Nelle previsioni Gartner il futuro della Blockchain a 10 Billion$ entro il 2020

Pubblicato il 09 Dic 2016

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di Mauro Bellini @mbellini3

La Blockchain è nel gruppo delle 10 tecnologie destinate a cambiare il nostro futuro e il futuro del business nei prossimi anni. Le Top 10 Strategic Predictions per il 2017 e oltre di Gartner ha un sottotitolo molto esplicativo: Surviving the Storm Winds of Digital Disruption – Sopravvivere alla tempesta della Digita Disruption.

Entro il 2020 secondo Gartner le persone avranno più conversazioni con i bots che con la loro compagna o compagno. Con la crescita di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) e con lo sviluppo di Interfacce Conversazionali sarà molto più semplice riuscire a interagire con i bot anche senza saperlo e senza accorgersene. La trasformazione digitale si sta arricchendo di sempre nuovi componenti con smartphone, tablet, Internet of Things, wearable e strumenti di intrattenimento delle case e nelle vetture.

Le previsioni di Gartner per il 2017 e per il futuro descrivono non solo gli effetti della digital innovation ma anche gli effetti secondari di questa straordinaria evoluzione che sono spesso assai più rivoluzionari dei fenomeni primari come sostiene lo stesso Daryl Plummer, managing vice president di Gartner.

La Crescita della Blockchain

Tra i 10 fenomeni del 2017 Gartner segnala la crescita della Blockchain e prevede che entro il 2022 il business basato sulla Blockchain arriverà a un valore di 10 miliardi di dollari. La Blockchain, sostiene Gartner, è ormai considerata come la prossima rivoluzione nell’amito delle transazioni. Una Blockchain Ledger è in grado di garantire una immutabile e chiara visione di tutte le transazioni tra le parti di una rete distribuita e decentralizzata. La Blockchain Ledger dedicata alla bitcoin è essa stessa sottostimata e la Blockchain rimane ad oggi una tecnologia ancora immatura. Entro il 2020 nuove opportunità di business e soprattutto nuovi modelli di business emergeranno grazie alle efficienza della Blockchain come ad esempio le soluzioni legate alla contrattualistica e agli Smart Contract. Gli Smart Contract consentono di arrivare a livelli di automazione e di affidabilità e allo stesso tempo di personalizzazione impraticabili con gli strumenti tradizionali.

L’Internet of Things permetterà di risparmiare miliardi di dollari

Nell’orizzonte 2020 l’IoT permetterà ai consumatori e al business di risparmiare qualcosa come mille miliardi  di dollari in servizi, manutenzione e gestione di prodotti consumabili. Il digitale inteso anche come gestione di dati in real time permette di sviluppare soluzioni di predictive maintenance, di nuove soluzioni per la gestione di oggetti sempre più intelligenti per la produzione e per l’erogazione di servizi. Il mondo reale abilitato dall’utilizzo della sensoristica permette di generare dati e conoscenza che consentono di gestire in modo più efficiente l’intervento umano, riducendo i rischi e aumentando la possibilità di simulare e di testare il corretto funzionamento degli apparati. Questo permette di gestire diversamente la produzione, di sviluppare forme di prototipazione che anticipano la conoscenza dei prodotti prima che arrivino sul mercato e riducono i fattori di rischio anche negli impianti creando un nuovo paradigma a livello di gestione della sicurezza. Per i consumatori finali i vantaggi si concretizzano in un diverso rapporto con i prodotti, più vicino alla realtà. La manutenzione predittiva permette di intervenire sui prodotti grazie agli analytics prima che si verifichi un guasto con costi minori in termini di intervento e in termini di fermo macchina.

I wearable contribuiranno a tagliare i costi della sanità

Entro il 2020 il 40% del personale delle imprese contribuirà a tagliare i costi della spesa sanitaria grazie alle informazioni e alla gestione dei parametri sanitari realizzabili con i fitness tracker.  Secondo Gartner le imprese promuoveranno l’adozione di uno stile di vita più attento alla salute come componente fondamentale della propria cultura. I wearable unitamente anche a soluzioni di gamification possono aiutare i dipendenti in un percorso di attenzione al fitness e nello stesso tempo recuperare dati da gestire con una analytics fitness platfom. L’analisi di dati anonimi che arrivano dai fitness trackers permetterà alle imprese di disporre di analisi dettagliate da utilizzare per lo sviluppo di insurance e health packages riducendo i rischi e i costi in collaborazione con i dipendenti stessi. In questo senso andrà letta ll decisione delle grandi imprese di incoraggiare l’adozione di wearable su vasta scala già nel corso del 2017.

La domanda di Data Storage per l’IoT rimarrà bassa

A dispetto dello sviluppo di apparati intelligenti e della diffusione di Internet of Things sul territorio la domanda di data center storage è prevista in crescita del 3%. L’IoT ha un potenziale di generazione di dati esplosivo e straordinario soprattutto se si pensa che entro il 2020 arriveremo ad avere miliardi oggetti connessi. Di questa enorme nuova mole di dati solo una frazione verrà effettivamente archiviata e andrà ad ad alimentare la domanda di archiviazione e di data center connessi. La maggior parte dei dati prodotti creerà una domanda di networking e di connettività e di capacità di calcolo per l’analisi, sempre più spesso in tempo reale di queste informazioni. Ma solo in parte questi dati richiederanno di essere gestite da data center storage. Ci sono settori come i produttori di apparati per la Smart Health, per lo Sportcome il mondo dell’Industria 4.0, come la Smart Mobility e come i settori delle utility che già sono predisposti per la gestione di grandi quantità di dati. certamente in futuro sarà anche la gestione della sicurezza fisica a sostenere la domanda di data storage.

La realtà aumentata cambia l’esperienza di acquisto e i modelli di vendita

Con una previsione di oltre 100 milioni di consumatori pronti ad acquistare grazie alla realtà aumentata entro il 2020 il mondo retail si appresta a una radicale rivoluzione e a una vera digital transformation. Le tecnologie immersive e l’AR in particolare promettono di aumentare l’ingaggio con i clienti permettendo di esplorare e di vivere nuove esperienze di coinvolgimento con i prodotti e con i servizi. I grandi brand andranno nella direzione di testare e adottare soluzioni di Realtà Aumentata o Augmented Reality già nel 2017, in particolare in associazione anche con fenomeni come quelli che attengono al mondo degli Instant Payment, del P2P, delle relazioni regolate dalla nuova normativa PSD2.

Navigare con la voce

Il 30% delle sessioni di web browsing saranno condotte entro il 2020 utilizzando la propria voce senza uno schermo davanti. E’ veramente notevole il balzo che stanno facendo le interfacce conversazionali e il Voice First Browsing è un effetto di questa tendenza che si allargherà anche alla gestione della digitalizzazione in nuovi contesti come l’automotive, la Smart Home e ovviamente il proximity marketing. Lo sviluppo di soluzioni audio-centriche come Apple AirPods, Google Home e Amazon Echo propongono una interpretazione  “voice first” per la gestione di nuove esperienze di relazione con il digitale e con l’IoT. Eliminando l’uso delle mani e degli occhi per il browsing le interazioni vocali permettono di estendere l’esperienza del web ad altri contesti come ad esempio durante la guida di automobili, mentre si cucina, durante le passeggiate o nell’ambito delle applicazioni dell’Industria 4.0 mentre di opera con una operating machinery. Entro il 2017 Garner calcola che gli screeless device basati sul riconoscimento vocale e sulle interfacce conversazionali saranno presenti in più di 10 milioni di case.

Algoritmi al lavoro

Grazie all’introduzione di nuovi algoritmi entro il 2020 verrà modificato il comportamento negli ambienti di lavoro di miliardi di persone. Come consumatori siamo già abituati ad avere a che fare con algoritmi che apprendono dal nostro comportamento e cercano di influenza le nostre scelte di clienti, ad esempio quando acquistiamo su Amazon o quando siamo sotto l’influenza di “persuasive technologies” che fanno leva sull’Internet of Things e sui suoi principali ambiti applicativi, sui Big Data, sul Mobile e sugli analytics e Real Time Analytics. Gartner prevede che già nel 2017 tante organizzazioni commerciali potranno portare a profitto l’utilizzo di algoritmi in grado di influenza il comportamento dei propri dipendenti, ad esempio per rendere più efficienza la catena del valore e o la supply chian produttiva.

I giganti del digitale saranno ovunque

Il 20% di tutte le attività degli individui in tutto il mondo coinvolgeranno almeno uno dei primi sette giganti del digitale. L’interazione come operatori professionali o come consumatori con i più grandi provider di prodotti e servizi digitali è destinata ad aumentare. Ciascuno di noi avrà a che fare con almeno uno dei sette più grandi operatori digital (in termini di market capitalization) ovvero con Alibaba, Amazon, Apple, Baidu, Facebook, Google e Tencent sia nell’ambito dei servizi web, del mobile, del social networking, del messaging o di altri servizi digitali.

L’innovazione richiede investimenti sempre più consistenti

L’innovazione costa e costerà sempre di più. Secondo Gartner per ogni dollaro che le imprese investono in innovazione ne servono almeno altri 7 per trasformare l’innovazione in realtà. Molte organizzazioni  hanno adottato un atteggiamento bimodale per promuovere l’innovazione, da una parte hanno sviluppato soluzioni per arrivare molto rapidamente alla identificazione dei prototipi e al loro test operativo e di mercato. ma nel momento in cui i modelli vengono approvati il passaggio alla produzione e all’azione di mercato vera e propria è oneroso e ancora complesso.

Si intravvede il declino delle Mobile App

Nei prossimi anni, ovvero con l’orizzonte temporale al 2019 si inizia intravvedere un abbandono delle mobile App da parte dei grandi marchi. Secondo Gartner molto grandi marchi hanno valutato che le mobile app non hanno raggiunto i risultati attesi, non sono arrivate al livello di adozione e al customer engagement che ci si attendeva quando è iniziato il percorso verso le App. Gli App Store sono troppo affollati e il costo per lo sviluppo delle applicazioni, per il supporto e per la manutenzione e gli upgrade sono superiori alle previsioni così come i costi per conquistare l’attenzione dei clienti in modo continuativo. Il fenomeno è poi accelerato dall’effetto degli sforzi di Google che sta rendendo l’esperienza Mobile web sempre più vicina all’esperienza Applike.

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