Trusty è la piattaforma blockchain dedicata alle aziende del settore agroalimentare che offre alcune funzioni totalmente gratuite per la tracciabilità dei prodotti. In questo modo anche le piccole e medie imprese, che solitamente per motivi di costi non si avvicinano a questo genere di tecnologie, possono raccontare e certificare la storia dei propri prodotti. Un QR Code apposto sull’etichetta, scansionato con lo smartphone, dà accesso a una serie di informazioni sicure e inconfutabili relative alla filiera produttiva prima che il prodotto che venga messo in tavola, dall’approvvigionamento alla distribuzione, dalle materie prime utilizzate, alla data e al luogo di provenienza.
A ideare Trusty, realizzata su tecnologia IBM Food Trust, è stata Apio, una startup formata da un gruppo di giovani imprenditori con sede tra Marche e Abruzzo che propone strumenti innovativi per la digitalizzazione delle aziende, in collaborazione con Var Group, operatore di riferimento in Italia nel settore dei servizi e delle soluzioni ICT per le imprese, parte del gruppo SeSa S.p.a e che detiene il 10% di Apio. L’obiettivo dichiarato è rendere capillare la diffusione del sistema di certificazione attraverso protocolli blockchain di uno dei settori di eccellenza del made in Italy nel mondo.
Il QR Code per una storia trasparente e coinvolgente del prodotto Made in Italy
“I QR Code non sono un semplice vezzo tecnologico, bensì rappresentano la carta d’identità di un prodotto che tutela sia il cliente finale sia il produttore il quale, in modo trasparente, può certificare le buone pratiche che si celano dietro la realizzazione di un prodotto di qualità. Trusty crea uno spazio digitale che abbatte le barriere tra produttore e consumatore, instaurando un rapporto di fiducia autentico e trasparente” afferma Alessandro Chelli, CEO e co-fondatore di Apio.
Tutte le informazioni ivi contenute e precedentemente caricate dal produttore (documenti, attestazioni, foto ma anche contenuti multimediali come i video) sono sicure e inconfutabili perché notarizzate con la tecnologia blockchain. Se per il consumatore questo servizio permette di conoscere a fondo la storia degli alimenti, rendendo l’acquisto più consapevole; per le aziende è facile e veloce da utilizzare in fase di inserimento dei dati e può essere sempre aggiornato.
Inoltre, ogni volta che il consumatore interagisce con il QR Code, restituisce sotto forma di analytics importanti informazioni che possono servire per migliorare il prodotto, come ad esempio i contenuti decisivi per finalizzare l’acquisto. In questo modo, il produttore può personalizzare le informazioni da offrire ai suoi consumatori per rendere ancora più completa e coinvolgente la narrazione dietro a suoi prodotti.
La blockchain per un rapporto autentico e limpido tra brand e cliente
“L’instaurazione di una relazione stretta, con uno scambio di informazioni trasparente, porta molti benefici alle aziende in termini di aumento di clienti e della loro soddisfazione. La stessa scelta del nome Apio non è casuale, perché questo termine in latino significa proprio ‘mettere in connessione'” spiega Lorenzo di Berardino, CEO e co-fondatore di Apio.
E sempre nell’ottica dell’instaurazione di un rapporto di fiducia il più stretto possibile tra brand e cliente, questo progetto punta a tutelare le buone pratiche che piccole e grandi aziende attuano in termini di sostenibilità ed etica. I tratti distintivi di Trusty sono due:
- l’iscrizione del prodotto alla piattaforma e le funzioni che permettono di tracciarlo sono completamente gratuite, mentre sono a pagamento una serie di funzionalità ulteriori che consentono di automatizzare l’inserimento dei dati;
- la piattaforma non si appoggia a un solo tipo di tecnologia blockchain ma ne supporta diverse, come Bitcoin, Ethereum, Hyperledger Fabric ecc.
A seguito di una fase di sperimentazione in cui sono state coinvolte circa 20 aziende del settore food tra cui player di riferimento a livello nazionale nella produzione di pasta, olio e vino, la piattaforma Trusty è stata resa pubblica il 13 ottobre 2020. A detta dei due co-fondatori, “la sperimentazione ha permesso di approfondire le reali necessità delle aziende: grazie ai loro riscontri sono state sviluppare funzionalità mirate, per aumentare il coinvolgimento dei consumatori attraverso la condivisione di informazioni trasparenti”. Ora il prossimo traguardo è quello di esportare la piattaforma anche in Europa e di entrare nel mercato della GDO.