra è stata concepita come una valuta digitale da spendere piuttosto che da detenere come SOV, sia perché influisce sull’offerta monetaria del paese in cui viene spesa, sia perché le attività che costituiscono la riserva non sono attività materiali (come l’oro) bensì attività finanziarie basate su valute legali che sono a loro volta svalutate e inflazionistiche.

Una soluzione Cripto Coin in competizione con banche commerciali e banche centrali, ma non con Bitcoin

Libra potrebbe riuscire a diventare la più grande banca al dettaglio e broker di investimento al mondo senza la necessità di aprire una singola filiale. Può contare su 4,9 miliardi di potenziali clienti tra Facebook, Instagram e WhatsApp, convertibilità immediata tra valute, usabilità globale, commissioni di transazione minime, regolamento di pagamento immediato e un portafoglio digitale a basso costo che sostituisce un conto bancario fisico e può essere utilizzato per pagare un’intera gamma di servizi e investimenti, inclusi i token crittografici.

E potrebbe anche diventare un forte concorrente per le banche centrali di tutto il mondo, influenzando l’offerta di moneta locale e portando inflazione nei paesi in cui viene spesa. Se conquista la fiducia dei consumatori potrebbe diventarte un’alternativa migliore alle valute fiat.

Critpo Global Coin: nuovi servizi e nuovo business

Il progetto Libra è gestito da un’associazione no profit con sede in Svizzera. Tra i membri fondatori dell’associazione vi sono grandi istituti finanziari come Mastercard, VISA e Paypal pronti a investire milioni di dollari per comparire tra quelli che guideranno il progetto e si tratta, anche per molte altre imprese coinvolte di realtà che non sono note per svolgere attività di beneficenza. Pertanto, nonostante tutte le dichiarazioni politicamente corrette contenute nel white paper, Libra sicuramente ha presumibilmente (e legittimamente) obiettivi di business.

I fondi investiti dai membri fondatori andranno a finanziare la start-up e creare la riserva iniziale. Non appena l’impresa acquisirà trazione e gli utenti si uniranno, i fondi legali inizieranno a fluire e genereranno più riserve. I ricavi generati dalla riserva non andranno a beneficio del business. In questo scenario si colloca la strategia aziendale di Facebook relativa al mondo dei pagamenti che potrebbe essere quella di orientarsi verso un modello di business nella forma di digital banking – con soluzioni da mettere a disposizione degli utenti per promuovere il proprio sistema di pagamento digitale basato su commissioni che, trasformando il denaro fiat in moneta digitale, può aprire a nuovi servizi e nuove prospettive di business.

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