Liberty Aim, i dati “rendono” all’utente grazie alla blockchain: al via l’ICO

Nasce lo strumento per mettere nelle mani dei singoli utenti la gestione e il trattamento delle loro informazioni personali online: possono decidere quando autorizzarlo e partecipare alle transazioni, ottenendo in cambio token Aim

Pubblicato il 10 Lug 2018

Christopher-Johnston

Ogni singolo utente avrà in mano le leve per controllare l’utilizzo dei propri dati personali online, decidere chi autorizzare a gestirli e a chi negare questa possibilità, e soprattutto ricevere in cambio una “ricompensa” in moneta virtuale, l’Aim. E’ il principio alla base di Liberty Aim, la soluzione sviluppata da Liberty e basata sulla blockchain, supportata da Liberty browser, che si presenta come un “cruscotto” tramite il quale i singoli possono tornare ad avere il pieno controllo sui propri dati, che verranno completamente anonimizzati prima di essere condivisi, e partecipare agli “utili” che questi contribuiscono a generare una volta che vengono utilizzati per fini commerciali.   

Lato aziende, queste possono comprare sempre utilizzando Aim Tockens l’accesso al database che contiene i dati anonimi degli utenti, e con questo la possibilità di indirizzare i loro annunci al segmento “ideale” per la loro offerta, ma senza ricevere alcuna informazione sull’identità dei singoli. Un modo per “riequilibrare” la condivisione dei dati a favore dei singoli utenti, restituendo loro la centralità di cui nel sistema attuale non dispongono più.

“Nel 2017 – spiega Liberty Aim sul sito aziendale – i vostri dati hanno generato un giro d’affari da 135 miliardi di dollari senza di voi. Nel 2018 Aim vuole mettere gli la privacy, la partecipazione e il controllo degli utenti al centro della data economy globale, grazie a uno scambio equo ed etico con gli inserzionisti. Bloccando le grandi corporation che raccolgono i dati senza riconoscere nulla in cambio”.

Questo sarà possibile anche grazie all’utilizzo di Liberty browser, in grado di filtrare i “tracker” e il programmatic advertising. Le funzionalità di base sono già state sviluppate in beta, e il browser conta su più di 50mila utenti registrati, oltre 500mila downloads e 10mila partner commerciali in Europa.

La storia di Liberty parte nel 2012, con il concepimento di Liberty Browser, fondato dall’imprenditore Christopher Johnston (nella foto). Poi la registrazione del brevetto, nel 2015, e l’aumento di capitale da due milioni di dollari arrivato nell’anno successivo, che ha consentito lo sviluppo della soluzione in collaborazione con Telecom Italia, Wiko e Qwant.  Nel 2017 i test in Italia, Francia e Germania, per arrivare poi all’Ico del 2018, che si è aggiudicato il premio di migliore initial coin offering al Blockchain economic forum di Singapore, e consentirà il completamento e l’integrazione della piattaforma di scambio di dati Aim nel Liberty browser. Le vendite private dell’Ico sono iniziate a giugno, e la roadmap continuerà con il “presale” pubblico previsto per settembre, il “public sale” che arriverà a ottobre 2018 e la chiusura della vendita di token prevista per la fine dello stesso mese. 

Su un totale di 2 miliardi di token ne verranno messi in vendita 400 milioni, al prezzo di 10 centesimi di euro l’uno, per un incasso previsto tra un minimo di sei milioni e un massimo di 38 milioni di euro.

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