Prima ancora che una applicazione pratica della Blockchain, il case study portato da Mobgen Lab, parte di Accenture Interactive, al Mobile World Congress di Barcellona è una riflessione filosofica.
È possibile usare gli strumenti della cultura finanziaria per provare a ridisegnare il rapporto tra uomo e natura?
L’esperimento parte proprio da questa domanda e trova la sua soluzione nella blockchain: la blockchain utilizzata come strumento per cambiare la nostra percezione da una presunta proprietà, a transazioni peer to peer tra umani e non umani: in questo caso, tra l’uomo e le piantine di menta.
Mobgen Lab, parte di Accenture Interactive, trasforma la pianta di menta in crittovaluta
I ricercatori di Mobgen hanno trasformato una pianta di menta in vaso in una crittovaluta, facendo in modo che il valore della valuta sia legato alla salute della pianta.
Che si scelga di dare acqua alla pianta o prelevarne le foglie per un tè alla menta, ciascuna azione viene registrata nel registro blockchain e ha effetto sul valore della valuta.
La piantina diventa dunque un tassello di un sistema microeconomico: non c’è più un proprietario, perché lo scopo è incentivare la cura collettiva e la raccolta consapevole attraverso dispositivi finanziari.
Torniamo dunque all’obiettivo “filosofico”: è possibile creare un contratto intelligente autoregolabile per incentivare l’umanità a estrarre risorse in modo sostenibile?
Nell’esempio presentato presso lo stand Accenture a Barcellona, i ricercatori di Mobgen Lab sono diventati azionisti della MintCoin, il cui valore è legato alla salute dell’ecosistema della pianta. Assumono così il ruolo di miner e, visto il contesto, si definiscono mietitori.
Se sottrae risorse alla pianta al di sopra della soglia sostenibile, ad esempio asportando così tante foglie che la pianta non può più sostenersi attraverso la fotosintesi causandone la morte, l’azionista avrà un impatto negativo tale da annullare i benefici derivanti dal prelievo delle foglie.
Due contratti intelligenti su Ethereum
Il sistema è composto da due contratti intelligenti entrambi gestiti sulla rete Ethereum. Il primo è il Mint Ledger, che è responsabile della tracciabilità delle piante, del calcolo della salute dell’ecosistema e dell’acquisto di nuova menta quando sono disponibili fondi sufficienti: ogni volta che vengono riceveuti MintCoin, si attiva un processo di verifica per controllare se ci sono fondi sufficienti per acquistare una nuova pianta. Se i fondi sono sufficienti, si crea un nuovo contratto denominato MintPlant, che viene aggiunto all’elenco, che tiene traccia dello stato di salute ciascuna pianta. Quindi, si può immaginare che se tutto andrà bene le piante di menta inizieranno a moltiplicarsi a un ritmo sempre più veloce, così come il valore di MintCoin.
Se invece si raccolgono le foglie a un ritmo più veloce di quello che la pianta può produrre, ci si troverà di fronte a due possibili strade. La prima è ignorare questo segnale inquietante, cosa che tuttavia porterebbe l’investimento MintCoin a zero, perdendo tutte le future speranze di raccolto. La seconda opzione è quella di inviare denaro al contratto di contabilità generale, che si prenderà cura dell’acquisto di una nuova pianta quando i fondi disponibili saranno sufficienti, aumentando di fatto l’investimento in un ecosistema sostenibile.
Una metafora, così i ricercatori di Mobgen la definiscono, che apre nuove prospettive e soprattutto disegna uno scenario economico che incentiva i comportamenti positivi.